Il terzo processo è andato malissimo.
Valentina è stata un'attrice talmente brava che Einar ha avuto i brividi per la maggior parte del tempo, per non parlare dell'incredibile pressione che si è sentito addosso. A differenza degli altri due stavolta tutti lo sapevano ed essendo un processo a porte aperte sono arrivati giornalisti, telecamere, sembrava di stare in uno di quei vecchi film che ad Einar piaceva vedere a casa dal suo divano ma che non avrebbe mai pensato e mai voluto vivere in prima persona. È stato un vero e proprio disastro e tutte le cose che lei ha portato in tribunale, i racconti su quanto Einar fosse violento, su quanto il compagno che si sia messo accanto sia un puttaniere che non ama prendersi le sue responsabilità, avendo abbandonato una ragazza che ha messo incinta ad agosto, non li hanno di certo aiutati. Anzi.
Sono tornati a casa demoralizzati e tristi, e il padre di Alessandro li ha seguiti per prendere un caffè e discutere di quello che è accaduto in tribunale.
"Non posso crederci che quella abbia più di una speranza di prendersi mio figlio" mormora Einar, le mani che gli tremano per la paura e per il nervoso. "Cazzo, no. Il mio bambino non deve toccarlo."
"Einar, no. Non dirle nemmeno per scherzo certe cose" risponde Filippo con un tono duro, quasi di rimprovero, ma intanto allunga la mano per intrecciare le loro dita insieme perché si sente più debole che mai.
"Quando ha testimoniato quella modella ho capito una cosa importante, se può consolarvi. Essendomi anche informato su di lei ho scoperto che ha una reputazione di merda e che passare come bugiarda non le importerebbe un cazzo. Sono abbastanza sicuro che Valentina le abbia offerto un accordo: se perde il processo, dirà a tutti che ha mentito per conto suo. Se vince il processo farà un po' il cazzo che le pare, tanto a quel punto non le importerà niente."
"Bene, abbiamo risolto per metà uno dei centocinquanta problemi che abbiamo al momento" sussurra Filippo, sconsolato. "Giorgio, io non ce la faccio a stare così con le mani in mano fino alla sentenza di gennaio. Divento pazzo. Ti prego, dimmi se possiamo fare qualcosa. Non c'è davvero niente che possa migliorare la nostra posizione?"
Giorgio ci pensa su qualche istante, prima di scuotere la testa. "Se foste stati sposati, la vostra posizione sarebbe stata migliore di così. Il matrimonio è un'istituzione e il giudice vi avrebbe visto davvero come una famiglia, a parer mio. Quindi no, Filippo, tutto quello che potete fare fino a gennaio è restare uniti e avere pazienza."
"...Oppure sposarci" sussurra pianissimo Filippo, pensieroso. Ma non abbastanza a bassa voce da non farsi sentire da Einar e Giorgio. La mano di Einar che sta stringendo si indebolisce appena, e vede un piccolo sorriso comparire sulle labbra dell'avvocato.
"Sarebbe un'opzione, sì. Be' io allora vado, ragazzi. Avrete molto di cui parlare" risponde Giorgio, compiaciuto, alzandosi e dando una pacca sulle spalle di entrambi. "Conosco la strada."
"Grazie, Giorgio. Ci risentiamo in questi giorni" lo saluta Einar, piegando le labbra in un mezzo sorriso.
Filippo si gira di scatto verso Einar quando sente la porta chiudersi, e lo guarda come se avesse avuto l'idea del secolo. "Ti prego, sì, possiamo sposarci. Ora. Andiamo a sposarci subito, okay? Come abbiamo fatto a non pensarci prima - "
"Fil, no, ma che stai dicendo?" sbotta Einar, alzandosi in piedi e guardandolo come se fosse uscito fuori di testa. "Noi non ci sposeremo così. È un periodo di merda e sono d'accordo, e siamo d'accordo anche sul fatto che Oliver non deve andare da nessuna parte ma non voglio neanche imbrogliare, affrettare i tempi e sposarti soltanto per fare una buona figura alla sentenza. No, no - "
"No non vuoi sposarmi?" gli chiede Filippo, confuso.
"Non voglio farlo così" lo corregge Einar, imbarazzato. "Cazzo, certo che - che voglio sposarti. Ci penso sempre, che voglio sposarti. Ma non voglio farlo così, oggi, quando io ci sto pensando da mesi mentre a te è venuto in mente solo adesso - "
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Tra le nuvole e fumo
FanfictionQuando Filippo Fanti (in arte Irama) entra a far parte di Amici non solo porta nella scuola se stesso e le sue canzoni ma anche la sua anima, i suoi scheletri nell'armadio, l'isola che gli è cresciuta dentro insieme a lui, i suoi ricordi, la sua ani...