"Dove cazzo - "
La voce gli muore nella gola quando aprendo la porta, Einar si ritrova davanti il suo compagno con Oliver che gli dorme beatamente in braccio. L'urlo che stava per esternare rimane lì incastrato, gli occhi fermi su un Filippo visibilmente provato, lo sguardo attraversato da un velo di lacrime e il viso contratto in una smorfia dolorosa. Einar si lascia andare ad un sospiro frustrato, mentre si sporge per prendere delicatamente Oliver dalle sue braccia e stringerlo forte a sé. "Amore mio, ssh, ti porto a letto" sussurra, quando sente il suo bambino muoversi e mormorare qualcosa nel sonno. Si allontana da Filippo e si dirige verso le scale per salire su, una volta arrivato in camera sistema Oliver sotto le lenzuola e si prende qualche istante per guardare il suo bambino, accarezzarlo, abbracciarlo un'ultima volta e convincersi che andrà tutto bene, che qualsiasi cosa dovesse succedere la supereranno.
Quando trova finalmente il coraggio di chiudersi la porta di suo figlio alle spalle, si impone di mettere da parte la malinconia, la paura e raggiunge Filippo giù con la stessa carica con cui ha aperto la porta poco fa. Lo trova in cucina, seduto vicino al tavolo con la testa tra le mani. "Dove cazzo sei stato?" sbotta, mentre chiude la porta della cucina per assicurarsi che Oliver non li senta litigare. "Filippo, porca troia, è quasi mezzanotte. Stavi per tornare e invece siete stati fuori cinque ore. Hai la minima idea di quanto - di quanto io sia stato in pensiero, cazzo? Se non fosse stato per Lori che mi ha rassicurato dicendomi che eri collegato all'account di Spotify avrei chiamato tutti gli ospedali - "
"Mi dispiace" lo interrompe Filippo, sollevando la testa e guardandolo con aria combattuta. "Mi dispiace da morire, Einar, io - io non lo so che cosa mi è preso. Sono andato nel panico, okay? Ho avuto così tanta paura quando mi hai detto quella cosa, lo so che avrei dovuto rassicurarti, che sarei dovuto tornare subito a casa e abbracciarti e dirti che andrà tutto bene ma in quel momento non riuscivo a fare altro che pensare che quella potrebbe portarci via Oliver e che io - io non sono niente per lui, non ho alcuna voce in capitolo sulla sua vita perché non sono nessuno - "
"Puoi farlo adesso?" sussurra Einar, poggiandosi contro il ripiano della cucina e sollevando gli occhi al cielo per trattenere le lacrime. "Sei ancora in tempo, Fil. Puoi farlo adesso?"
Filippo lo guarda con una leggera esitazione, poi si alza e si avvicina a lui per abbracciarlo. Lo stringe fortissimo e respira debolmente mentre immerge il naso nei suoi capelli.
"Non è vero che non sei nessuno per lui. Sei molto più di lei. È il nostro bambino, Fil"
"S-sì" sussurra Filippo, incerto. "Sì, è il nostro bambino. Mi racconti cos'è successo?"
Einar sospira di nuovo, mentre Filippo si tira indietro per dargli spazio e permettergli di parlare. "Lei è piombata qui con la pretesa di rivederlo. Io le ho detto - be', non ci potevo credere, mi è sembrato di vedere un fantasma. Le ho detto che non ha nessun diritto di ripresentarsi dopo tutti questi anni qui e sconvolgere la vita di Oliver, e lei mi ha detto che non ci mette niente a giurare davanti ad un giudice che ha perso la testa anni fa perché la tradivo e che si è allontanata per non fare del male al bambino."
"Che troia di merda" sussurra Filippo, incredulo. "Come può provare che la tradivi? Come può saperlo? Lei non - non sapeva di noi. E non può provare che l'hai tradita. Abbiamo detto a tutti che durante Amici ci siamo conosciuti e innamorati, non abbiamo mai detto che c'è stato qualcosa."
Einar abbassa lo sguardo, sentendosi colpevole. La verità è che lui non è mai stato attento durante le interviste come magari lo è stato Filippo, non si è mai preoccupato perché non ne ha mai avuto motivo. "Fil, c'è qualcosa che non ti ho mai detto."
"...Okay" sussurra Filippo, confuso, poggiandosi contro il tavolo alle sue spalle.
"La notte in cui Valentina se n'è andata non ti ho mai raccontato cos'è successo esattamente" comincia, perdendosi qualche istante nel vuoto mentre ricorda quell'episodio. "Okay, sì. Lei non era una madre modello, e poi prendeva la pillola quindi era palese che fare un figlio fosse un patetico tentativo di incastrarmi insieme a lei. Tra me e te era finita già da un anno ma io - io be', ti pensavo ancora. A quanto pare fare un figlio non aveva funzionato. Ero innamoratissimo di Oliver e davvero poco di lei. Una sera uscii con Joele, Ollie aveva circa tre mesi e ci vivevo in simbiosi perché Valentina era sempre assente ma una sera Jo mi disse che dovevo svagarmi, uscire di casa e non per andare a comprare i pannolini così gli dissi di sì e andai con lui. Però ero preoccupato per Oliver, tra l'altro avevo dimenticato il cellulare a casa e così tornai poco più di un'ora. Lei - aveva curiosato nel mio cellulare, aveva letto i nostri ultimi messaggi e trovato le nostre foto in galleria. La prova del tradimento era lì, davanti ai suoi occhi. Come se questo non bastasse, io in quel periodo scrivevo un diario e lei ci andò a curiosare dentro per saperne ancora di più e lesse tutto, pagine e pagine di me che mi sfogavo, che raccontavo momenti nostri e scrivevo di quanto mi mancavi. Quando tornai a casa la trovai a fare le valigie. E - oh, si portò via il diario. Ecco come l'ho scoperto. Quando non l'ho trovato più"
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Tra le nuvole e fumo
FanfictionQuando Filippo Fanti (in arte Irama) entra a far parte di Amici non solo porta nella scuola se stesso e le sue canzoni ma anche la sua anima, i suoi scheletri nell'armadio, l'isola che gli è cresciuta dentro insieme a lui, i suoi ricordi, la sua ani...