Il sortilegio (pt.1)

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"La vita no non è uno scherzo
ma ha la sua ironia
io sorridevo per mestiere
ma era una bugia
e più che una famiglia
io volevo l'anarchia
ma adesso asciugo tutti
con la tua fotografia"

"Fili, papà, guardate lì! Ci sono gli animali!" esclama Ollie, meravigliato, indicando fuori dal finestrino con gli occhi pieni di curiosità. Einar sorride, distogliendo lo sguardo dal panorama che c'è fuori per guardare suo figlio, seduto sulle gambe di Filippo mentre guarda fuori e lascia che Filippo lo tenga stretto dolcemente per i fianchi. È talmente bella l'immagine che ha davanti che gli viene da piangere.

Sono in treno, diretti per Roma tutti e tre insieme. Domani si sposano Emma e Simone e hanno deciso di partire il giorno prima, per godersi il weekend, divertirsi e soprattutto stare insieme. Anche se dopo quello che è successo qualche giorno fa dopo la recita sanno che non sarà come si erano aspettati, l'atmosfera è tesa da quando non ha risposto a quel ti amo da Filippo e già gli sembra strano che stia facendo finta di niente, che non abbia ancora perso le staffe e non gli abbia urlato dritto in faccia perché deve sempre fargli così male.

Gli è comunque difficile pensare a tutte le cose difficili che stanno vivendo mentre se ne stanno tutti e tre da soli su questo treno, in questo vagone che Filippo ha preso soltanto per loro tre, perché a quanto pare il treno è il posto in cui uno famoso come lo è lui passa meno inosservato.

"Sì amore, lo so" risponde Filippo, addolcito da questo Ollie che non ha mai preso un treno e che non riesce a fare a meno di meravigliarsi di ogni cosa su cui si posano i suoi occhi. "Lo sai cosa facevo sempre quando ero piccolo, e viaggiavo con il mio papà?"

"No, cosa facevi Fili?"

"Mi sedevo sulle sue ginocchia, come te indicavo tutto quello che vedevo dal finestrino e una volta il mio papà mi disse che anche a lui piacevano tantissimo i viaggi in treno, perché guardava tutte le strade, le macchine che passavano nei posticini più isolati e immaginava la vita di queste persone, cosa stavano facendo, come sarebbe andata la loro giornata. Vedi quello laggiù? È un contadino, e probabilmente a fine giornata tornerà in una casetta che è lì nelle vicinanze da sua moglie" gli dice, indicandogli velocemente quell'uomo che passa per un medesimo istante davanti ai loro occhi.

"O magari dal marito" ipotizza Ollie, curioso, mentre si sistema meglio sulle ginocchia di Filippo e si sporge di più verso il finestrino. "Mi piace questo gioco, lo sai?"

"Sono contento, pulce" risponde Filippo compiaciuto, accarezzandogli i ricci.

Ollie passa tutto almeno venti minuti così, a guardare fuori e a viaggiare di testa, fino a che non si accoccola con la testa sul petto di Filippo e chiude gli occhi. Quando Filippo si accorge che si è addormentato, gli sistema bene le gambe ai lati delle sue e gli lascia un bacio tra i ricci scomposti.

Einar riesce ad immortalare questo momento di nascosto, aprendo la fotocamera del cellulare e scattando repentinamente. Un mezzo sorriso gli scappa quando vede com'è venuta ed è abbastanza sicuro che questa sia appena diventata la fotografia più bella che abbia mai visto: suo figlio che dorme tra le braccia di Filippo, le labbra di Filippo tra i suoi capelli.

Filippo, sentendosi osservato, alza la testa e ricambia il suo sguardo. Senza imbarazzo, senza quella esitazione e insicurezza su cui Einar invece ha costruito la sua vita. "Quindi, uhm, stasera addio al celibato?" gli domanda, curioso. "Mi fa un po' strano pensare di dover andare ad un addio al celibato con mio figlio di quattro anni. Da quando sono accessibili ai minori?"

Filippo accenna un piccolo sorriso, stanco. "No, macché, Emma mi ha chiesto centomila volte la conferma. Sai com'è, al suo addio al nubilato si porta dietro Marta e non avrebbe mai permesso a Simo di festeggiare stasera senza neanche un bambino nei paraggi. Lo avrebbe affittato, piuttosto."

Tra le nuvole e fumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora