Credi nella magia?

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Si erano davvero ripromessi di andarci piano Einar e Filippo, perché sono stati cinque anni lontani e sono cambiate così tante cose, nella vita di EInar è arrivato un figlio che gli riempie la vita e le giornate e Filippo ha infranto già tutti i loro equilibri, le giornate trascorse in solitudine, padre e figlio chiusi in quella fabbrica ad aspettare che si facessero le sei per tornare a casa, cucinare la solita cena, il solito film sul divano e poi dritti a letto per riposarsi e prepararsi alla solita giornata. La solita routine.

Filippo ha portato una vera e propria ventata d'aria fresca nelle loro vite ed è difficile ignorare la paura che senza di lui potrebbero non riuscire o non ricordare più come si respira. Resta il fatto però che è difficile pure non viversi, non godersi quello che sta succedendo tra di loro, la passione, i baci, i lunghi saluti sulla porta che poi finiscono per annullarsi mentre tornano in casa e si lasciano cadere sul divano, sussurrandosi sulle labbra "cinque minuti", "soltanto cinque minuti e poi vai via" con i sorrisi tra i baci e la consapevolezza che quei famosi cinque minuti si trasformeranno in ore.

Per tre/quattro giorni però ce l'hanno fatta a mantenere la promessa, anche se una notte improvvisamente Filippo si è ritrovato a telefonare Einar per chiedergli come stesse Ollie. Tutto secondo i loro piani, a parte ieri sera. Però sono pronti a giurare che non lo hanno fatto di proposito.

Filippo è stato a cena a casa loro, e dopo mangiato Ollie ha voluto a tutti i costi giocare insieme a loro. A nascondino, mosca ceca, addirittura ad acchiapparello. Si sono ritrovati a rincorrersi per casa per un tempo che è sembrato infinito e quando Oliver è finalmente crollato nel suo lettino, Einar e Filippo erano completamente stremati. Difficile a credere che lo fosse anche Filippo dato che sembra instancabile, ma stava per addormentarsi sul divano. Così Einar gli ha prestato una felpa, un paio di pantaloni di una tuta e lo ha trascinato a letto con lui, dove si sono addormentati appena si sono appoggiati sul cuscino. Non è successo nulla tra di loro, pericolo scampato, ma quando Filippo si è svegliato la mattina con Einar steso su di lui, intendo a lasciargli baci sul collo e con le mani sotto alla felpa ha capito che non riusciranno ad andarci piano ancora troppo a lungo.

"Ein, Einar" lo richiama Filippo, tra un bacio e l'altro. "Ollie potrebbe svegliarsi da un momento all'altro e trovarci - trovarci così" si ritrova a cercare di fermarlo, afferrando i lembi del piumone e tirandoli sopra la testa di Einar. "Oddio, gli si bloccherà la crescita."

"Ma ti sto soltanto baciando" protesta Einar, affondando la testa nel suo collo e strofinando il naso contro la sua pelle, prima di risalire su e cercare di nuovo le sue labbra. "È soltanto un bacio."

"Siamo già a quota quarantacinque baci, non avevamo detto che ci saremmo andati piano?"

Einar sbuffa, pizzicandogli un fianco con aria dispettosa. "Ti sto soltanto baciando" ripete per la seconda volta, rimarcando bene l'ultima parola. "Non sto cercando di fare sesso con te."

"Non ho dubbi Ein, ma se continui così è quello che finiamo per fare" gli dice Filippo divertito, accarezzandogli il mento con le labbra. "Non che la cosa mi dispiaccia, ma uno: tuo figlio potrebbe svegliarsi da un momento all'altro e due: ci eravamo ripromessi di andarci piano."

"E dai, la finisci?" sbuffa Einar, passandogli le dita tra i ricci e tirandoglieli appena. "Ti giuro che non vado oltre, però - però lasciati baciare, per favore. Mi avevi detto che mi avresti baciato tantissimo."

Filippo sorride, allacciando le gambe attorno ai suoi fianchi e spingendolo fino a che non sono entrambi seduti al centro del letto, avvinghiati l'uno all'altro, con le mani di Filippo sotto la maglia del pigiama di Einar. "Devi andare a lavoro e Ollie deve andare a scuola."

"Cinque minuti? Solo baci, promesso."

"Be'... se sei sicuro di riuscirci senza eccitarti allora ti accontento" cede alla fine Filippo, invertendo la situazione e spingendolo sul letto in modo che sia lui a stare sopra. Afferra la sua coscia e se la tira contro il fianco, mentre infila la lingua nella sua bocca per dare via al bacio passionale che Einar stava tanto desiderando da quando si sono svegliati. E in fondo non fa altro che baciarlo, proprio come Einar gli aveva detto di fare, però effettivamente si rende conto che i baci bastano a rendere bollente la situazione tra di loro. E mentre sta qui a lasciarsi baciare gli torna in mente il loro primissimo bacio, la primissima volta che si sono ritrovati in una situazione come questa. Ed Einar se la ricorda bene quella notte. Si baciarono in terrazza, con i fumi delle sigarette e dell'alcol ad alleggiare tra di loro e poi finirono sul letto per continuare a baciarsi e stare più comodi, e stava talmente bene che era sicuro di voler andare oltre nonostante Filippo non ne fosse così tanto convinto. E Filippo fece esattamente quello che sta facendo adesso per farglielo capire. Usò la psicologia inversa, gli saltò addosso e iniziò a stuzzicarlo, a baciarlo, e per quanto fosse bello in quel preciso momento si rese conto di non essere così pronto ad andare oltre come pensava.

Tra le nuvole e fumo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora