Apro la porta e lo accompagno faticosamente fino al piccolo lettino, dove si siede appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
"Come ti senti?" gli chiedo.
"Una merda." dice sospirando pesantemente.
Inizia ad avere riflessi di vomito così corro a prendere il piccolo cestino dietro la porta per porgerglielo, però non vomita. Credo di esser appena diventata la sua badante.
Lancia via il cestino e comincia a sfregarsi la faccia con le mani.
"Sai dirmi cosa ti è successo?" provo ad indagare.
"Sto solo male, secondo te?" dice duramente.
L'atmosfera si fa pesante: sembro io quella pazza e non lui.
"Non stai solo male, non sono così piccola da non capire che hai bevuto o ti sei fumato qualcosa." incrocio le braccia guardandolo storto.
Mi risponde con quello sguardo, quello che mi mette ancora una volta a disagio.
"Jin, io vado a dormire che domani avrò dei corsi da seguire ed ho bisogno di riposare." chiudo gli occhi per cancellare l'immagine che ho davanti.
"Non andartene." affonda una mano tra i capelli e la sua espressione suggerisce malessere.
"Perché?" mi sento piccola piccola quando si alza. Non avevo notato quanto alto fosse e quanto larghe fossero le sue spalle.
Gli sto lasciando la mia stanza. Non gli basta?
"Se mi sentissi di nuovo male, tu non mi potresti aiutare." serra le labbra sicuro di quello che ha appena detto.
"Non sono tua madre."
"Ma hai detto che mi avresti aiutato." faccio un passo indietro.
"Perché fraintendi quello che dico?" sbuffo.
Avanza verso di me senza togliere un attimo i suoi occhi dai miei. Mi sento ipnotizzata, vorrei essere ovunque ma non qui.
Si ferma a pochi centimetri da me.
Cerco di abbassare lo sguardo ma me lo impedisce alzandomi con forza il mento con due delle sue dita.
Lo vedo mordersi il labbro. Il mio cuore accelera ogni secondo che passa.
"Cosa stai facendo?" riesco a dire in un sospiro.
Le sue labbra morbide sono sulla mia fronte.
Sento il corpo iniziare a tremare e il suo, bollente, si appoggia al mio trasmettendomi piccoli brividi lungo tutta la spina dorsale.
"Jin.." gemo.
Non mi ascolta e comincia a baciarmi sulle guance. La vicinanza che c'è tra le nostre labbra è dannatamente pericolosa.
Il suo respiro accarezza la mia pelle e i suoi occhi sono socchiusi, come in una specie di trance.
"Jin, sei ubriaco.. basta." cerco di risvegliarlo da questa apparente ubriacatura che gli ammazza i sensi.
Appoggio le dita sul suo petto e approfitta per spingersi ancora di più contro di me.
Quando fa sfiorare le nostre labbra non capisco più niente.
"Jin, non sai cosa stai facendo." le nostre bocche si scontrano distrattamente.
"Ho troppa voglia di baciarti." dice tra un sospiro e l'altro.
"Fermati." riesco a sentire una strana attrazione difficile da controllare.
"Ti prego." mi supplica. Non mi ero accorta che le sue mani erano finite in fondo alla mia schiena e adesso sono salde e irrimovibili.
"Quando ti riprenderai ti pentirai di quello che stai dicendo."
Le mie guance vanno a fuoco quando noto l'eccitazione sotto la zip dei suoi pantaloni e quando spinge contro il mio corpo immobile ed in balia dei suoi movimenti penso di stare per dargliela vinta.
"Non sto scherzando, ti voglio troppo." continua.
Una parte di me vorrebbe cedergli ma decido di essere razionale e vedere la scena da fuori. Io nel mezzo della notte con uno sconosciuto ubriaco di non so quanti anni più grande di me.
Gli prendo la mano e lo guido fino al letto per farlo stendere, mi segue trascinando lentamente i piedi cercando di fare un'inutile resistenza.
"Cerca di dormire." provo a dirigermi verso la porta ma mi stringe più forte la mano per non farmi allontanare.
"Jin.." lo rimprovero.
"Rimani qui." mi ordina.
"Non ci stiamo in due su questo letto, dai.." non dormirò con lui.
Si sposta leggermente facendomi un po' di spazio, ancora troppo piccolo per entrambi.
Alzo gli occhi al cielo e mi sdraio cercando di avere il meno possibile di contatto fisico col suo corpo, ma lui distrugge tutti i miei piani allungando il braccio e avvicinandomi al suo petto.
Perché sta succedendo tutto questo? Perché è ubriaco?
Il suo profumo impregna l'aria. È qualcosa di estraneo ma dannatamente soddisfacente. Riempio i polmoni di quest'amabile profumo e sento il petto comprimersi perché bramoso di questa sensazione straniera ma deliziosa.
Le sue dita scorrono lente sulla mia schiena come se stessero nuotando in un mare di desiderio.
Appoggiandomi posso sentire il suo battito, fin troppo veloce, ma con questo dolce suono riesco a riprendere sonno.
Cosa mi sta facendo?
Non riesco a spiegarmi questo senso di squilibrio interiore quando i suoi occhi neri studiano il mio corpo.
Per quale motivo riesce a giocare con la mia mente? Riesce a farmi sognare una realtà lontana ma effettivamente esistente e sento di non poterne uscire più, anche con tutta la volontà in mio possesso.
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Butterfly || K.S.
Teen FictionRose è una giovanissima ragazza che farà di tutto per seguire il suo sogno, anche tornare in un posto dal quale era scappata con sua madre. In realtà tutto la porterà a scoprire una grande verità sulla sua vita legata a dei ragazzi completamente ina...