19.

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Quando arrivò la notizia che la mia richiesta per entrare in questa scuola venne accettata non mi sarei mai immaginata che nel giro di neanche una settimana questa grande vittoria sarebbe diventata un'esperienza anche peggiore della mia vita in Italia.

Apro gli occhi, mi alzo, cerco la divisa e la indosso, vado a lezione, evito chiunque, pranzo, torno in classe e cerco nuovamente di sfuggire dalle persone, ceno e vado a dormire.

E poi da capo, per almeno tre o quattro giorni. Sempre le stesse cose. Una routine condita da ansia, preoccupazione e malessere mentale.

Non so fino a che punto la mia mente possa reggere, e soprattutto non so cosa si stia rivelando la cosa più difficile:

le lezioni, che ogni volta diventano sempre più impegnative;

i continui rimorsi e sensi di colpa, che non mi abbandonano, che continuano a farmi credere che se avessi usato la testa non avrei rovinato tutto, le mie aspettative, i miei obbiettivi, le mie speranze...

O magari, le occhiate lanciate da Jennie la mattina prima di uscire per andare in classe.

O forse non vedere più Jin da nessuna parte, come se fosse una vera e propria presa in giro, perfettamente studiata. Prima mi vieni a cercare, ti prendi quello che vuoi, e poi sparisci senza neanche provare ad avere un confronto con me o una spiegazione a mente lucida.

Anzi, pensandoci, so cosa è stato davvero complicato. Scappare da Jimin e dagli altri ragazzi. Smettere di parlargli da un giorno all'altro. Rifilargli ogni volta un 'no, devo andare, devo fare un sacco di cose' per sbarazzarmi di loro. Sì, questo è stato impossibile.

Adesso è mattina, e sto aspettando che la sveglia suoni.

Credo sia sabato. Sì, deve essere proprio sabato oggi. Non ho più la concezione del tempo per colpa di tutti i problemi a cui devo pensare.

Vado a farmi una doccia veloce prima di andare in classe.

Inizio a sentire davvero molto la mancanza di mia madre, non riesco ad affrontare tutto questo da sola.
Le invio un messaggio dopo qualche giorno che non mi facevo più sentire.

"Ehi mamma, tutto bene? Io ho iniziato lunedì le lezioni. È molto difficile stare qui, vorrei raccontarti tutto quello che mi sta succedendo, ho bisogno di te.. mi piacerebbe tanto tornare a casa anche solo per abbracciarti." lo rileggo e ci ripenso.

Non voglio farla preoccupare.

"Ciao mamma, tutto bene? Ho iniziato le lezioni lunedì e mi sto divertendo molto. Qui tutto è come ce lo siamo immaginate, dovresti essere qui, anche perchè mi manchi molto. Non vedo l'ora di riabbracciarti." meglio.

La lezione passa lentamente, come al solito.

L'ora di pranzo si fa attendere.

Mi accascio lentamente sul banco.

Quando le mie forze sono nulle, come per magia arriva il tanto atteso termine della lezione.

Vado verso la porta velocemente per uscire, come sempre, ma questa volta, prima di varcare la soglia qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla.

"Namjoon?" devo inventarmi qualcosa per andarmene il prima possibile.

"Scusami, adesso non posso proprio parlare, sono di fretta. Magari dopo, ok?"

Mi giro verso la porta ancora una volta ma lui scatta superandomi e chiudendola.

Mi accorgo che non c'è più nessuno in classe al di fuori di noi due.

"Puoi spiegarmi cosa è successo?" dice seriamente.

È forse la prima volta che lo vedo parlarmi così seriamente. Ha davvero l'aspetto autoritario che sicuramente desidera avere.

"A cosa ti riferisci?" mi acciglio.

"Perché ci eviti? Ti sembra che non ce ne fossimo accorti?"

Perché mi sta dando tutta questa attenzione adesso, cosa succede?

"Ma cosa dici.. perché mai dovrei evitarvi?"

"Voglio proprio sapere il perché infatti." forse dovrei dirgli la verità.. però non accenneró il discorso su Jin.

"Va bene.."

Si appoggia ad un banco vicino a me pronto ad ascoltare le mie ragioni.

"La realtà è che una mia compagna di stanza mi ha consigliato.. anzi, mi ha proibito di frequentare te, Jimin, e tutti gli altri."

"Cosa? Cioè, perché?" aggrotta le sopracciglia.

"Ha detto che mi caccerei solo nei guai stando con voi."

"È solo questo il motivo per cui stai facendo di tutto per evitarci?" è così tanto serio, forse si sta aspettando che io cacci fuori tutta la verità su quella notte.

"Sì.." dico un po' insicura.

Il suo volto cambia improvvisamente mostrando un caldo sorriso accompagnato dalle sue due fossette ai lati.

"Non so per quale motivo ti abbia detto questo.. nessuno ha intenzione di farti del male. Davvero, non capisco perché pensa così." e non lo capisco neanche io in realtà.

"Sì, so che è come dici tu.." acconsento.

"Quindi tornerai a parlarci?" sbuffa una risata.

"Il problema è che se mi vede con voi mi caccerà dalla stanza e dovrò trovarmene un'altra.. e ci vorrà molto tempo per trovarne una nuova, e potrei diventare un problema per l'organizzazione dei dormitori. E poi.. voglio dire.. sono le uniche amiche che ho trovato." anche se possiedo ancora le chiavi della piccola stanza so che non dovrei averle, e se mi trasferissi nuovamente lì potrebbero scoprirmi e potrei finire veramente nei guai.

"Capisco.. quindi vuoi far finta di non conoscerci per tutto l'anno? È ridicolo!"

"Bhe, no.. non vorrei farlo, ma è l'unico modo.."

"Basta che non ci facciamo vedere, no?"

"È molto rischioso."

"Lo so.. però ci stai molto a cuore Rose.. non puoi dire che almeno un po' anche tu non ti sia affezionata." diventa più profondo, nella voce e nello sguardo.

Annuisco alle sue parole distogliendo lo sguardo.

Allarga le braccia sorridendo con l'intento di abbracciarmi. Mi avvicino timidamente ma una volta che mi circonda mi sento un po' più sicura di me stessa e un po' meno sola.

"Non devi farti condizionare così dalle persone, davvero." dice mentre mi stringe forte.

"Lo so." sospiro.

"Vogliamo solo che tu stia tranquilla."

Mi sento molto più vicina emotivamente a lui, vorrei che mi desse delle risposte a molte delle mie domande.

Ha un potere. Il potere di farmi stare meglio.

Esco dal suo abbraccio e mi siedo di fianco a lui.

"Senti.. io dovrei parlarti." rivelo.

"Bhe, ci credo, dopo giorni di silenzio." scherza.

"Seriamente."

"Ok. Dimmi pure."

Butterfly || K.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora