16.

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"Jin." lo chiamo instabile nel cuore della notte.

"Sì piccola? Ti sto ascoltando, non sto dormendo."

Mi ha fatto stare così tanto bene che adesso l'unico mio pensiero è che non possa più succedere. Ho passato il tempo solo a pensare a quanto io mi sono fatta trascinare dal momento, senza pensare di non essere il tipo di ragazza che finisce nel letto con il. primo che passa. Lui voleva questo, ha ottenuto ciò che voleva, ma oltre a ciò? Dove vorrebbe arrivare? Temo di essere passata per la ragazza facile. Mi ha inebriata dal suo bell'aspetto e dalle belle sensazioni che mi ha fatto provare, ma adesso che si è preso ciò che voleva non mi cercherà più.

Perché l'ho fatto?

Non sono quel tipo di ragazza, lo so.. allora, perché l'ho fatto?

Vorrei tornare indietro nel tempo e far in modo che tutto ciò non fosse accaduto, ma temo che sia troppo tardi per eliminare questo rimpianto.   La scelta giusta però è quella di dimenticare.

"Non è normale quello che abbiamo fatto." mi sento ubriaca nonostante io non abbia bevuto assolutamente niente. È questo il suo effetto su di me.

"Perché no?" la dolcezza di due secondi fa è già scomparsa? Lo sapevo.

"Non lo è." non si rende conto di come io mi sento adesso.

"Come ti sei sentita?" mi chiede.

"Bhe.. bene" non so come rispondere. Mi ha fatto impazzire, non posso mentirgli, non posso essere ipocrita.

"Allora è normale." normale?

Deglutisco confusa.

"Per te è stato 'normale'?" domando scostandomi dal suo petto.

"Sì." risponde secco. La sua risposta mi delude un po'.

"Ok.." penso a cosa dire per estorcergli ulteriori spiegazioni.

"Quindi.. non è stato bello per te?" non riesco più a fermarmi. Mi vergogno di quello che sto dicendo e di quanto infantile posso apparirgli. Non capisco veramente che io jo bisogno di rassicurazioni? So di avere sbagliato, ma non può provare a rendere il mio errore un po' più lieve?

"Sei tu quella che ha frainteso adesso." ride distogliendo lo sguardo.

Mi alzo dal letto di scatto. Sono ancora in reggiseno e i suoi jeans sono slacciati.

"Co-cosa?" mi sta prendendo in giro?

"Mi stai prendendo in giro?"

Non mi risponde e caccia una mano dentro la tasca dei suoi pantaloni scuri e tira fuori un pacchetto di sigarette.

"Non vorrai metterti a fumare adesso?" lo rimprovero.

Stiamo parlando, non può ignorarmi in questo modo così infantile.

Si alza e si mette davanti a me. Ancora una volta mi rendo conto di quanto io sia piccola rispetto a lui, potrei sparire in un suo abbraccio.

"Voglio dire, se ti è piaciuto allora è stata una cosa normale, perché farti tutte queste paranoie? Quando dico 'normale' non intendo esattamente in quel senso.. capisci?"

"Spiegati meglio per favore." mi rattristo sia internamente che esternamente.

"Bha, lascia stare, sei troppo piccola per capire cosa sto cercando di dirti." si porta la sigaretta alla bocca e prende un accendino.

"Ancora con questa storia che io sono piccola?" non ci credo, perchè ora si sta nascondendo dietro a questa inutile scusa?

"È la verità. Sei davvero troppo piccola, devi crescere." dice accendendo la sigaretta rimasta tra le sue soffici labbra fino ad adesso. Quanto vorrei che tornassero a baciarmi.

"Non puoi fumare qui." alle mie parole alza gli occhi al cielo.

Mi sta irritando come la prima volta che ci siamo parlati.

Reagisce sdraiandosi sul letto e continuando a fumare.

Sbuffo scocciata.

"Ripeto, sei solo una bambina." canticchia per darmi ancora più fastidio e per prendermi in giro ulteriormente. Inizia a farmi male la testa. Se mi disprezza così tanto allora perché ha deciso di baciarmi? Non voglio pensare che mi abbia sfruttata ma sembra che sia successo esattamente questo.

"Stronzo.." cerco di offenderlo come sta facendo lui con me.

Inizia a ridere. Questo suono mi fa stare bene anche se adesso è solo la medesima prova che si sta solo divertendo a confondermi e far di me ciò che più preferisce.

Non dovevo credergli. Non dovevo cedergli.

"Lasciami in pace." dico serrando gli occhi arrabbiata.

Non voglio più vederlo. Afferro velocemente la mia maglietta e la indosso goffamente, dopodiché esco dalla stanza sbattendo con tutta la forza che trovo la porta dietro di me, resto qualche secondo a fissarla ma resta chiusa.

Cerco di ascoltare qualche suo possibile movimento, ma non riesco.

Una piccola parte di me avrebbe voluto che Jin fosse uscito a cercarmi, ma niente. La porta resta chiusa. Forse è giusto che resti così.

Dovevo saperlo. Voleva solo avere un'avventura di una notte, cosa mi aspettavo di essere per lui? Cosa mi aspettavo che lui fosse per me? Non sappiamo nulla l'uno dell'altra.

Che aspettative avevo? Ha avuto quello che voleva ed è finita qui.. per lui. Posso sentire i rimorsi dell'essermi buttata tra le sue braccia cadendo nella sua subdola trappola. Che stupida. A cosa stavo pensando?

Entro in camera delle ragazze, le quali sono già andate a dormire, quindi faccio piano.

Fortunatamente i pensieri non si possono sentire anche se siamo nel cuore della notte con un silenzio tombale che ci circonda.

E se raccontasse tutto ai suoi amici prendendomi in giro ancora una volta? Di sicuro lo farà.

E se in qualche modo lo vengono a sapere anche le mie compagne di stanza? Dio, spero proprio di no.

Non voglio passare per un'ingenua davanti a tutti. So di non esserlo.

È stato solo un errore, lui sembrava molto carino così mi sono lasciata andare, niente di più.

Potrei evitarlo per il resto dell'anno. Perché no?

Ma ormai mi sono iscritta al corso di Canto..

Semplice. Basterà ignorarlo, magari col tempo dimenticheremo entrambi quello che abbiamo fatto.

Passo il resto della notte a girarmi e rigirarmi nel letto, cambio diverse posizioni ma non riesco a prendere sonno.

Butterfly || K.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora