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Jin Pov.

Milano 11 giugno, 14.36

Entro nella camera dell'albergo, il più vicino che sono riuscito a trovare, ma comunque fottutamente lontano. Per fortuna in qualche modo ci sono arrivato.

Mi siedo sul letto stanco morto. Forse per qualche specie di miracolo sono riuscito a portare il mio corpo qui, sano e salvo, e non mi spiego ancora come. So bene che non dovrei chiudere occhio così da abituarmi agli orari del tutto diversi da quelli coreani ma sfortunatamente fuori dalla finestra il cielo cupo causato da minacciose nuvole grigie non mi aiuta per niente a mantenermi attivo. I pensieri sono tanti e non ne vogliono sapere di lasciarmi prendere fiato.

Sono davvero partito per l'Italia? Ho preso veramente quell'aereo? 

Questa ragazza sta davvero mandando a fanculo la mia ragione. O forse ci è già riuscita.

Non sono mai stato in Europa, è davvero la prima volta e sono felice che potrà essere con lei nonostante tutto; ci eravamo promessi che avremmo viaggiato insieme e anche se non è esattamente come me lo aspettavo, sono incoerentemente contento. Solo sapere di aver accorciato le distanze riempie parzialmente il vuoto che lascia ogni volta che prova a scappare.

Le ho promesso che l'avrei tenuta stretta, che non l'avrei perduta mai perché l'ho sempre voluta con me, mi sono detto che le avrei garantito sicurezza in ogni circostanza, e che l'avrei amata in ogni caso, in ogni forma, in ogni luogo, in ogni modo. Non è questo il momento di venire meno alle mie promesse, le ho porto le mie parole e non posso deluderla una seconda volta. Mi metterei contro qualsiasi cosa per proteggerla dal male.

La amo, e se c'è bisogno di rincorrerla allora arriverò anche in capo al mondo.

Le invio un messaggio per avvisarla. Non so come la prenderà.. non lo so proprio. Mi consola il fatto di aver cambiato numero per stare qui in Italia. Sono sicuro che il mio vecchio l'ha bloccato come è solita fare quando non vuole più saperne di rendermi partecipe dei suoi momenti di debolezza.

Solo ora mi rendo conto di quanti messaggi le ho mandato senza neanche ricevere una risposta. 

'Amore, sei davvero in aeroporto?'

'Perché stai tornando in Italia? Non lo capisco.. non mi hai detto neanche niente.'

'Sei sparita nel nulla e.. cosa dovrei fare io?'

'Almeno rispondi.'

'Perché devi sempre farmi incazzare?'

'Mi manchi.'

'Ti amo.'

'Ehi.'

'Buongiorno amore.'

'Dove sei?'

'Rispondimi, ti prego.. sto malissimo.'

'Ehi.'

'Amore..'

'Ciao.'

'Ehi, come va? Dove sei?'

'Giorno.'

'Ehi amore mio.'

'Basta, ho deciso che vengo in Italia.'

'Non sto scherzando, sai che ne sono capace.'

'Ora prenoto.'

'Rispondimi cazzo.'

'Ti interessa qualcosa di me o no?'

'Va bene, continua a fare la stronza, io vengo lì e ti faccio passare la voglia.'

Butterfly || K.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora