Scendo le scale che mi portano in una stanza con al centro un divano posto davanti ad una TV, due porte a destra, l'entrata nella parete opposta e una piccola cucina con un tavolo accostata al terzo muro davanti a me.
Le pareti completamente bianche fanno apparire l'ambiente luminoso ed ordinato, come piace a me, e in più grazie, all'arredamento in legno e al grande camino, al momento spento, si crea un'atmosfera confortevole.
Le mie gambe nude rabbrividiscono al passaggio di una piccola corrente d'aria proveniente da una delle due finestre aperte, quindi mi affretto per chiuderla.
Mi concentro sulle due porte, una spalancata con al suo interno il bagno, l'altra, chiusa, attira maggiormente la mia attenzione. Provo ad aprirla ma realizzo presto che c'è bisogno della chiave per scoprire cosa c'è dall'altra parte.
Apro qualche cassetto ma non trovo nessun mazzo di chiavi che potrebbe essermi utile. Torno davanti alla barriera apparentemente impenetrabile, mi abbasso verso la serratura per guardarci attraverso, ma vengo spaventata dal suono dell'apertura della porta di entrata che mi fa voltare di scatto.
Resto in piedi immobile mentre lo vedo entrare chiudendo la porta alle sue spalle.
"Ti sei svegliata." non mi guarda neanche e inizia a muoversi per la stanza cercando qualcosa nervosamente. Appoggia il mio permesso sul tavolo della cucina e continua a girovagare per il piccolo spazio perlustrando ogni angolo.
"Già." perché è così tanto nervoso?
"Tutto bene?" gli chiedo.
"Sì sì." risponde distrattamente.
Il suo moto senza tregua trova fine quando, aprendo un cassetto della cucina, trova un accendino che subito usa per accendere una sigaretta che teneva nella tasca dei suoi jeans neri.
Che fastidio quando fuma dentro ad una stanza senza neanche affacciarsi alla finestra.
Si siede sul divano e mentre sputa fumo grigio mi fa cenno di sistemarmi vicino a lui. Faccio come vuole e mi sento più tranquilla quando mi avvolge la vita con un braccio mentre con l'altro regge la sigaretta.
"Ti va di mangiare qualcosa?" mi chiede tranquillamente.
Appoggio la testa sulla sua spalla e lui mi attira ancora di più al suo petto.
Voglio approfittare di questo momento di calma per chiarire una volta per tutte la nostra situazione, non riesco a vivere nel dubbio e nell'insicurezza.
"Cosa siamo io e te?"
Resta un attimo in silenzio per poi emettere un profondo sospiro che mi porta a pensare che anche lui non sa trovare una risposta. Chi è veramente in grado di trovarla?
"Voglio saperlo.. se non mi stai usando, come dici tu, allora cosa sono io per te?" insisto.
Si ostina a non rispondere, termina la sigaretta e quindi allunga un braccio per prendere un piccolo posacenere dove la butta.
Il suo silenzio mi sta facendo esplodere la testa più di quanto qualsiasi altra risposta che mi avrebbe potuto dare.
Mi alzo dal divano per fargli capire la mia frustrazione, ma lui si limita ad alzare un po' lo sguardo, guardarmi solo per qualche secondo e poi far finta di niente.
Non so più che fare, sono bloccata in questa casa con un silenzioso e misterioso Jin che mi sta facendo impazzire.
"Me ne sto andando." lo avviso.
"E dove?" risponde.
"Torno a scuola."
"Con quale macchina?" ride.
Incrocio le braccia e gli rifilo l'espressione più irritata che riesco a trovare.
"Perché non rispondi alle mie domande?"
Forse sto esagerando, ma mi sento male al pensiero che le cose che mi sono sentita dire ieri siano bugie o frutto della sua ubriacatura.
Si alza mettendosi proprio davanti a me e comincia a fissarmi dall'alto con un piccolo sorrisetto sul volto.
"Davvero non hai ancora capito?" scuoto la testa leggermente.
Mi porta la mano sotto il mento e il suo tocco quasi impercettibile mi sembra così delicato.
"Cosa siamo noi due?" mi rivolge la stessa domanda ma non riesco a rispondergli.
"Bhe.. io voglio essere qualcuno di importante per te." non capisco come faccia ad apparire così tranquillo mentre pronuncia queste parole, la tensione mi sta schiacciando.
"Jin non possiamo.. "
"Invece sì piccola, possiamo essere quello che vuoi." fa sfiorare i nostri nasi mentre continua a parlare.
"Io voglio stare al tuo fianco Ros.."
È così dannatamente bravo a distruggere la mia stabilità mentale.
Senza accorgermene ci unisce in un tenero bacio e sento subito il corpo sciogliersi tra le sue mani. Non faccio caso al leggero gusto di fumo perché si sposa perfettamente con l'irresistibile sapore delle sue labbra che vorrei assaporare per il resto della mia vita.
"Ho paura di stare male." gli confido.
"Fidati di me."
Sarebbe bello sapere quando le persone ti stanno mentendo, ma non è possibile, è così ingiusto non avere altra scelta oltre che affidarsi alle circostanze e non ad uno schema fisso. Non è possibile avere le risposte a tutto, è così dura la verità.
Annuisco piano e gli rivolgo un lieve sorriso mentre cerco il suo sguardo.
Mi lascia un troppo frettoloso bacio sulle labbra che mi fa venire ancora più voglia di lui.
"Ti porto a mangiare qualcosa." mi dice.
"Andiamo.."
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Butterfly || K.S.
JugendliteraturRose è una giovanissima ragazza che farà di tutto per seguire il suo sogno, anche tornare in un posto dal quale era scappata con sua madre. In realtà tutto la porterà a scoprire una grande verità sulla sua vita legata a dei ragazzi completamente ina...