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Esco dalla doccia e mi avvolgo dentro l'asciugamano.

Il pavimento freddo solletica i miei piedi nudi che scorrazzano velocemente da una piastrella all'altra.

Vado verso l'armadio e passo davanti a lui, seduto sul letto e con gli occhi appiccicati alla mia sottile figura.

"Girati." trattengo una risata.

"Come se non avessi mai visto il tuo bellissimo corpo nudo." mi ricorda.

"Girati!" ripeto ridendo.

"Ok ok.. ci tieni particolarmente a farmi impazzire." distoglie lo sguardo velocemente e faccio cadere il tessuto bianco a terra.

Mi affretto nel cercare qualcosa di comodo da mettere.

"So che mi stai guardando." lo rimprovero dietro di me.

"Assolutamente no." mi accarezza i fianchi spaventandomi e sorprendendomi.

"Perché non mi dai mai retta?" sbuffo.

Si abbassa percorrendo con le labbra tutta la mia spina dorsale. Un fulmine mi attacca dall'interno.

"Amore, non puoi chiedermi cose impossibili.. sono pure fatto, non posso fare di meglio." sorride contro la mia pelle.

"Dai, domani dobbiamo andare a lezione.. abbiamo bisogno di dormire." mi provoca un piccolo acuto il contatto tra la sua bocca e l'interno della mia coscia.

"Ho voglia di te.. ti prego.. lascia che io ti faccia tutta mia." sospira.

Mi fa piegare in avanti leggermente e non riesco a trattenere un piccolo urlo di piacere quando lo sento entrare dolcemente, prima, con un irresistibile lentezza che dopo poco si trasforma in incontrollabili movimenti rapidi.

Il sudore bagna la mia pelle che si era appena asciugata dall'acqua della doccia e il calore della stanza si concentra su di noi.

"Oh sì amore.." urlo.

I suoi sospiri aumentano d'intensità mentre spinge forte dentro di me.

"Cazzo, ti amo." la sua voce graffiante rimbomba nella mia testa.

Il suo bacino sbatte contro la mia schiena, ferma sotto il suo controllo, e subito dopo sento di aver raggiunto il limite.

Va sempre più in profondità e mi fa capire quanto le mie urla lo eccitano ancora di più. Vorrei troppo guardarlo negli occhi adesso e ammirare l'effetto che gli faccio.

Affonda le dita tra a miei capelli per accarezzarmi.

"Piccola.. oh mio Dio.. quanto sei bella.. sto per.. oh sì." sta perdendo il controllo, esattamente come il mio cuore ogni volta che lo guardo.

Geme delicatamente prima di mollare la presa sui miei fianchi e lasciarsi andare dentro il preservativo.

Si piega esausto in avanti per appoggiare la fronte sulla mia spalla.

Riempie questi pochi secondi con leggeri orgasmi che volano via dalla sua gola.

Abbiamo bisogno di questo. Necessitiamo il nostro amore.

Mi bacia sul collo e torna sul letto per riprendere fiato e per aspettare impaziente il mio arrivo.

08.00 am.

Camminiamo lungo il corridoio. Non riesco a togliergli gli occhi di dosso, è così genuinamente bello avere finalmente la sua presenza qui al mio fianco.

Mi arriva un messaggio sul telefono.

'Buongiorno Rose. Sono il padre di Jimin. Volevo avvisarti del fatto che domani Jimin sarà dimesso dall'ospedale e che quindi ci farebbe molto piacere se venissi a pranzo da noi per festeggiare tutti insieme. Aspetto una tua risposta. Buona giornata.' la mia prima reazione è di sollievo. Puro e limpido sollievo. Finalmente questa drammatica storia è finita, ora che uscirà da quel posto il peso che avevo sulla coscienza si scioglie velocemente. Ce l'abbiamo fatta grazie al cielo.

Butterfly || K.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora