Il mio corpo spaventato e afflitto per quello che non sarebbe mai dovuto accadere inizia a pulsare e ad accaldarsi.
Ogni volta che la macchina prende una curva mi lascio trasportare da una parte o dall'altra sbattendo contro la portiera.
Il vuoto dilaga nella mia mente; sono in auto con la persona che una settimana fa mi ha fatto sognare per poi subito farmi risvegliare il giorno dopo sparendo nel nulla.
"Che cosa è successo con Jimin?" la sua voce si perde nel vuoto della macchina e mi appare lontana e monotona. Non c'è modo di togliergli questa cosa dalla testa.
Non rispondo.
"Rose, vuoi dirmi cosa hai fatto con Jimin?"
Resto ancora in silenzio.
"Dimmi che cazzo ti ha fatto!"
Aumenta bruscamente tono e velocità dell'auto sotto il suo controllo.
"Rose mi stai facendo impazzire."
Senza accorgermene le lacrime hanno già scavato le mie guance lasciando lunghi solchi che come fiumi scorrono in modo inevitabile lungo la bianca valle del mio viso.
"Stai piangendo?"
Mi faccio scappare un singhiozzo strozzatto e fin troppo patetico. Vorrei parlare ma ormai è troppo tardi, mi sento soffocata dall'aria.
"Non ci credo.. ti prego rispondimi e dimmi che non è vero, non l'avete veramente fatto.." sento la sua voce spezzarsi irrimediabilmente. È giunto a sue conclusioni così affrettate come se avesse avuto già il disegno completo e i dettagli della situazione.
Svolta in un modo troppo brusco prima di parcheggiarsi nell'angolo di una strada apparentemente tranquilla affiancata da qualche albero spoglio e mosso dal forte vento autunnale.
Passa qualche secondo e lo sento tirare su col naso. Non voglio pensare che pure lui stia piangendo.
"Non voglio crederci.." il pianto riempie ogni sillaba di ogni sua parola.
Chiudo gli occhi quando sento la portiera aprirsi e poi sbattere violentemente provocando un eco prolungato nella mia testa. Non ho idea di dove sia andato, ma le mie forze sono finite, la mia stabilità mentale è finita, io sono finita, quindi non posso preoccuparmi di questo ora. Butto indietro la testa e provo ad addormentarmi. Proprio quando mi trovo in uno strano stato di incoscenza vengo risvegliata dal lieve rumore della pioggia che batte sui finestrini chiusi.
Mi guardo intorno e riesco a scorgere l'ombra scura di Jin appoggiata al fianco della macchina con la testa china e le mani nelle tasche dei suoi jeans.
Fatico un po' ad aprire la portiera e uscire nella fredda e bagnata atmosfera esterna per poi piazzarmi impacciatamente davanti a lui.
Alza lo sguardo e il suo aspetto fa stringere il cuore nel mio petto: non riesco a resistere ai suoi occhi così rossi e gonfi come le sue labbra, ai suoi capelli bagnati che cadono dolcemente sulla sua fronte gocciolando piano e alla sua pelle fin troppo bianca che risalta nel buio della notte.
"Non stare qua, ti bagni." dice guardandomi ma senza toccarmi.
Mi avvicino cercando contatto fisico con lui ma non ricevo nessuna risposta.
"Torna dentro." ripete.
"Solo se vieni con me."
"Entra e cerca di dormire così ti riporto a scuola." distoglie lo sguardo.
"Non voglio tornare a scuola."
"E dove vuoi andare?" ovunque ma con lui.
"Non lo so, alla festa.."
"Vuoi tornare da Jimin?" gli tremano le labbra mentre mi fa l'ennesima domanda su Jimin.
"Non è successo niente con lui." sussurro.
"Ti sembra che non vi abbia visti?!" sbotta facendomi indietreggiare di qualche passo.
"Ti sembra che io non abbia visto lui mentre ti baciava?! Eh? Sono cieco?!"
"Non mi ha baciata!" urlo come lui.
"Vi ho visti Rose. Mi manda fuori di testa vedervi vicini, voglio solo portarlo il più lontano possibile da te cazzo." si copre il viso mentre scoppia in lacrime. Non è bello vederlo così, soprattutto perché non si accorge della persona che ha davanti, non so come convincerlo.
"Jin te lo giuro, non mi ha toccata.. come faccio a fartelo capire?"
Il suo sguardo spento e stanco penetra nella mia anima.
"Come faccio?!" non provo più a controllare le lacrime e anche se gli sembrerò una bambina non mi interessa, le lascio cadere lentamente una dopo l'altra ininterrottamente.
"Rispondimi ti prego." il suo silenzio è come una pugnalata al petto.
Non ce la faccio più, mi butto tra le sue braccia e lo stringo con tutta la forza che mi è rimasta mentre la pioggia scivola sui nostri volti già segnati dal pianto.
Mi nasconde contro la sua spalla mentre il suo petto singhiozza a scatti.
"Non voglio andare da Jimin, voglio stare con te." mi inizia a fare male la testa.
"Promettimi che non succederà mai niente con lui o con chiunque altro."
Annuisco.
"Resta con me Rose. Ho paura di perderti."
"Come faccio se tu mi lasci sempre sola? Sparisci ogni volta senza dirmi niente." non riesco a staccarmi da lui nonostante io voglia vedere la sua reazione.
"Allora ti prometto che non succederà più." so che non è vero, posso capirlo, può dirlo con tutta la serietà del mondo ma sono convinta che succederà ancora.
Non gli rispondo aspettando qualche altra sua giustificazione.
"Rose.." la sua voce non è mai stata così pesante.
"Io ti amo."
In un attimo mi dimentico di trovarmi ancora sotto la pioggia in mezzo ad una strada e mi concentro solo su i suoi occhi, rossi, come la prima volta che si sono incrociati con i miei, e dolci, nonostante abbiano appena riversato tutto il dolore e l'amarezza che nascondevano.
"Tu mi ami?" mi domanda.
Non ho bisogno di pensarci neanche una volta. Il cuore risponde al posto mio e non c'è modo di fermarlo.
"Sì, ti amo."
Stranamente si lascia scappare un' innocente risata che non so interpretare.
"Non ci credo.. mi sono innamorato di una bambina." vorrei sentirmi offesa ma da come lo dice non ci riesco.
"La mia piccola bambina." si avvicina ancora di più e mi bacia con un bacio che aspettavo da ormai troppo tempo.
"Non ti lascio più sola, mai più."
Non riesco a controllare un fastidioso starnuto che rovina questo momento.
"Torniamo dentro la macchina, ti stai ammalando."
Mi affretto a risistematrmi nei sedili dietro e sento la testa esplodere ancora una volta, non voglio più toccare una sola goccia di alcool.
"Dove andiamo?" mi chiede restando in piedi e tenendo la portiera aperta.
"Non lo so." riesco a dire.
Sento la sua mano accarezzarmi una gamba e intanto lo vedo avvicinarsi sempre di più per poi entrare e sedersi vicino a me.
Mi attira verso di lui facendomi sedere sulle sue ginocchia, inizia a baciarmi prima sulle guance poi sul collo e sempre più giù con una lentezza che mi fa perdere la testa.
"Jin.." mi lamento per il suo cercare continuo di farmi perdere la testa.
"Quanto mi sei mancata." la sua voce roca fa saltare il mio cuore in gola e quel minimo di autocontrollo che mi era rimasto sparisce definitivamente.
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Butterfly || K.S.
Teen FictionRose è una giovanissima ragazza che farà di tutto per seguire il suo sogno, anche tornare in un posto dal quale era scappata con sua madre. In realtà tutto la porterà a scoprire una grande verità sulla sua vita legata a dei ragazzi completamente ina...