Mi sfugge il telefono dalle mani e lo lascio precipitare rovinosamente per terra dove si frantuma in diverse parti.
Mi guardo intorno incredula. Mi appoggio ai bagagli per non perdere l'equilibrio.
Frugo nella mia tasca e trovo il biglietto per il viaggio. Guardo il pezzo di carta per qualche secondo prima di stracciarlo in mille coriandoli bianchi.
È come se la mia vita si fosse resettata da un momento all'altro. Si sono accumulate tante emozioni tutte insieme fino ad esplodere e lascire il vuoto dentro di me. Mi sembra di essere nata per la seconda volta. Tutto dovrebbe avere un senso o una forma ben definita ma adesso non riesco a pensare a niente.
Chi sono io davvero?
Dopo un interminabile viaggio in taxi raggiungo una minuscola casetta in legno illuminata dall'interno da una luce calda.
Busso debolmente alla porta.
"P-papà.." tutti i miei sensi si sono bloccati. Mi sembra di vedere davanti a me un fantasma, un ologramma, una finzione.
Ho sofferto anni infiniti la sua mancanza, notti insonni che mi schiacciavano contro il letto e pianti silenziosi legati al senso di abbandono e paura.
Ci abbracciamo forte.. nessuno dei due si sarebbe mai immaginato questo.
"Mi sembra di essere rinata." singhiozzo nella sua giacca.
"Sei mia figlia.. la mia bimba. Sei così tanto bella, non so cosa dire." le sue mani mi tengono stretta come se in qualche modo uno dei due potesse sparire ancora.
"Tua madre non poteva tenerci separati per sempre. Qualcuno mi ha ascoltato. "
Voglio vivere tutti quei momenti che mi sono stati negati quando ero più piccola. Voglio conoscere tutto di lui. Voglio che sia orgoglioso di avere ritrovato la figlia che gli è stata strappata via anni fa. Non voglio deludere le sue aspettative.
Cosa mi ha riportata tra le sue braccia? Chi ha voluto stravolgere e poi mettere in ordine la mia vita?
Ogni persona, fatto o sentimento mi ha portata qui, nella stessa casa con mio padre.
Credo che nessuno possa davvero credere a questa assurdità.
Guardo dentro i suoi occhi lucidi accompagnati da un profondo sorriso caldo e accogliente. Non riesco a staccarmi da lui, non riesco a pensare ad altro.
Mi hanno tolto un padre e il perché non mi è mai stato detto, non ho mai smesso di pensare a come sarebbe stato, se mi avesse voluto bene o se mi avesse disprezzato per ciò che sono.
Sono state molte le domande di 10 anni di vita che trovano finalmente ciascuna una risposta in due giorni dentro questa minuscola e larga casa; è qui che abbiamo deciso di tenermi, così che non debba tornare in Italia e che la sua famiglia non sappia di me.
Cresce in me un incontrollabile odio nei confronti di mia madre. Trovare mio padre dopo anni di ossessione ha fatto sì che ad oggi io sia finalmente completa con me stessa, che ogni pezzo del puzzle sia al posto giusto e che il mistero dietro la sua figura sia stato svelato.. ma sarebbe stato così tanto facile evitare questi vuoti e lacune: perché ha deciso di allontanarci? Perché è scappata senza dire niente? Perché mi ha sempre mentito sulla sua persona? Un uomo violento ed egoista, questa è la descrizione che mi è sempre stata data e che non mi sono mai fatta bastare.
Il terzo giorno realizzo finalmente che la mia vita non sarà mai più come prima. Non tornerò mai più in Italia. Non ne ho motivo. Non voglio più saperne di lei, una persona che è stata così tanto complice delle mie sofferenze penso non meriti di riavermi indietro.
Non posso dare torto a papà quando mi dice che non arriverò mai alla vera serenità se non risolverò il problema completamente, e risolverlo non vuol dire allontanarmi da lei nonostante tutto, ma ad ogni modo sento di aver avuto troppi colpi in una sola volta e ad avere un pensiero in più o in meno non cambierà. Mi sento dannatamente tradita da lei. Non sono pronta a tornare, voglio stare con mio padre ed approfittare di quello che mi è stato concesso.
Il quarto giorno mi rendo conto di non aver trovato solo un padre perfetto come lui, ma allo stesso tempo un fratello in Jimin.
È tutto così strano, non avrei mai potuto minimamente immaginare questo in nessun modo.
Ciò che mi manda fuori di testa non è solo il fatto che ho passato mesi a cercare di capire che razza di sentimento ci potesse essere tra me e lui, ma anche la consapevolezza che ad oggi lui mi odia ed è profondamente deluso da me, che non vuole vedermi e che per rispetto di mio, nostro, padre non dovrò dire niente su questa verità che ci lega.
Il quinto giorno i miei pensieri vengono dedicati nuovamente a Jin.
Se prima la disperazione e lo shock nel dover abbandonare l'istituto copriva debolmente la paura di esserci appena lasciati repentinamente, senza una spiegazione, adesso inizio a sentire la mancanza di ciò che ero abituata a vivere con lui.
Neanche trovare mio padre ha aiutato ad eliminare completamente la sua figura dal mio cuore. Vorrei che fosse qui, in un infantile pensiero penso che la vita perfetta l'avrei solo se lui fosse qui.
Chissà dov'è. Chissà se mi sta ancora cercando.
Il sesto giorno papà mi regala un nuovo cellulare, dato che ho rotto del tutto il primo.
Non mi stupiscono le innumerevoli chiamate di mia madre che si starà chiedendo cosa mi sia successo.
Decido di dirle la verità, di dirle quello che penso adesso su di lei, quello che ha svoltato completamente la mia vita, ovvero l'incontro con mio padre.
Le dico che non ho più intenzione di stargli lontana, che sono felice qui, che per gli studi ci penserà lui, che non voglio più tornare.
Le spiego che se davvero mi vuole bene non verrà qui per portarmi via una seconda volta da lui, non avvertirà le autorità o qualsiasi altra persona che mi costringerà ad andare controvoglia in un luogo a cui non appartengo.
Le confesso che mi ci vorrà tempo prima di capire cosa io voglia fare, e che adesso voglio solo pensare a sistemare la mia vita qui in Corea.
Il settimo giorno decido di svuotare le valigie ed accettare che questa piccola casetta di campagna sarà la mia abitazione per un tempo indeterminato.
L'ottavo giorno papà mi porta a mangiare fuori per pranzo per poi riempirmi di vestiti nuovi senza un apparente motivo o mia precisa richiesta. Non c'è stato comunque modo di distoglierlo dalle sue intenzioni.
Il nono giorno gli racconto dei mesi più belli e più intensi della mia vita che precedettero il nostro incontro come padre e figlia.
Il decimo giorno mi sveglia presto inaspettatamente per portarmi al lago e tenermici fino a sera per provare a catturare anche solo un pesce.
L'undicesimo giorno prima di andare a dormire mi arriva un messaggio.. quel messaggio. Il messaggio che stavo aspettando forse inconsciamente.
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Butterfly || K.S.
Teen FictionRose è una giovanissima ragazza che farà di tutto per seguire il suo sogno, anche tornare in un posto dal quale era scappata con sua madre. In realtà tutto la porterà a scoprire una grande verità sulla sua vita legata a dei ragazzi completamente ina...