17.

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"Rose.."

Sento la voce di Lisa ma non riesco a vederla.

"Rose, è tardi, ti devi alzare."

Sollevo le palpebre, ed emetto un piccolo lamento per mostrare il mio senso di malessere nel dovermi svegliare. Parte del mio subconscio si sarebbe aspettato di risvegliarsi addosso a Jin, ma una volta essermi ripresa dalla brutta nottata mi tornano in mente le cose successe ieri sera in modo chiaro ricordandomi del casino di persona che sono. Non credo che mia madre sarebbe felice di quello che mi sta succedendo: in primo luogo perchè, me ne rendo conto pure io, non mi sto focalizzando sulla scuola, l'unica cosa veramente importante, e poi, insomma, quale madre sarebbe entusiasta nel sapere che sua figlia, dall'altra parte del mondo, sta perdendo il suo tempo dietro ad un ragazzo più grande e con una reputazione non molto affidabile?

Avrei preferito di gran lunga che la giornata non fosse mai iniziata.

Mi siedo e mi stiracchio cercando di perdere più tempo possibile, non mi interessa più l'impressione che faccio, ora come ora vorrei solo dormire o restare sola con me stessa. Un po' depresso come desidero, ma sincero.

Se mi sto vergognando di quello che ho fatto qualche ora fa? Decisamente sì, ma decido di comportarmi da menefreghista anche se è un aggettivo che non mi appartiene di natura.

Apro l'armadio e prendo le prime cose che trovo: dei jeans e una felpa nera sono la mia scelta. Mi sembra di essere tornata a scuola in Italia dove le persone erano tutte da evitare per un motivo o per l'altro.

Saluto Lisa, che fortunatamente non accenna neanche al fatto che ieri sera io sia sparita, e vado a cercare tranquillamente, senza fretta, il corso di oggi. Forse non avrei dovuto fare così tardi al primo giorno di lezione in classe, ma sinceramente, adesso, è l'ultima delle mie preoccupazioni.

Arrivo in classe e mi accorgo che il professore ha già iniziato a spiegare ma mi fa comunque accomodare senza nessun rimprovero, come l'ultima volta. Perfetto.

Non mi preoccupo neanche di cercare Jimin o gli altri, non ho voglia di stare con loro, proprio per niente.

Attraverso l'aula sottoposta allo sguardo di tutti i miei compagni che studiano ogni mio movimento, cerco di sembrare il più disinvolta possibile ma ogni mio passo mi tradisce mostrando il mio lato impacciato e goffo.

Passano venti minuti circa e sono già stanca di stare seduta e di ascoltare l'insegnante parlare ininterrottamente.

Studiare e applicarmi sono alcune delle poche cose che insieme al ballo mi vengono realmente naturali: prendere appunti, imparare nuove cose, confrontare le mie idee con gli altri.. insomma, tutte quelle cose che una persona, a parer mio superficiale, potrebbe giudicare noiose o da 'sfigati'. In situazioni come queste però, dove le domande sono tante quante le preoccupazioni, essere sé stessi viene assai complicato.

"Ehi, un tipo dell'ultima fila ti deve dire una cosa." mi avvisa la mia compagna di banco picchiettandomi la sua matita sulla spalla per attirare la mia attenzione.

So già che si tratta di Jimin, ne sono certa, ma esito un po' a voltarmi per la paura di ritrovarmi Jin davanti.

"Ehi Rose." riconosco il sorriso e ke guance morbide di Jimin.

"Ciao." rispondo distaccata.

"Ci vediamo dopo la lezione." lo fa suonare più come un'informazione che come una domanda.

Mi fermo un attimo ad osservare il suo sorriso: è così dolce, esprime così tanta sicurezza ma ingenuità allo stesso tempo.

"OK?" mi chiede non avendo ricevuto risposta.

"Oh, sì certo." dico e mi giro velocemente verso il professore per interrompere immediatamente il mio sguardo fisso su di lui.

È più forte di me notare che con lui ci sono solo Namjoon, Taehyung e quel ragazzo moro, ma di Jin neanche l'ombra.. non voglio che l'incubo ricominci, devo smettere di pensare a lui.

Ormai penso che abbia abbandonato il corso di canto. Non so come mi faccia sentire questa supposizione.

Finita la lezione Jimin si teletrasporta davanti al mio banco.

"Non si fa sempre tardi a lezione signorina." dice con tono da adulto.

Indossa un paio di occhiali con la montatura nera che mi fanno sorridere un po'.
Mi alzo dalla sedia.

"Mi piacciono i tuoi occhiali."

"Grazie, invece a me piace come tieni a farti notare ogni volta. Non solo arrivi tardi ma in più decidi anche di  non indossare l'uniforme." esclama squadrandomi da testa a piedi.

"Oh no! È la seconda volta che mi succede.." in realtà non mi interessa niente ma non voglio fargli pensare che io sia completamente un'incapace.

"Dai, non preoccuparti troppo." prova a rassicurarmi.

"Ho tutt'altro in testa da sta mattina." dico mentre usciamo dalla classe.

"Capisco.." Mi accorgo che pure lui in un secondo sembra perso nei suoi pensieri.

Lo osservo attentamente. Sarebbe imbarazzante se lui sapesse ciò che ho fatto col suo amico.

"Rose.. io vorrei dirti una cosa, cioè, chiederti una cosa, ecco, avrei voluto chiedertela ieri ma non sapevo come.. cioè."

Sa qualcosa su me e Jin? Non posso credere che gli abbia detto tutto.

"Rose puoi rispondermi per favore? Mi metti in soggezione se mi guardi con quegli occhi." ride nervoso.

Non voglio parlare. Ho troppa paura che sappia tutto e non voglio affrontare il discorso.

"Di cosa..?" gli domando.

"Una cosa importante sulla quale ho bisogno di capire tu cosa ne pensi."

"Dai, ti ho detto che non sono mentalmente stabile in questo momento, non voglio parlare di cose 'importanti'."

"Rose, ti giuro, non è niente che.."

dalla sua tasca inizia a vibrare un telefono che lo interrompe.

Che fortuna.

"Dai, rispondi." gli ordino indicandogli il cellulare.

"È Taehyung." dice. Riesco a leggere nei suoi occhi il fastidio di star ricevendo questa chiamata.

"Pronto? Sì.
Ok.
Ok.
Va bene, ok.
Arrivo."

Interrompe la chiamata e risistema l'oggetto in tasca.

"Cosa stavo dicendo?" dice subito dopo. Ha intenzione di ricominciare il discorso. Ti prego no.

"Che voleva Tae?"

"Mi ha chiesto di raggiungerlo a mensa."

"Bhe, allora vai.." lo sprono.

"Solo se vieni con me." mi fa l'occhiolino.

"Ok, vengo con te." lo accontento solo per non ricominciare a parlare di quell'argomento tanto misterioso.

Butterfly || K.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora