Una notizia inaspettata (parte 2)

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Queenie sollevò leggermente il capo e guardò Newt, sperando di trovare un po' di conforto. Il suo volto era pallido e stravolto dal dolore.
-Perché l'ha fatto?- chiese con la voce spezzata.
-Non lo so,- rispose Newt dopo averci riflettuto per qualche secondo, -ma non è possibile che Weiss non lo sapesse
-Perché non ce l'ha detto?
-Forse credeva che se lo avessimo saputo avremmo rifiutato
-Non voleva che la cercassimo, voleva che la sconfiggessimo!- realizzò Queenie. -Io non voglio andarci, Newt. Ho paura-.
Newt si sedette su una roccia e sospirò, ancora sconvolto ma deciso a non mollare così facilmente.
-Dobbiamo portarla indietro prima che sia troppo tardi.- insisté. -Forse siamo ancora in tempo per salvarla
-Avrei preferito vederla morta, Newt! Morta!- gridò lei, e si strappò con rabbia il Talismano dal collo, lanciandolo più lontano possibile. -Per tutto questo tempo non ha fatto che mentirmi in continuazione, su tutto... mi ha mentito, e io mi sono anche preoccupata per lei!
-E se così non fosse? Se ci fosse ancora del buono in lei? Eri tu quella che diceva di fidarsi di lei, questo è il momento giusto per farlo- ribatté lui con determinazione.
-Tu sei troppo buono, perdoneresti chiunque, ma la realtà è diversa. Tina ci ha traditi, ci ha voltato le spalle, e non c'è nulla che noi possiamo fare. La Tina che conoscevamo se n'è andata, non esiste più. Ora c'è solo Thunder-.
Newt si rifiutava di credere alle parole di Queenie. No, non era possibile, non potevano averla persa... semplicemente non poteva finire così. Avrebbe fatto di tutto per riavere indietro la sua Tina, con o senza Queenie.
-Ti dimostrerò che non è così. Andremo a cercarla e la riporteremo indietro- disse.
-No, ti prego. Non me la sento- Queenie scosse forte il capo, rassegnata e impaurita allo stesso tempo.
-Hai idea di cosa significherebbe avere Tina come nemica? Se tu non vuoi andarci ci andrò da solo- decise Newt.
Queenie sembrò riflettere sulle sue parole per qualche istante, poi alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi in quelli di Newt, animata da un nuovo vigore.
-E va bene. Verrò anch'io.- annunciò in tono serio. -Tu non saresti capace di ucciderla se le cose dovessero andare male
-Perché, tu ci riusciresti?- chiese Newt, piegando leggermente la testa di lato.
-So riconoscere un animo malato.- disse lei con decisione, ignorando il dolore che le costava pronunciare quelle parole. -So quando una persona è irrecuperabile, non importa quanto fossimo legate prima di questa storia. Potremmo averla già persa-.
Newt annuì e chiuse gli occhi nel tentativo di rimettere in ordine i suoi pensieri. Dunque era questo il motivo per cui Tina si era comportata in modo tanto strano negli ultimi mesi. Come aveva potuto fare una cosa simile? Gli sarebbe piaciuto svegliarsi e scoprire che si era trattato solo di un terribile incubo, aprire gli occhi e trovarla al suo fianco, a consolarlo e a dirgli che era un totale idiota.
Ma questo non sarebbe mai successo.
Prese il pezzo di pergamena che aveva conservato nel taschino della sua camicia e se lo rigirò tra le mani. Le era sembrata molto più vicina da quando era arrivato quel messaggio, e invece si stava solo allontanando ancora di più... un'idea gli balenò nella mente, e quell'improvviso pensiero lo folgorò, rendendo il suo dolore ancora più acuto.
-Potresti essere il prossimo...- ripeté con un filo di voce.
-Il prossimo?- gli fece eco Queenie, che ancora faceva fatica a parlare. -Newt, di che cosa stai parlando?
Newt sospirò. Queenie non sapeva. Aveva scelto di non parlare con nessuno della sua scoperta, nemmeno con Queenie. Non conosceva nemmeno lui il motivo di quella scelta, semplicemente sentiva di dover tenere quel segreto per sé. Qualcosa lo aveva spinto a pensare che quel messaggio fosse per lui e per lui solo, e che nessuno l'avrebbe compreso a parte lui. Si sentiva terribilmente egoista e un bugiardo, aveva nascosto una cosa tanto importante alla sua amica, e adesso se ne pentiva. Non voleva perdere anche lei.
Le spiegò tutto, ogni dettaglio, senza avere il coraggio di guardarla negli occhi.
Dopo il racconto di Newt, Queenie non fece alcun commento. Rimase in silenzio per qualche istante, come in meditazione, poi si alzò e sfiorò una spalla di Newt, forse per consolarlo, per perdonarlo, non lo sapeva nemmeno lei. Lui tenne gli occhi bassi, ma si sentiva in qualche modo rassicurato. Non era solo.
-Dunque quello non era un avvertimento...- la voce tremante di Queenie diede voce ai timori di Newt.

-Era una minaccia-.

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