Capitolo 4

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Capitolo 4
"Curva Sud"

Federico mi guarda fisso negli occhi, appoggia la fronte contro la mia e sorride, un sorriso che mi carica e che mi trasmette una scarica di adrenalina impagabile.

"Cazzuto ti voglio" mi dice prendendomi la faccia fra le mani. "La dobbiamo spaccare quella porta,okay?"
"Assolutamente" annuisco ricambiando l'abbraccio.

Io e Federico abbiamo un rapporto davvero straordinario, è arrivato dopo di me qui e l'ho aiutato ad inserirsi al meglio. Secondo me ha un talento incredibile e anche se non giochiamo spesso insieme perchè ricopriamo quasi lo stesso ruolo, le occasioni ci sono e ogni volta mi diverto da morire.

"Berna,muoviti!"
Il massaggiatore della squadra lo richiama e lui corre immediatamente in avanti, gli ho promesso che oggi gli farò fare un gol. Ci tengo che succeda perchè se lo merita, si allena come un pazzo e in campo mette l'anima.

L'inno della Juventus risuona lungo il tunnel, sto dietro a Gigi con la fascia da capitano e aspetto che gli altri prendano posto in fila.

Chiudo gli occhi piegando la testa da una parte e dall'altra stirando i muscoli del collo. Guardo le luci dello stadio, le sento calde e non vedo l'ora che i cori mi riempiano la testa.

"Andiamo!"
Seguo la fila, il boato aumenta e sono in paradiso.

-

"Okay, Micky se ti dicessi che non sono emozionata sarebbe una grandissima bugia!"

Mi guardo intorno con gli occhi sgranati mentre osservo ogni singolo dettaglio di questo stadio meraviglioso.

Non è la prima volta che vengo a una partita della Juventus ovviamente, ma negli ultimi due anni i biglietti sono saliti di prezzo, sono aumentati gli abbonamenti e i posti finiscono in pochissimo tempo.

L'ultima mia partita risale a qualche anno fa, all'ultimo anno di Del Piero per questo sono ancora più emozionata. Non ho mai visto giocare Bernardeschi, Mandzukic, Dybala, Douglas Costa dal vivo.

Micky continua a scattare foto dal suo cellulare e inviarla a suo zio. La cosa mi fa piacere e anche io ne sto inviando parecchie a Elèna, anche se so che a lei dello stadio non importa granchè.

Parte l'inno della Juventus ed io e Micky cantiamo a squarciagola sventolando le sciarpe che ho diligentemente portato.

Questa sarà la serata più bella della mia vita.

Entrano le squadre e i battiti del mio cuore accelerano, dal vivo è tutto così magico.Vedo i loro visi, i loro sguardi concentrati e le loro espressioni mentre si girano a salutare il pubblico.
"Grazie per questo regalo, è una favola!" mi urla Micky all'orecchio.

"Devi ringraziare tua cugina e anche io" gli faccio l'occhiolino.

Elèna mi ha detto che la febbre non le è diminuita per nulla e che sta aspettando che arrivi lunedì per andare dal medico. Mi ha ribadito di non sciupare Dybala ma ovviamente non gliel'ho promesso.

Lo sciuperò, eccome se lo farò.

La partita comincia e noi iniziamo ad intonare il primo coro. Andiamo in attacco ma purtroppo Alex Sandro sulla fascia manca il controllo così si riparte con una rimessa.

Sui maxi schermi inquadrano per un secondo il presidente Agnelli e poi Nedved, si spostano in tribuna e riconosco la ragazza di Dybala, Antonella.
Non si accorge di essere inquadrata, è seria mentre scorre con lo sguardo da una parte all'altra del campo. Mi mordicchio il labbro.

La invidio da morire, non so cosa darei per essere lei.

Torno a guardare la partita e Mario è in attacco con la palla tra i piedi, la scarica sulla destra dove Douglas sfreccia alla velocità della luce percorrendo l'intera fascia. Dybala alza il braccio per farsi vedere,il pallone gli arriva e con un delizioso tocco da sotto lo fa finire proprio sopra i piedi di Mandzukic che da lì non può sbagliare.

La rete si gonfia e noi esplodiamo in un urlo.

Vengono a festeggiare sotto la curva, Dybala sulle spalle di Mario che urla con le mani accanto alle orecchie.

Noi urliamo più forte, "Con il numero diciassette..."
Micky si alza in piedi sulla seggiolina sventolando la sciarpa.
"Mario.. Mandzukic!"

Esultiamo ancora un po' sulle note dello stadio.

A fine primo tempo si va a riposo sull'1-0 per noi. E' davvero una bella partita, Micky ed io ci stiamo divertendo da morire.

Egoisticamente parlando sono felice che Elèna sia a casa con la febbre.

Mangiamo un pacchetto di patatine e Micky mi chiede se posso andare a prendergli una CocaCola, pago al bar e torno da lui con il bicchiere pieno.

La partita ricomincia, rischiamo in un paio di occasioni di prendere il pareggio e posso vedere da qui il mister arrabbiarsi come una furia.

Miralem prende la palla a centrocampo e la scarica su Paulo, il numero dieci si gira, dribbla due difensori, si porta la palla sul sinistro. La rete si gonfia.

I miei occhi si riempiono di lacrime per l'emozione, il primo gol di Dybala visto dal vivo.

Micky mi abbraccia e insieme urliamo, urliamo fino a sentirla gola bruciare.
"Paulo... Dybala!"

Il numero dieci corre sotto la curva, si porta la mano sul viso con la sua consueta maschera e si inchina al pubblico ridendo con un bambino. Miralem lo abbraccia forte, Barzagli gli spettina i capelli e gli bacia la testa.

Che squadra meravigliosa.

-

La partita è appena finita, ci uniamo ai festeggiamenti per la vittoria e aspettiamo che la squadra venga sotto la curva.

Io e Micky siamo così vicini al campo, tanto che se non ci fosse la security potremmo scavalcare e calpestare il terreno verde.

Alziamo le braccia al cielo per esultare quando i ragazzi prendono la rincorsa verso di noi. Mi tolgo la sciarpa dal collo, la bacio e la lancio il più lontano possibile dalla curva in modo che finisca sul campo.

Forse, se sarò fortunata, il guardalinee se la porterà a casa.

Miralem, Paulo e Bonucci si avvicinano alla bandierina del calcio d'angolo per salutare da più vicino i tifosi.

Guardo la mia sciarpa, abbandonata sul manto erboso.

All'improvviso la mia sciarpa viene sollevata da terra e non c'è un guardalinee a raccoglierla, nè tanto meno un uomo della security o un raccattapalle.

"Lara, guarda!"
Micky mi stringe il braccio e indica la scena.

Dybala raccoglie la mia sciarpa. La mia fottuta sciarpa e se la appoggia attorno al collo. Si posa una mano sulla fronte socchiudendo gli occhi come se stesse cercando il proprietario.

La mia sciarpa ha il sudore di Dybala sopra.
La rivoglio, cazzo.

Alzo le braccia per richiamare la sua attenzione e probabilmente sembrerò una pazza isterica. Ma il mio teatrino funziona perchè Paulo mi vede e si avvicina di più alla curva facendo aumentare le urla dei tifosi.

"Sta guardando me? Cazzo, si sta guardando me!"

Micky scoppia a ridere e scatta foto senza fermarsi.
Paulo si allunga in avanti con la sciarpa ma ovviamente è ancora molto lontano da me,per ovvie ragioni di struttura dello stadio e comunque gli uomini della security gli dicono che non può andare oltre.

"E' tua?!"
Sento la sua voce, sta parlando con me!

Da quanto sono sotto shock non riesco nemmeno a rispondere, Paulo la allunga ancora di più.

Me la vuole ridare.
"Oddio" scuoto la testa. "No, no tienila... Dio, ditegli che se la tenga!"

Urlo verso i capi ultrà che sono a un metro esatto da Paulo. Uno di loro si piega e gli parla nell'orecchio, lo abbraccia calorosamente e mi fa un segno con il pollice della mano.

Paulo si mette di nuovo la sciarpa attorno al collo e saluta con un cenno la curva.
Paulo Dybala ha addosso la mia sciarpa.

Eccoci qui al quarto capitolo, che ve ne pare?
Spero davvero che vi piaccia, i prossimi saranno ancora meglio e la storia prenderà piede. Un bacio, buon fine settimana!

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora