Capitolo 37

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Capitolo 37
"Tribuna d'onore"

"Che cosa succede?"

"Chi è David?"
Corrugo la fronte sentendo istintivamente i muscoli dello stomaco contrarsi. Paulo mi guarda come se fosse arrabbiato con me e nella mente inizio a pormi trecento domande sul perché potrebbe esserlo.

"David è il mio capo" dico senza capire dove voglia arrivare.

Lui annuisce come se lo sapesse già, ma per quando mi ricordo non gli ho praticamente mai parlato di questo posto.

Violeta non ti dice niente?

Sbatto le ciglia cercando di non pensarci. Prima li ho visti parlare insieme, ma non riesco ad immaginare cosa potrebbe avergli raccontato onestamente.

Gli ha davvero parlato di David? E a che proposito?

"E si comporta bene con te? Insomma, non me ne hai mai parlato".

"Non te ne ho mai parlato semplicemente perché non c'è niente da dire. Lavoro qui appena un paio d'ore nel weekend, cosa vuoi che succeda?" gli chiedo alzando le spalle.

Paulo si passa una mano fra i capelli e sbuffa, prima di mettersi a giocare nervosamente con le chiavi della macchina.

"Violeta ti ha detto qualcosa?" gli domando parecchio infastidita anche dalla sola ipotesi.

In realtà non me ne spiegherei il motivo, io e David a malapena ci parliamo visto che sono qui per lavorare, non di certo per passare il tempo a parlare con lui.

"Mi ha detto che gli piaci" sposta lo sguardo senza incontrare il mio Paulo, come se la situazione lo mettesse parecchio a disagio. "Non sono abituato a queste cose. Insomma, ci prova con te?"

"Che cosa?!"

Sgrano gli occhi completamente scioccata da questa domanda.

"No se, yo no lo se. No estoy aquì contigo y Violeta me ha dicho que ..." inizia a blaterare così velocemente che non riesco nemmeno a stargli dietro.

"Aspetta ti prego. Ascolta, Paulo non c'è niente che tu debba sapere su David" scuoto la testa prendendogli la mano e costringendolo a guardarmi.

"Ci prova con te?"

"No", dico secca. "Mai, nemmeno per sbaglio. Tu devi fidarti di me però".

Paulo annuisce visibilmente scocciato dal discorso e turbato dalla situazione. Dovrò fare assolutamente un bel discorso alla mia collega.

Magari potrei spiegarle le tecniche per farsi i fatti suoi.

Saliamo in macchina, noto subito che Felicia all'interno profuma di pulito.

"L'ho portata a farsi un paio di giorni fa" mi spiega con un occhiolino. "Dove mi hai detto di aver lasciato la macchina?"

"Laggiù, in quel parcheggio pubblico".

Paulo mi accompagna fino a ritrovare la mia auto e resta con me finché pago il ticket del parcheggio alle casse automatiche.

Mi stringo forte nel giubbino, si è alzato un vento per niente piacevole ma temo sia piuttosto normale vista la stagione.

Paulo mi saluta con un bacio rapido, per un secondo mi viene voglia di corrergli dietro per fermalo e farmene dare un altro, ma alla fine mi trattengo e guido fino a casa.

Ho un messaggio da Elèna, sono certa inizi ad avere paura per l'appuntamento di stasera.

Tesoro, credo di avere una crisi di nervi. Non ho assolutamente nulla da mettermi!

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora