Capitolo 57

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"Capitolo 57"
"S.O.S."

Ho lo stomaco sottosopra, la testa che ho paura possa scoppiarmi da un momento all'altro.
Chiudo gli occhi e respiro a fondo, dicono che far arrivare più ossigeno al cervello aiuti.
Paulo mi guarda in silenzio, spaesato ed io non posso fare altro che sorride e cercare di non dare segni di cedimento.

"Andrà tutto benissimo" sussurro passandogli una mano fra i capelli.

Paulo chiude gli occhi e annuisce, piega la testa all'indietro e mi stringe forte la mano.

"Non era così che mi immaginavo questa serata" mormora. "Mia madre dov'è?"

"È con mia madre a prendere un caffè giù, non preoccuparti" lo rassicuro.

Paulo annuisce, "Sono un vero disastro".

"Non è colpa tua, smettila di tormentarti".

I suoi occhi sembrano meno luminosi sotto queste luci a neon.
"Se dovesse essere..".

Lo interrompo, "Non lo sarà".

-

Il secondo tempo è iniziato da poco, ma la partita sembra molto più animata ora. Gli avversari sono scesi in campo con tutt'altro spirito e sembrano aver deciso di picchiare duro.
La madre di Paulo sbuffa ogni volta il figlio cade a terra, mia mamma le dice di non temere ma io la capisco, lo hanno preso di mira senza motivo.
La curva insulta l'arbitro, di certo stasera si è dimenticato i cartellini a casa, non sanziona nemmeno i falli più duri e plateali.
Devono ammazzare qualcuno per vedere una presa di posizione?

La palla scorre lungo il campo veloce, le squadre si allungano ma il risultato resta bloccato.

"Dannazione, che agonia" mormora Mel al mio fianco.

"Menomale che Dani non gioca" commenta Michela alzando le spalle. "I vostri ragazzi usciranno con il naso rotto di questo passo".

Mel mi guarda, "Non ascoltarla".
Annuisco.

Paulo è all'altezza del corner con la palla fra i piedi, la scambia prima con Douglas, poi con Federico.

Due avversari gli vanno incontro quando la palla torna a lui, prova il dribbling e crolla a terra, colpito in scivolata.

Si alza dolorante, dice qualcosa al ragazzo -nuovamente non sanzionato- sotto i fischi del pubblico. Miralem prende la palla per crossare in area.

"Forza, ragazzi questa è buona!"
Prego che sia l'azione giusta, mancano solo 20 minuti.

Parte il cross, uno di loro allontana di testa, la palla finisce fuori area tra i piedi di Paulo.

"Tira!" Urla lo stadio.
Due su di lui, nessuno di loro guarda la palla, solo le gambe del 10 , che crolla a terra colpito duro da due avversari contemporaneamente.

La palla schizza via.
Paulo non si alza.

Paulo sì dimena a terra tenendosi stretto il ginocchio allo sterno, lo stadio implode in un urlo di rabbia, scatto in piedi.

Paulo non si alza.

Numerose mani si girano verso la panchina, entra la barella di corsa, Paulo viene caricato e portato via con le mani sul viso.

Paulo non ce la fa. Sostituzione.

-
Paulo mi stringe al petto, fissiamo il suo ginocchio fasciato che è appena stato sottoscritto ad una risonanza e a tutti gli esami strumentali del caso.
"Mi fa male" sussurra. "Credo sia grave, sai".

Chiudo gli occhi, "Aspettiamo i risultati".

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora