Capitolo 28

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Capitolo 28
"Come due galassie"

L'appartamento di Paulo è esattamente come qualche giorno fa, mi chiedo se abbia una donna che lo aiuta con le pulizie di casa altrimenti sarebbe un uomo da sposare.

Beh, lo è lo stesso suppongo.

Mi prende la giacca e la porta all'ingresso.
"Hai sete?"

Senza aspettare una risposta sparisce in quella che ora so essere la cucina e torna con due bicchieri, questa volta semplici e di acqua però.

"Se fossi arrivato col vino avrei iniziato a pensare che vuoi farmi ubriacare" commento con una risatina.

"Oh, basto io per ubriacarti" ribatte lui piegando la testa di lato.

Sgrano gli occhi sorpresa da questa risposta così sicura e cerco di non dargli troppe certezze alzando le spalle – falsamente – indifferente.

"Vieni, è presto per mangiare" mi dice facendomi segno di accomodarmi sul divano.

Mi metto seduta e Paulo si sistema al mio fianco facendo crollare la testa all'indietro.

"Sei sicuro di non voler risposare? Sembri parecchio stanco" gli dico incerta.

"No te procupas" mi rassicura appoggiandomi una mano sul ginocchio. "Tu non mi crei alcun fastidio".

Sorrido meno a disagio di qualche minuto fa e più sicura del suo piacere nell'avermi qui.

E' davvero strana questa situazione e la cosa più assurda è come io ci stia bene.

Restiamo così, in silenzio, a guardarci per un po' ed io mi chiedo cosa ci trovi uno come lui in una come me.

Una buona amica, Lara.

Scaccio il pensiero con un brivido anche se so che probabilmente è proprio così. Certo che, è davvero una bella botta il pensarlo visto che io sono platealmente cotta di lui.

Ti lamenti pure? Sei amica di Paulo Dybala, sei a casa sua!

"A che cosa pensi?" mi chiede curioso con un sorriso. "Hai la faccia di una che sta risolvendo un'equazione a mente" scherza spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Nulla, nulla" scuoto la testa. "Sto bene".

"Anche io sto bene così" mi dice appoggiandosi al guanciale del divano. "Hai un potere sudi me, non è che sei una psicologa?"

Rido, "Non sono proprio nulla".

"Eh no, sei una dottoressa.. una pediatra".

"Mi ci vorrà un bel po' per diventarlo" alzo le spalle. "Per ora sono solo una ragazza con un sogno".

Paulo si piega verso di me schiudendo le labbra, "Una bellissima ragazza".

Sento la pelle scaldarsi ed istintivamente sorrido ed è proprio qui che inizia tutto.

Gli occhi di Paulo così vicini si strizzano appena e anche le labbra come se facesse fatica a respirare, così all'improvviso.

Mi passa le mani sul viso, "Quanto sei bella quando fai così, mi fai impazzire".

In meno di un secondo le sue labbra sono sulle mie e questa volta non mi serve del tempo perchè realizzi il tutto e la mia bocca si fonde insieme alla sua.

Le mani, come telecomandate, finiscono tra i capelli intrisi di gel – o forse è cera – e la sua lingua mi bagna le labbra facendole sue.

Se il primo bacio è stato incredibile non ho un aggettivo per questo.

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora