Capitolo 5

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Capitolo 5
"Benedette coincidenze"

"Aspetta, tu mi stai dicendo che Paulo si è messo la tua sciarpa".

Elèna mi fissa dritta negli occhi, in questo momento per quanto li sta sgranando sembra abbia due palle di vetro azzurro.

"Te lo giuro" annuisco. "Gliel'ho lanciata, o meglio l'ho lanciata sul campo, ho pensato.. qualcuno la prenderà. E lui si è piegato, me la voleva restituire ma alla fine se l'è tenuta" scuoto la testa ancora incredibilmente sotto schock.

Elèna è stravolta, si passa le mani sul viso.
"Era destino che quei biglietti andassero a te" mi sorride.

"Non so ancora come ringraziarti" la abbraccio. "Io e Micky ci siamo divertiti da morire!"

"Me l'ha detto" annuisce, "Mio zio mi ha detto che prenderà altri biglietti per la prossima partita se riesce, questa volta tre" mi fa l'occhiolino.

Le mie labbra si aprono in un sorriso.
"Beh, digli di non illudersi però. Ci provo da mesi" dico un po' sconsolata.

Elèna tossisce e si soffia il naso. Siamo nella sua camera, sono passata a trovarla prima di andare a lezione e le ho portato del caffè caldo per farle una sorpresa. Col regalo che ha fatto lei a me è il minimo che potessi fare.

"Ti senti meglio?" le chiedo.

"Diciamo che non ho più la febbre" dice indicando il termometro sopra il comodino. "Ma credo che mi ci vorrà ancora qualche giorno per rimettermi in piedi".

"Beh vedi di muoverti che al campus mi sento sola" le dico baciandole una guancia.

Mi sorride dolcemente e mi racconta un po' di come vanno gli esami, di quando pensa di riuscire a dare i prossimi e cose così.

"Hai già pensato cosa fare per le vacanze di Natale?" le domando curiosa.

Sgrana gli occhi e scoppia a ridere, "Lara siamo solo ad ottobre!"

Arrossisco, "E allora?"
Mi mordo il labbro imbarazzata.

"E allora prima c'è Halloween, non credi?" inarca un sopracciglio.

"Beh, sono una persona organizzata" mi difendo. "E poi sai che se si vuole andare in qualche altro posto lontano da Torino si deve prenotare con mesi di anticipo".

Elèna si appoggia con la testa al cuscino ed annuisce.

"Si, beh.. non ho molti soldi da spendere in questo periodo" mi risponde alzando le spalle. "Non credo farò nulla di così emozionante, l'anno scorso ho speso tutti i miei risparmi per quel viaggio. Penso che il mio capodanno sarà in una banale discoteca".

L'anno scorso Elèna è andata in Spagna con una sua vecchia compagna del liceo e ha passato lì il capodanno piantandomi ad una noiosissima festa con Greta, il suo futuro marito e qualche suo collega di lavoro.

Ora che ci penso anche lì hanno provato ad accoppiarmi.

Sto con Elèna un'altra mezz'ora buona fino a quando non arriva il momento di andare se non voglio restare imbottigliata nel traffico cittadino e arrivare in ritardo a lezione.

"Portami gli appunti quando puoi, okay?!" mi grida mentre apro la porta.

"Certo"sorrido. "Ma all'esame prenderò di più io" le faccio la linguaccia.

"Ma è sleale, io non posso seguire la lezione!" brontola stringendo le braccia sotto il seno.

Ridacchio, "Impari a non ammalarti.. anzi, se hai dei biglietti per la Juventus ammalati più spesso per favore".

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora