Capitolo 46

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Capitolo 46
"E' doloroso lasciarti andare"

Non so come sia successo, ma è già arrivato sabato ed è già arrivata l'ora della partenza di Paulo e Alicia.

Non avrei mai pensato di sentirmi così strana quando sarebbe arrivata l'ora. Come se non bastasse in questi giorni io e Paulo ci siamo visti e vissuti pochissimo.

Dopo la partita mi ha accompagnata a casa e nei giorni dopo ha passato più tempo possibile con sua madre, nonostante lei insistesse perché mi unissi ai loro giri.

Forse da un lato è stato un bene anche per me perché ne ho approfittato per studiare, ma adesso che siamo all'aeroporto mi sento svuotata e terribilmente triste.

Non voglio che Paulo parta.

Di che ti preoccupi, temi ti possa tradire?

Abbasso lo sguardo mentre la voce all'altoparlante attira la mia attenzione, strappandomi dai brutti pensieri.

È il loro volo, Paulo è seduto accanto a me mentre mi stringe un braccio attorno alle spalle.

"Neno, es el nuestro aviòn" dice Alicia alzandosi.

L'attesa è stata lunga, il volo a ritardato di quasi un'ora ma adesso è pronto per decollare e portare Paulo e sua madre a Laguna Larga.

"Llegom mamà... dejame dos menudos" le risponde Paulo facendole un cenno con la mano.

Alicia annuisce e mi bacia entrambe le guance promettendomi che però ci rivedremo presto. Per quanto poco tempo abbiamo passato insieme mi mancherà, è davvero una brava persona.

"Chica" Paulo mi prende il viso fra le mani e appoggia la fronte contro la mia. Mi perdo nei suoi occhi verdi e respiro profondamente cercando di memorizzarli per poterli pensare in queste lunghe settimane.

Ha saputo ieri la data ufficiale di rientro a Torino, tra due settimane. Il giorno prima del suo compleanno, almeno di questo sono felice. Non avrei sopportato che lo avesse passato in Argentina senza di me.

Un flash mi fa chiudere gli occhi, un fotografo.

"Non ti preoccupare" mi sorride Paulo un po' arreso. "Ci sono abituato ormai".

Ma io no.

"Mi raccomando" sospiro mordicchiandomi il labbro. "Scrivimi quando atterri, okay?"

"Non devi preoccuparti di niente, ma non aspettare incollata al telefono. Ho uno scalo a Londra quindi arriverò in Argentina quando qui sarà pomeriggio domani, intesi?"

Annuisco ancora più triste di prima.

Ho sempre un po' d'ansia quando si tratta di aerei, ma con un fidanzato calciatore dovrò farci l'abitudine.

Paulo mi lascia un bacio, lo stringo il più a lungo possibile e quando si stacca per un secondo temo di poter scoppiare a piangere.

Mi mancano già le sue labbra, ma l'ultima chiamata per il suo volo è più importante dei miei capricci.

Paulo mi bacia il dorso della mano e si porta la sua al cuore mentre si allontana e si avvicina all'imbarco dove sua madre sta già mostrando i documenti ad una hostess.

Mi affaccio al vetro che dà sulla pista, lo vedo da lontano trascinare il suo bagaglio in mezzo alla pista e salire le scale fino alla bocca dell'aereo.

Poi sparisce ed è una sensazione che spero scompaia in fretta dal mio stomaco.

***

Elèna ed io siamo in camera mia, le ho chiesto di studiare con me per l'esame che sosterremo tutte e due ma ho la testa da un'altra part.

"Tesoro" mi appoggia una mano sul ginocchio lei. "La Roccalti ti farà domande sugli antibiotici, non su cosa mangia Paulo".

Vorrei ridere ed effettivamente una risata me la strappa. Ha ragione, accidenti.

Scaccio via Paulo che per la cronaca non mi ha scritto, ma penso stia dormendo in aereo. O forse è già arrivato a Londra... dio, non gli sto dietro.

"Che fuso orario ha l'Argentina?" mi chiede Elèna dopo circa un paio d'ore di studio.

"Quasi cinque ore indietro" alzo le spalle. "Ma Paulo domani parte per il ritiro con la nazionale... temo di non stare dietro a tutti i fusi, sai?"

Elèna sorride comprensiva.

"Ti manca già?"

"Si" sospiro amara. "Sapevo che sarebbe stato brutto, ma non così tanto".

"Non ci pensare o due settimane saranno un inferno" mi consiglia. "Dobbiamo distrarci, so che lo studio peggiora le cose ma la sera possiamo uscire, fare festa...".

Non so quanta voglia ho di fare festa con Paulo dall'altra parte del mondo ma so che Elèna ha ragione.

Non posso corrodermi per due settimane.

Mi arriva un messaggio e finalmente è Paulo.

Da Paulo:
Siamo a Londra e indovina, piove! :)

Sorrido leggendolo, Paulo odia la pioggia... certo non che Torino sia calda per la maggior parte del tempo.

A Paulo:
La città perfetta per te

Da Paulo:
Come no... come stai??

A Paulo:
Bene, sto studiando con Elèna. Anche se è difficile.

Da Paulo:
Cosa studi?

A Paulo:
Gli antibiotici :) Carini, no??

Da Paulo:
Non sai che fantasie faccio su di te con il camice e un antibiotico in mano, chica.

Arrossisco quando leggo il suo ultimo messaggio ma per fortuna Elèna è troppo concentrata a ripetere l'ultimo capitolo per farci caso.

A Paulo:
Non credo di volerle sapere O.O

Chiacchieriamo ancora un po' al telefono, fino a quando non deve partire di nuovo ed è costretto a disconnettere Internet.

Mi promette di farsi sentire, lo spero.

Passano ancora un paio d'ore, Elèna mi ha raccontato alcune cose di lei distraendomi dal fattore Paulo. Mi ha parlato di un ragazzo che le ha scritto, sembra faccia la nostra stessa Università ma nessuna di noi l'ha mai visto.

Vorrei che anche lei fosse tanto felice quanto lo sono io.

"Ehi, hai un messaggio" mi dice indicando lo schermo del cellulare illuminato.

Non è un numero che ho in rubrica.

Da Numero sconosciuto:
Ho sentito che Paulo è partito, lo andrò a prendere in aeroporto. Non ti devi preoccupare, mi assicuro io che la sua permanenza in Argentina sia una delle migliori di sempre.
Besos, Anto.

Ragazzeee!! Sono tornata!
Allora, mi scuso per l'assenza veramente con tutto il cuore perché non è da me :( 
Purtroppo sono stata super impegnata e ho trovato solo ora il tempo di scrivere e pubblicare.
Per farmi perdonare aggiornerò di nuovo in settimana! Fatemi sapere se vi è piaciuto, cosa ne pensate... vi leggo!!

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora