Capitolo 75

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I mesi passavano e quella pancia cresceva ogni giorno di più.
Vedere cambiare il mio corpo così rapidamente, cosi visibilmente è stato strano.
Certo, mai strano tanto quanto dire a mia madre che aspettavo un figlio da Paulo.

Avete presente la faccia del protagonista di una sitcome quando scopre che la fidanzata lo tradisce? Oppure, quando scopre che in realtà suo padre non è il suo vero padre, ma sua madre ha avuto una tresca col giardiniere? Ecco, più o meno quella è stata la faccia di mia madre.

Mia sorella Greta, fortunatamente più lucida di lei, l'ha calmata e fatta parzialmente riprendere.
Mia madre non è una di quelle "niente figli prima del matrimonio", penso che a preoccuparla fosse più la complessiva instabilità di questa relazione.

Sì perché per quanto mi dolesse ammetterlo, la nostra non era e non è una relazione stabile.

I primi due mesi sono stati difficili, ho sofferto di continue nausee, quasi da non riuscire ad alzarmi dal letto.
Ai giornali siamo riusciti a tenere nascosta questa gravidanza, così come dai social.
Fortunatamente, quando la pancia è ancora piccola, mascherarla con qualche cappotto non è complicato.

Le testate giornalistiche più accanite non vedendomi più allo stadio parlavano di una nostra crisi. Peccato che io fossi solo a letto in preda agli attacchi di vomito.

Questa sera torno allo stadio per la prima volta da quando ho scoperto di essere incinta. Sono entrata nel quarto mese ieri e a breve, dovremmo scoprire il sesso.

Mi sono trasferita a casa di Paulo poco dopo aver saputo che non sarebbe più partito per Madrid. Ma la cosa è durata poco.
A causa dei suoi allenamenti mi ritrovavo tutto il giorno a casa da sola e con i dolori, le nausee e il resto stava diventando un vero incubo.
Così sono tornata dai miei, dove non resto mai sola per troppe ore e la sera, vado a casa con Paulo, fino all'indomani.

È una situazione strana, ma al momento è la migliore che possiamo permetterci.

Mi guardo allo specchio seduta sul fondo del letto, mi accarezzo la pancia gonfia. Ho preso 5kg, non sono pochi, non sono troppi... ma si vedono.

Ora la pancia, anche con questo teddy pesante addosso si vede.
Elèna esce dal bagno sistemandosi le maniche della camicia.

"Andiamo?"

Annuisco, verrà allo stadio con me. Nell'ultimo periodo le ragazze dei compagni di Paulo mi sono state molto vicine, anche se per loro sembra tutto più semplice.

Lo stadio è pieno di persone, quando entro nel ristorante mi trovo di li a poco il presidente Andrea Agnelli davanti. Sembra sorpreso di vedermi ma anche felice.
"Lara, finalmente sei tornata" mi bacia le guance. "Come procede?"

"Bene, finalmente bene" annuisco contenta.

Sono felice di essere tornata qui finalmente. Io ed Elèna raggiungiamo la tribuna, dove Mel agita un braccio per attirare la nostra attenzione e al suo fianco c'è anche Michela seduta ed un'altra ragazza bionda. Ha la carnagione molto chiara, gli occhi scuri e qualche lentiggine.

"Lara, mio Dio finalmente ci sei mancata" mi stringe Mel prima di portarmi una mano alla pancia e sfiorare il ciondolo della collana. "Sta crescendo direi".

"Direi proprio di sì" rido abbracciandola ancora.

"Lei è Anneeke, la ragazza di Matt, non vi siete ancora conosciute" dice Michela indicandomi la ragazza bionda accanto a lei.

Qualche mese fa, la Juve ha acquistato un nuovo difensore, De Ligt, dall'Ajax, è e Mel mi ha parlato della sua ragazza, dolcissima e tenerissima. Ovviamente però io non avevo ancora avuto l'occasione di incontrarla, visti gli ultimi mesi.

"È davvero un piacere conoscerti, Anneeke" la saluto.

"Lo è per me, parlo poco l'italiano ma sto seguendo un corso" sorride lasciandomi due baci. "Congratulazioni per il piccolo!"

"Grazie di cuore" le sorrido sedendomi.

Elèna mi fa notare un gruppo di fotografi che ci scattano le foto ma io le sorrido tranquilla. Sapevo che la mia gravidanza prima o poi si sarebbe resa pubblica e sia io che Paulo, sapevamo che quel momento sarebbe giunto stasera.

"Lara sei incinta?" mi grida qualcuno dagli spalti tra le tribune e la panchina.

Elèna si sporge, "No ha solo mangiato troppo pandoro" urla.

La colpisco al braccio ridacchiando.
La partita comincia di li a poco, le squadre entrano in campo e sentiamo l'inno della serie a.

Il primo tempo scorre veloce, con il risultato bloccato sullo 0-0, Paulo prima di entrare negli spogliatoi mi guarda e mi manda un bacio volante.

Da quando sono incinta è cambiato tanto, è molto premuroso - non che prima non lo fosse-, attento e paziente. Mio padre dice che mi vizia troppo e in parte credo abbia ragione.
Una notte a casa sua mi sono svegliata, erano le due del mattino, avevo una voglia tremenda di patatine fritte.
Paulo è andato a comprarmele in uno dei drive aperti h24 e alle tre del mattino mi sono trovata a mangiare patatine sul letto di Paulo Dybala, con lui a guardarmi con un sorriso da idiota.

La partita ricomincia, i ragazzi attaccano sulla fascia, la palla scorre dai piedi di Cuadrado a quelli di Rabiot, che la scarica in avanti su Chiesa. Il numero 22 si gira su se stesso, il difensore lo tiene dalle spalle, lui cade ma riesce a scaricare la palla su Paulo, defilato al limite dell'area.
La palla fermata col destro, se la sposta sul sinistro, carica il tiro e la rete si gonfia.

Salto in piedi, sommersa dalle grida dello stadio. Alzo le braccia all'aria, Elèna mi abbraccia.
"Oddio guarda"

Guardo Paulo, corso sotto la curva, abbracciato da tutti, ma l'esultanza non è la solita Dybala Mask, ma il pallone sotto la maglia e un sorriso gigantesco.

Scusate il ritardo, spero vi piaccia ❤️

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora