Capitolo 66

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Stamattina mi sono svegliata con un fortissimo mal di testa. Greta pensa che sia il troppo alcol bevuto alla festa di Paulo dell'altra sera, ma in realtà ho toccato solo pochi bicchieri.

Purtroppo per me stamattina non mi sono potuta svegliare accanto a Paulo.
Mi sono fermata da lui ieri sera, dopo aver cenato fuori insieme, quando siamo tornati a casa abbiamo fatto l'amore e mi ha ripetuto almeno un centinaio di volte quando sia felice con me.

Forse sono io sbagliata, visto che faccio sempre fatica a credere che lui possa davvero voler stare per sempre con me.
Io e Paulo non stiamo insieme da molto, ma sono stati mesi intensi.
Mesi che sono sembrati anni.

Purtroppo questa mattina se n'è andato verso le sette, non mi ha svegliato, ma ho trovato sul tavolo della cucina un biglietto.

Non ho voluto svegliarti. Torno per pranzo, mi aspetti? Ti cucino qualcosa. Te quiero.

Detesto quando gli allenamenti sono la mattina presto, ma stasera c'è la partita. Sarà l'ultima partita a chi assisterà anche Alicia, prima di partire domani sera per l'Argentina.

Decido di rendere più produttiva la mia mattinata portandomi avanti con lo studio. Nell'ultimo periodo ho trascurato l'università e questo un po' mi preoccupa, perché per me la mia carriera è importante.

Non so se Paulo sappia questa cosa. In realtà un po' mi preoccupa , perché se un giorno dovesse lasciare Torino io non potrei di certo abbandonare tutto e seguirlo.

Cerco di ripetermi che lui non lascerà Torino, ma so che la certezza non la potrò mai avere.

Quando torna a casa è mezzogiorno, si stringe nel cappotto, ha un berretto di lana in testa e sorride. Riesco a vedere delle gocce di sudore prima impregnate sui capelli scendergli lungo il viso.

"Buongiorno, amore".

Si piega e mi lascia un bacio frettoloso, lasciando cadere il borsone a terra. "Puzzo da morire".

Arriccio il naso, "Perché non ti sei lavato a Vinovo? Sei fradicio, puoi prenderti qualcosa con questo freddo".

Paulo si leva la giacca restando in tuta, si sfila la felpa e anche la maglietta sudata. Rimango immobile a contemplare tanta bellezza, non che sia la prima volta che lo vedo a torso nudo.

"C'è l'impianto di riscaldamento rotto... mi faccio una doccia bollente qui" mi risponde facendo un mucchio con i vestiti sporchi.

Si piega verso di me, "Come va lo studio?"

"Mh, benissimo" alzo gli occhi al soffitto. "Ho la testa che mi scoppia stamattina".

Lui sorride, "Beh potresti fare una pausa e venire in doccia con me, ad esempio".

Arrossisco alla sola idea , le mie gambe vorrebbero scattare in bagno, ma grazie a Dio il mio cervello sembra ancora funzionante.
"Non cercare di distrarmi. Devo davvero studiare".

Lui alza lo sguardo, "Va bene, Dottoressa".

Gemo, "Se continuo a studiare così poco non sarò mai una dottoressa. Quindi fila in doccia, mi distrai in continuazione".

Paulo scocca la lingua contro il palato, "Sei tu che ti distrai perché sono troppo bello..." mi pizzica una guancia. "Allora io vado in doccia, tutto solo" aggiunge tornando in posizione dritta.

Ridacchio mentre se ne va raggiungendo il corridoio.
Spero non ci metta troppo perché ho davvero fame e speravo di passare un po' di tempo insieme prima di dover tornare a casa. Senza contare che lui dovrà raggiungere la squadra allo stadio nel pomeriggio.

Mi arriva un messaggio da Mel a distrarmi

Da Mel:
Dolcezza, posso chiamarti un attimo?

A Mel:
Certo! È successo qualcosa ?

Da Mel:
No no... ma Rodrigo è appena arrivato a casa e abbiamo parlato di un paio di cose. Riguarda Paulo... è già tornato?

A Mel:
È in doccia, non abbiamo parlato ancora molto.

Da Mel:
Allora dovrei chiamarti subito.

Buon sabato! Allora, cosa dovrà dire Mel di tanto importante a Lara? Vi aspetto nei commenti 🌈🥰

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora