Capitolo 52

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Capitolo 52
"Sono qui per te"

La felpa che indosso è almeno due taglie più grande della mia.
Almeno starò al caldo.
Il taxi sfreccia, andare allo stadio in macchina non vale la pena.

Il tassista mi ha riconosciuta, però a lui poco importa che Paulo torni a segnare. Tifa Torino, probabilmente è anche felice della cattiva serie di Dybala.

Mi lascia all'ingresso, c'è un ragazzo che si presenta con il nome di Niccolò. Ha indosso la divisa della sicurezza. Ormai le guardie cambiano così rapidamente che perdo il conto.

"Dovrei scendere, è possibile?"

Lui mi guarda come se fossi pazza.

"Prima di una partita? Mai nella vita, negli spogliatoi c'è il mister".

Annuisco delusa ma allo stesso tempo non sorpresa. Immaginavo che non fosse permesso incontrare i ragazzi prima dell'ingresso in campo.

Vedo Patricia infondo al corridoio mentre aspetto che mi facciano sedere in tribuna.

Anche lei mi nota e sembra parecchio sorpresa.

"Lara!"

Mi bacia le guance e mi stringe in un abbraccio piuttosto caloroso.

"Allora il mio biglietto ha avuto i suoi effetti".

Sorrido parecchio imbarazzata, "Direi più delle rose" scherzo.

Lei scoppia a ridere, "Non dirlo a Paulo" mi strizza l'occhio.

Annuisco, "E' impossibile, Pat tranquilla. Non mi fanno scendere come giusto che sia, con Paulo non parlerò" alzo le spalle spiegandole la situazione.

Le indico la porta chiusa che conduce giù agli spogliatoi. Niccolò si è piazzato davanti con le braccia strette al petto.

Patricia lo osserva un secondo, "Oh è il nuovo della security. E' qui da un paio di settimane e vuole impressionare i boss, per questo fa rispettare regole e procedure alla lettera" mi spiega.

Annuisco, "Non lo metto in dubbio. Speravo ci fosse un piccolo sconto per me, ma immagino di non contare abbastanza".

"Conti se conosci le persone giuste e tu conosci me" dice prendendomi per un braccio.

Arriviamo alla porta dove Niccolò guarda dubbioso prima me e poi Patricia.

"Non si passa di qui, Pat".

"Ah no?" chiede lei tirando fuori una carta magnetica. "E io come ci arrivo all'ufficio della dirigenza, volando?" gli domanda sventolandogli la carta davanti al viso.

"E' l'unica strada che porti all'ascensore per la dirigenza. Fidati, Nic... sono qui da molti più anni di te".

Lui si passa una mano sul mento, "In realtà credo ci sia un'altra entrata accanto alla porta esterna".

Patricia si gira verso di me e ha l'aria di una che si sta chiedendo se questo tipo si sia studiato tutta la piantina dello stadio.

Probabile.

Lei gli passa una mano sulla spalla. "Nic, tesoro... per sopravvivere qui devi imparare a farti di più i fatti tuoi e sindacare meno. Tu vuoi sopravvivere qui, vero?"

Il ragazzo impallidisce, forse interpretando le parole di Patricia come una minaccia di licenziamento.

In realtà non credo che abbia tutti questi poteri lei, ma lui sembra crederci e per questo si sposta e ci lascia passare.

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora