Capitolo 13

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Capitolo 13
"Questo qualcosa vuol dire"

Sbadiglio di continuo, ho un sonno tremendo.

E' la mia seconda settimana al bar, mi sto abituando agli orari e anche ai ritmi di lavoro.

Come mi aveva detto David il mio compito è occuparmi della cassa anche se spesso e volentieri mi do il cambio con Violeta, al bancone.

"E' sabato, ragazzi andiamo a ballare!" sento dire un cameriere ad un altro.

Non ho legato tantissimo con i miei colleghi, in effetti rispetto a loro faccio poche ore e in più non sono qui da molto, anzi.

Comunque David è soddisfatto di me e per il momento mi importa solo la soddisfazione del capo.

La mia auto è tornata come nuova, sono potuta andare a prenderla ieri dal meccanico. Ogni volta che la guardo penso istintivamente a Paulo.

Non l'ho più sentito, ma del resto era prevedibile.

Che dobbiamo dirci io e uno come lui? E' stato solamente gentile con una tifosa.

Sono felice di non aver dato ascolto ad Elèna. Mi sarei di sicuro illusa di interessare almeno un po' a Paulo.

Non è decisamente così.

"E' arrivato un tavolo, Andrea vai tu?"

Sento la voce di David alle mie spalle mentre io faccio il conto ad una coppia di uomini che ha appena finito di pranzare al volo.
"Grazie e arrivederci" sorrido.

David mi passa un braccio attorno alle spalle, "Sei portata, eh. Molto bene" si congratula prima di lasciarmi tornare a lavorare.

Sorrido, molto soddisfatta.
Violeta pulisce il bancone al mio fianco.

"Credo che tu piaccia al capo"dice di punto in bianco. "Non ti conosco eh, non so nemmeno se sei impegnata ma conosco David e gli interessi" aggiunge guardandomi con la coda dell'occhio.

Sono un po' imbarazzata. Non so dire se interesso a David, non lo conosco e per quanto ne so potrebbe fare il carino con tutte le nuove assunte.

Senza contare che se gli interessassi penso mi avrebbe almeno contattata telefonicamente, ma i suoi unici messaggi sono stati per spiegarmi come utilizzare la macchina per il caffè.

"Non ho tempo per una conoscenza" scuoto la testa. "Studio medicina all'Università, sono qui solo per arrotondare. Non ho tempo per.."

"Vivere?" si intromette ironica.

Alzo le spalle ignorando il suo commento. Ci sono altri mille modi per vivere, non serve avere un fidanzato per farlo.

David poco dopo torna e mi manda in pausa. Vado sul retro del bar con il cellulare per staccare un po'. Ho un messaggio da Greta.

Lunedì pomeriggio sei libera? Sono riuscita a fissare un appuntamento per l'abito e mi piacerebbe che ci fossi.

Vengo sicuramente, Gre!

Spengo lo schermo e chiudo gli occhi, assaporando l'aria torinese mentre mi godo gli ultimi minuti di pausa.

-

Il campanello sopra la porta suona di nuova come un rintocco continuo, non so se sia una mia impressione ma oggi mi pare ci sia più gente del solito.

"Oh, merda" sento imprecare Violeta.

Mi giro verso di lei per controllare che vada tutto bene e la trovo con gli occhi sgranati piantati sulla porta d'ingresso.

Per poco non mi stozzo con la saliva. Sulla porta c'è Paulo.

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora