Capitolo 51

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@PauloDybala Grazie, mio capitano

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@PauloDybala Grazie, mio capitano.
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Chiudo il telefono, non voglio piangere.
Ieri non ho risposto a Paulo. Non sono stronza, non sono insensibile ma ad essere onesti non avrei saputo cosa rispondergli.

Forse anzi lo avrei saputo eccome.
Ma non volevo far del male a Paulo.

Mi hai mentito, cosa pensi? Che scrivendomi che ti manco tornerà tutto come prima?

Ho fatto bene a non rispondere ciò che avrei voluto.

Ti manco come quando eri in Argentina con Antonella e non me l'hai detto?

Quando si è così arrabbiati è meglio stare in silenzio.
Ieri sera ho guardato la partita, Paulo ha giocato ma per come l'ha fatto sarebbe stato meglio che il mister lo avesse tenuto fuori.

Ha sbagliato gol dopo gol e sprecato un'occasione dietro l'altra.
All'82° ha sbagliato un rigore. Non ha inciso sul risultato ma i fischi erano assordanti.

Fisso ancora un po' il cellulare spento. Ho staccato le notifiche di messaggi sia in direct che su Facebook.
I tifosi mi stanno assalendo.

Alcuni sono educati.
Torna con Paulo, ti prego. Martedì c'è la Champions!!!

Altri sono disgustosi.
Torna a dargliela a Paulo. Chissà che così torni in sé!

Decido di mettermi a studiare per non pensarci almeno per un po'.
Elèna viene da me, beviamo un caffè e chiacchieriamo della nostra serie TV preferita.

Almeno ho lei.

"Lara?" mi chiama. "Hai mai pensato che forse dovresti parlare con Paulo? Non per perdonarlo per forza... Ma magari potreste chiarire, tornare ognuno alla sua vita serenamente" mi dice con più calma possibile.

"Non credo che si potrebbe tornare a una vita serena... E comunque non voglio parlare con lui" alzo le spalle.

Elèna ci rinuncia.
Sono troppo arrabbiata per vedere Paulo.

-

È martedì, c'è la Champions.
Miralem ha iniziato domenica a scrivermi per convincermi ad andare allo stadio.

La mia risposta è stato un secco no.

Cristo santo, mi immagino di andare e beccarmi Antonella con un cartellone con su scritto "Vamos, Paulito!"

Scaccio via il pensiero.
Il cellulare suona, ho un messaggio e sento che sarà di uno dei ragazzi.
Magari Gigi che pare innamorato di Paulo e disposto a difenderlo a spada tratta.

È Paulo. Ancora.

Dio dammi la forza.

Da Paulo:
Stasera c'è la partita. So che non mi vuoi vedere, ma ti prego, vieni allo stadio. Vieni, vieni, vieni.

Sbuffo e chiudo il telefono, ancora.
Sì arrenderà mai?

Mi fa male trattare Paulo così, ma il mio cuore e il mio orgoglio sono troppo feriti per comportarmi diversamente.

Mi ha mentito così facilmente. Era con la sua ex, dannazione. Non con una modella qualsiasi, con Antonella.
Mi viene la nausea solo a pensarci.

-
Sono quasi le sette, mia madre ha preparato una minestra dal sapore discutibile.
Mi chiede di Paulo, anche lei.
Sto per impazzire, davvero.

"Io e Paulo abbiamo chiuso, ancora? Sono stanca di ripeterlo!" grido stremata.

Greta sospira, "È un peccato".

"Tua sorella ha ragione, vi vedevo così bene insieme" aggiunge mia madre che evidentemente non capisce quando è il caso di tacere.

Mi alzo dal tavolo, "Ma se appena l'hai conosciuto eri a dir poco sconvolta? Quasi peggio di papà!"

Mio padre alza gli occhi al cielo, "Non dire sciocchezze. Ero solo protettivo, ma Paulo mi è sempre piaciuto e mi dispiace davvero che.."

"Paulo ti è sempre piaciuto?!" grido sgranando gli occhi.
"Oh, andiamo... Abbiate il coraggio di dire che non lo avete mai visto di buon occhio ma che invece vi piaceva molto il suo conto in banca! Ecco perché vi dispiace".

Mia madre impallidisce e mio padre si alza in piedi.
"Non ti permettere, non siamo quel genere di persone".

"Certo" mi sposto i capelli dal viso ed esco dalla cucina.

Sono furiosa.
Mentre cammino verso le scale suona il campanello. Guardo dallo spioncino.
È un dannato corriere.

Ma questi fanno consegne anche alle 19 di sera?!

"Greta muoviti, ci sarà il tuo stupido pacco!"

Mia sorella piomba all'ingresso aprendo la porta. "Io non aspetto proprio alcun pacco".

"È un evento" mormoro.

Il fattorino entra con un enorme mazzo di rose e una busta.
"Per lei.. firma?"

Faccio una firma in fretta e furia e strappo dalle mani di mia sorella il mazzo di fiori.

Apro la busta. È il pass che mi ha consegnato Patricia un po' di tempo fa per entrare liberamente in tribuna e che io ho restituito dopo aver chiuso con Paulo.

C'è un piccolo biglietto dietro.

Paulo mi ha mandato in giro tutto il giorno per trovare questa specie di rose. Ti aspetta allo stadio, se non vuoi fidarti di lui fidati di me e vieni stasera.
Pat.

Inspiro profondamente e guardo mia sorella.
"Puoi metterle in un vaso?"

"Io? E tu dove vai?!"

"Vado a prepararmi. La partita inizia tra un'ora".

Babiess eccomi!
Scusate l'attesa, ma per farmi perdonare forse stasera pubblico un altro capitolo
Se riesco!
Fatemi sapere cosa ne pensate 🎀🎀🎀

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora