Capitolo 8

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Capitolo 8
"Cercasi cameriera!"

Sbadiglio, il sole mi illumina il viso attraverso la vetrata del bar.

Muovo il cucchiaino nella tazza rompendo la schiuma del cappuccino che si mischia al latte, respiro il profumo del caffè chiudendo gli occhi e torno a leggere il mio libro.

Ho deciso di dedicare questo venerdì mattina totalmente a me prendendomi una pausa dalle lezioni. Martedì ho dato un esame e sono davvero soddisfatta, credo di meritarmi qualche ora libera.
Ricevo un messaggio da Elèna.

Trovo la tua idea davvero fantastica, vuoi che ti accompagni?

Non ti preoccupare, faccio un salto prima di pranzo. A proposito, pranziamo insieme?

Chiudo il cellulare e torno a leggere.

L'idea di cui parla Elèna me l'ha suggerita mia sorella Greta.

Si è definitivamente trasferita insieme ad Alberto e credo che tra poco mi chiederà di accompagnarla per la scelta dell'abito.

Ieri sera a cena si parlava di soldi e del mio sfortunato incidente ( a proposito, devo ancora sentire il meccanico), di quanto potrà costare il matrimonio e di un budget per il vestito visto che lo pagheranno i miei genitori come da tradizione nella famiglia Giurati.

Mi ha fatto venire voglia di fare un viaggio a fine anno per staccare un po', ovviamente però con le rette dell'università non ho così tante opzioni.

Allora ho deciso che cercarmi un lavoretto non sarebbe affatto male.

Oggi andò a sentire in un pub/caffè abbastanza conosciuto in centro, vicinissimo al campus dell'Università tra l'altro.

Finisco il croissant alla crema e mi stiracchio sulla sedia, metto il libro nella borsa e mi incammino verso le vie del centro.

"Pronto? Salve, vorrei prendere appuntamento per una riparazione. Mi hanno tamponata e c'è una bella ammaccatura" inizio a spiegare. "Pagherà l'assicurazione dell'altra parte quindi dovremmo accordarci in seguito per il pagamento. Potrei passare nei prossimi giorni..".

Mentre parlo mi chiedo se gli dicessi che la terza parte che pagherà sarà l'assicurazione di Paulo Dybala.

Probabilmente mi prenderebbe per una pazza e mi metterebbe giù.

Evito di nominarlo e mi accordo per un appuntamento lunedì mattina.

Faccio un paio di commissioni, mi compro un cappotto in vista dell'arrivo dell'inverno e il giornale per mio padre.

Sono quasi le undici quando ho finito tutto.

Scusa devo fermarmi al campus per un incontro extra, ci vediamo stasera?

Mh, stasera faccio fatica. Ma dai, ci becchiamo domani mattina e organizziamo qualcosa per il sabato sera!

Entro nel bar che insieme a Greta ho puntato. Si chiama Bistrot Hollis ed è esattamente al centro di Torino, vicino piazza San Carlo.

"Buongiorno" mormoro varcando la soglia.

Mi avvicino innocua al bancone aspettando che qualcuno mi presti attenzione.

Si avvicina un ragazza con i capelli lunghi, biondi e legati in un codino. Questa pettinatura mette in risalto i lineamenti dei suoi occhi neri.

"Cercavo il titolare, speravo di trovarlo per-"

"Il titolare sono io" mi interrompe con un sorriso orgoglioso.

Resto per un secondo spiazzata, questo ragazzo non avrà più di 25 anni ed è proprietario di questo bar?!

"Oh, benissimo" mi fingo poco sorpresa e continuo. "Cercavo un lavoretto per il weekend se possibile, magari a pranzo e conosco bene il vostro locale".

"Capisco, cameriera?"

"Ehm, si cameriera e bancone, cassa" gesticolo. "Ho lavorato al ristorante di amici di famiglia per molte estati, sono brava con i clienti" gli spiego cercando di convincerlo.

"Ottimo allora alla cassa andrai benissimo, poi qui i ruoli non sono stabili ma in genere chi è in cucina non esce mai e chi è in sala non entra mai in cucina" mi fa l'occhiolino.

Sorrido, "Afferrato. Niente cucina".

"Ottimo!" esclama. "Puoi iniziare quando vuoi, per me anche domani. Io sono David".

"Grazie davvero" sorrido entusiasta e gli stringo la mano. "Sono Lara".

Ci accordiamo sugli orari, mi spiega che i primi giorni farò solo poche ore a pranzo e nei weekend successivi inizierò a gestire la cassa autonomamente.

Mi segno sull'agenda di comprarmi una camicetta bianca, richiesta espressamente e una dose enorme di pazienza.

Immagino di non poter sbottare contro i clienti come ho fatto con Dybala, ovviamente prima di sapere che era Dybala.

Apro Instagram, proprio pochi minuti fa Paulo ha messo una storia insieme a Juan. La guardo mordicchiandomi il labbro.

Stanno ridendo mentre indicano entrambi la porta del campo di allenamento di Vinovo. Sono felici e sereni.

Credo che con tutta probabilità si sia già dimenticato del tamponamento, altro che me che non faccio altro che pensarci con un sorriso a trentadue denti.

Scuoto la testa dandomi della cretina.

Sbuffo mentre salgo in macchina e all'ennesimo semaforo con la mente altrove, quasi rischio di farmi tamponare di nuovo. E questa volta no, non è Paulo Dybala.

E' un vecchio che mi impreca dietro.

Buongiorno a tutte!
Vi auguro un buon inizio settimana! Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere, mi piacciono sempre da morire i vostri commenti e in più mi aiutano a capire cosa vi piace.
Un bacione

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora