Capitolo 23

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Capitolo 23
"Lasciatemi sognare"

Sento gli occhi di Paulo fissarmi alle spalle e questa consapevolezza mi fa provare brividi su tutto il corpo.

"E' divertente come ti muovi nella mia cucina come fosse la tua" dice dopo un po'.  "Fai pure" mi prende in giro.

"Oh!" scatto verso di lui."Scusami io.."

"Ehi!" il suo sguardo si intenerisce. "Mi piace, fai come se fosse casa tua. Dico sul serio" prosegue mentre si accomoda su uno degli sgabelli.

Mi fisserà tutto il tempo?

Accenno ad un sorriso e torno a guardare in frigorifero, trovo due belle bistecche di maiale da fare alla griglia e un po' di verdure.

Noto che è tutto doppio e non riesco a sentirmi a disagio, so che era tutto pronto per lui e Antonella.

Allora cosa ci faccio io qui adesso?

Scaccio via i cattivi pensieri e inizio a tagliare a cubetti dei pomodori, peperoni e zucchine.

"Non ti ho chiesto se mangi tutto" dico senza voltarmi. "Ti piacciono le verdure vero? Perchè conosco un sacco di gente che le detesta".

"Tranquilla, ho la bocca buona" mi rassicura.

Annuisco e più serena accendo il fuoco e metto a cucinare le bistecche che lentamente diventano rosate all'interno e più scure all'esterno.

"C'è un profumo buonissimo" mi dice senza smettere di guardarmi ed io all'improvviso mi sento guardata, apprezzata e al centro dell'attenzione.

Non voglio che smetta di farlo.

Metto tutte le verdure tagliate in un altra pentola, aggiungo olio e acqua per creare del sughetto e mi volto verso di lui.

E' lì a guardarmi con la testa un po' inclinata verso destra, con un sorriso pacifico stampato in viso. Sembra la persona più serena del mondo.

"Sto bene quando ci sei" dice all'improvviso, come a dar voce ai suoi pensieri.

"Anche io sto bene" rispondo in un flebile sussurro stringendomi le braccia sotto al seno. "Apparecchi tu la tavola?"

Paulo balza in piedi e annuisce, cammina al mio fianco recuperando due piatti e due bicchieri, accompagnati da una bottiglia di vino rosso e posate.

Lo sento mentre la stappa e quando mi si avvicina di nuovo tiene in mano un calice di vino da carne, scuro e intenso.

Mi domando se sia un intenditore, accetto volentieri il bicchiere e lo assaggio complimentandomi per la scelta.

"Sai, Andrea" inizia a raccontare. "Barzagli intendo, ama il vino e spesso mi regala delle bottiglie".

Annuisco, "Fagli i miei complimenti".

"Lo prendiamo un po' in giro in spogliatoio perchè quando pranziamo tutti insieme commenta tutte le scelte dei vini" mi racconta con un sorriso. "Il cuoco lo odia".

Scoppio a ridere prima di portarmi di nuovo il bicchiere alle labbra, Paulo mi guarda e non so se sia il vino o meno ma mi sento accaldata.

"Vado a farmi una doccia" dice, "Posso affidarti la mia cucina o dovremo chiamare i pompieri?"

"Ehi, per chi mi hai presa?!" domando fingendomi offesa. "Andrà tutto benissimo".

Paulo alza le mani davanti al viso con un'espressione parecchio dubbiosa, sparisce dietro la porta verso un lungo corridoio che immagino porti alla sua camera.

La parte migliore di me(Paulo Dybala)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora