Capitolo 2 (Revisionato✔️)

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Proprio come Marta temeva, non smise affatto di piovere, il che rese le cose difficili alle due ragazze che si presero un bel po' di pioggia nel tragitto tra il tram e il centro commerciale in cui si svolgeva l'evento. Come se non bastasse, una serie di imprevisti le aveva costrette ad arrivare in un disastroso ritardo, tanto da non riuscire a evitare la lunga fila che si era già formata davanti al piccolo palco sul quale, di lì a poco, avrebbe fatto ingresso il cantante.

Non dovettero aspettare molto, Ermal venne annunciato pochi minuti dopo ed era bello come il sole. Indossava un giubbotto di pelle su camicia a fiori e un paio di jeans scuri, i riccioli castani quasi gli coprivano gli occhi e aveva un sorriso smagliante, talmente luminoso che Ania si chiese se davvero sarebbe stata in grado di parlargli senza balbettare.

Pensò di non guardarlo più, temendo che potesse decidere, da un momento all'altro, di andare via come una vigliacca e perdere così l'occasione di incontrarlo.

Il tempo passò lentamente, le due amiche fecero amicizia con qualche ragazza conosciuta in fila e chiacchierarono per tutto il tempo distraendosi, nonostante la fila continuasse ad avanzare, portandole sempre più vicine al palco. E ad Ania iniziò a tremare un po' il cuore quando si rese conto che ormai non mancava molto al suo turno.

Fu Marta ad andare per prima, la ragazza si avvicinò al cantante sicura di sé e Ania invidiò quella sua sicurezza, pensò che se ne avesse avuta anche solo un pizzico, avrebbe sicuramente vissuto quel momento con uno stato d'animo differente. La bionda lo salutò e trovò l'occasione di piegarsi in avanti diverse volte, mettendo in mostra la propria scollatura e cercando di attuare il proprio assurdo piano di conquista. Parlò con Ermal per qualche minuto, poi il fotografo gli scattò una foto insieme e Marta scese dal palchetto raggiante e contenta del suo incontro.

Quando fu il turno di Ania, la ragazza stava ancora riflettendo sul farsi avanti o meno, in quanto non si sentì assolutamente sicura di essere in grado di affrontare quella situazione. Ma nel bel mezzo della sua riflessione, Marta (che la conosceva e aveva capito il suo stato d'animo), le diede una spintarella che la fece avanzare di alcuni passi e che le rese ormai del tutto inappropriata l'idea di andarsene via.

Fortunatamente, Ermal non aveva assistito alla scena, impegnato a parlare con una persona del proprio staff che aveva attirato tutta la sua attenzione. Allora la ragazza approfittò di quella distrazione per fare qualche passo in avanti, facendosi mentalmente coraggio. Poggiò la copia del suo album sul tavolino, in quell'istante Ermal si accorse della sua presenza, si voltò a guardarla e le regalò uno dei sorrisi più belli che Ania avesse visto in vita sua.

Fu certa che il suo cuore, per qualche istante, avesse smesso quasi di battere e si sentì immobilizzare da quello sguardo, come mai le era successo prima. Fu totalmente incapace di reagire e di tirare fuori qualsiasi cosa somigliasse lontanamente a un suono.

- Ciao! - la salutò lui, vedendola in difficoltà.

- Ciao. - mormorò lei.

- Tutto ok? - le chiese quasi preoccupato.

- Sì, sono solo un po' agitata.

- Non ne hai motivo. - scosse la testa sorridendo.

Ania gli sorrise a sua volta e gli allungò il CD.

- Come ti chiami? - le domandò prendendolo tra le mani.

- Ania... Almeno credo!

Ermal rise e lei fu entusiasta di essere riuscita a rifugiarsi nell'autoironia che da sempre la tirava fuori da momenti imbarazzanti come questo.

- Sicura? - la prese in giro.

- Vuoi un documento?!

- Se non altro ti aiuterebbe a rinfrescarti la memoria! - ribatté lui divertito.

Ania rispose con una smorfia che lo fece ridere di nuovo, prima di mettersi a scrivere qualcosa sulla sua copia.

- Ermal, io... - provò a parlare.

Ermal alzò gli occhi, li fissò nei suoi e, a quel punto, le cose divennero più difficili per lei che a stento riusciva a sostenere quello sguardo.

- ...Io volevo dirti tante cose oggi, ma non me ne ricordo nemmeno una. - ammise.

- Tante? Non ho mica tutto il giorno! - esclamò.

- Siamo ironici oggi, eh?! - chiese Ania sarcastica facendolo ridere ancora una volta.

- Ok, dimmi pure. - disse lui tornando serio.

- In realtà volevo dirti brevemente quello che penso di te, me lo ero scritto su un foglietto ed era probabilmente un ammasso di cose che hai già sentito da migliaia di persone...

Ania fece una pausa, ma Ermal non la interruppe, continuò a guardarla negli occhi ascoltando attentamente ciò che aveva da dire e soffermandosi, di tanto in tanto, sul suo labiale.

- ...Mi limiterò a dirti che con la tua musica entri nel cuore delle persone in una maniera che forse non immagini e che ho la sensazione che tu sia una persona molto speciale. Però non montarti la testa, è solo una sensazione! - aggiunse infine cercando di smorzare la serietà che aveva usato nella prima parte del discorso.

La bocca di Ermal si allargò in un sorriso colmo di gratitudine.

- Beh, è difficile non montarsi la testa con dei complimenti così sentiti, ma ci proverò, promesso! - sorrise. - Il tuo CD, Ania, bel nome! - concluse porgendoglielo.

- Grazie. - arrossì lievemente e apprezzò molto il complimento sul suo nome che tutti avevano sempre considerato strano.

- Ci fanno una foto! - annunciò lui indicando il fotografo ufficiale che si era già messo in posizione.

Ania si avvicinò e gli mise un braccio attorno alla vita, contemporaneamente, lui le circondò le spalle col proprio braccio e, quel contatto, la percezione del calore del corpo di Ermal, la fecero sentire protetta. Le parve strano avere questa sensazione nei confronti di qualcuno che non aveva mai incontrato prima di quel momento.

Dopo quello scatto, Ania raccolse tutto il coraggio che possedeva e lo abbracciò brevemente, ma quel semplice abbraccio fu un mix di ricci e profumi che la stordirono totalmente. Così si riprese il CD, mormorò un "Ciao", si allontanò verso la folla e si sentì mancare l'aria. Marta, che aveva osservato la scena, la vide portarsi una mano alla fronte e si precipitò al suo fianco.

- Hey, stai bene?

- Ho bisogno d'aria... - rispose Ania con un certo affanno.

- Andiamo fuori! - disse l'amica accompagnandola verso l'uscita.

Le due ragazze si sedettero su una panchina, proprio davanti all'ingresso del centro commerciale.

- Adesso va meglio. - annunciò Ania che aveva appena ripreso a respirare regolarmente.

- Dio, sei sbiancata quando sei tornata tra noi! - le fece notare Marta.

- Non avresti dovuto spingermi, cazzo, non ero pronta! - affermò l'altra in tono di rimprovero.

- Che stai dicendo? Adesso è colpa mia se stai così?

- Di certo non mi hai aiutata.

Marta la guardò incredula, spalancò la bocca.

- Ok, senti, non ho voglia di litigare. - mise subito in chiaro la mora.

Così l'altra preferì non ribattere, anche perché, il gruppetto di ragazze con cui avevano fatto amicizia prima, le aveva appena raggiunte dicendo loro che l'evento si era appena concluso.

- Stai bene? Ermal si è preoccupato per te. - disse una di loro.

- Cosa? - chiese Marta. - Come lo sai?

- Guardava nella vostra direzione e ha mandato qualcuno a dare un'occhiata. - rispose la ragazza.

Ania e Marta si scambiarono uno sguardo confuso ed ebbero l'ennesima conferma che il cantante che stavano seguendo, aveva davvero una grande umanità e sempre un occhio di riguardo per i propri fan. Si era preoccupato per lei e questo, per un attimo, la fece sentire importante ai suoi occhi.

Senza un Graffio e Senza PaureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora