Devo ammettere che la serata ha preso una piega interessante, nonostante io abbia volutamente evitato altre situazioni appartate, non abbiamo perso occasione per sfiorarci tutte le volte che abbiamo potuto e lei ha annullato le distanze sedendosi sempre molto vicina a me e dandomi la sensazione di essere molto più a suo agio.
Confesso che in alcuni momenti ho fatto fatica a non baciarla, ma mi sono trattenuto perché mi sono imposto di passare del tempo con lei senza ridurre tutto alla fisicità.
Il fatto è che, se da un lato quei baci passionali hanno migliorato la situazione, dall'altro hanno totalmente scombussolato i miei pensieri che adesso tendono a ricordarmi il sapore di quelle labbra e il rumore del suo respiro contro il mio, proponendomi degli scenari che tento di scacciare via con tutta la volontà possibile.
L'attrazione tra noi è innegabile, ma ho come la necessità di fare in modo che si fidi di me, che non pensi che il mio obbiettivo sia quello di portarla a letto perché non è così. Mi sento bene quando sono con lei, la sua presenza mi dà leggerezza, mi fa sentire compreso e stranamente spensierato.
Per questo motivo sto guidando verso il suo B&B con l'umore a terra, realizzando che questa potrebbe essere l'ultima volta che la vedo.
Lei tornerà a studiare ed io andrò avanti col tour. Le cose stanno così, la vacanza è finita, si torna alla vita reale, quella in cui io sarò super impegnato e non potrò permettermi di dedicarmi ad altro che non siano i concerti. Probabilmente mi capiterà di ripensarci ma, con la mente occupata, mi dimenticherò presto di questi due giorni e quando mi torneranno in mente, lo faranno sotto forma di semplici e piacevoli ricordi.
Parcheggio e spengo il motore, preparandomi ad affrontare il momento peggiore della serata.
Mi guardo intorno, non c'è più nessuno in giro a quest'ora, quindi mi rilasso e la osservo sistemarsi la sciarpa, pronta a scendere.
Cavolo, se solo potessi vederla anche domani, un'ultima volta...
- Quando parti? - le chiedo.
- Domani. - risponde.
Cazzo!
- Quindi dobbiamo salutarci. - distolgo lo sguardo, non voglio che capisca il mio stato d'animo.
Il silenzio cala su di noi e, quando la guardo, mi accorgo che il suo volto si è scurito. Non è facile per nessuno dei due, ma è giunta l'ora di salutarci, è solo che in questo momento mi riesce difficile parlare, non so nemmeno cosa sia più giusto dire e se sia il caso o meno di baciarla.
Ma lei prende la sua borsa, si sistema meglio il cappotto e apre la portiera.
- Ciao Ermal. - dice a bassa voce, quasi come se non riuscisse a pronunciare altro.
- Ania. - le prendo il polso, davvero se ne va via così?
- Ermal... - fa una pausa, ma non mi guarda. - Grazie, è stata una delle serate più belle della mia vita. - la sua voce è tremante, come se potesse piangere da un momento all'altro e questo mi fa male.
- Non mi dai un ultimo bacio? - le chiedo percependo la mia stessa richiesta, più come una supplica.
- Non rendermi le cose più difficili. - mi sorride, ma quello non è un vero sorriso.
Non aggiungo altro, non mi piace vederla così e non voglio peggiorare il suo stato d'animo, ne risentirebbe anche il mio. Annuisco appena e le lascio il polso, così riapre la portiera e mi lascia.
Ania si dirige verso il cancello, la guardo oltrepassarlo e la seguo finché non scompare dalla mia vista senza voltarsi neanche un attimo.
Perché adesso sento un forte senso di abbandono?
Scuoto velocemente la testa, è tardi, sono solo stanco. Così rimetto in moto e mi dirigo verso l'albergo.
Entro in camera, mi spoglio, mi metto a letto e mi accendo una sigaretta, stasera non ho fumato per niente. Appoggio la testa sul cuscino, fisso il soffitto e ripenso a tutta la serata.
Non immaginavo che ci saremmo salutati in questo modo, ma capisco che quell'ultimo bacio le sarebbe costato tanto. La sua sensibilità l'avrebbe fatta crollare ed io, sinceramente, non avrei voluto vederla piangere, il cuore mi si sarebbe stretto nel petto.
All'improvviso i miei pensieri prendono un'altra direzione e riprendo in considerazione l'ipotesi di lasciarla perdere. Ok, mi piace, ma chi me lo fa fare? Ero tranquillo prima di conoscerla, mi sono fatto imbambolare da un paio d'occhi, non è da me.
È vero, è bella, interessante, simpatica e c'è in lei qualcosa di sensuale che mi fa andare fuori di testa. Ma sembra anche una persona difficile e forse è proprio questo che mi stuzzica, il fatto che abbia un carattere particolare, che non sia per tutti, che non sia una che ti sorride e nel frattempo ti maledice perché, se lei ti maledice, glielo leggi perfettamente negli occhi... Quei cazzo di occhi!
Ma, riflettendoci bene, cosa potrei mai darle? Non so nemmeno che mi prende, potrebbe essere una semplice cotta, pura curiosità, potrei stancarmi da un giorno all'altro rischiando di illuderla per niente, farla soffrire solo per questa stupida fissa che mi è presa. Non voglio questo, il solo pensiero che possa soffrire a causa mia mi fa sentire un grande stronzo.
Non credo di essere propenso a innamorarmi, non mi succede da molto tempo, durante il quale ho constatato che non sono più incline a questo sentimento come lo ero una volta. E poi non posso dedicarmi all'amore e trascurare la carriera, non sono neanche convinto che sia la persona giusta per me.
La lascerò in pace, presto si dimenticherà tutto e la sua vita continuerà a scorrere come prima, come se io non esistessi e farò in modo che la mia vada avanti, come se lei non esistesse.
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Senza un Graffio e Senza Paure
FanfictionERMAL META FANFICTION ⚠️STORIA IN REVISIONE⚠️ Tengo molto a questa storia perché è la prima in assoluto che ho scritto. Mi rendo conto che alcuni fatti sono talvolta assurdi, ma tramite le mie storie potrete assistere alla piccola crescita di una s...