11 extra (Riferimento a Capitolo 17) (Revisionato✔️)

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Questa mattina mi sono svegliato presto, oggi Ania verrà a trovarmi e ho dovuto sbrigare delle cose in modo da essere totalmente libero per poter stare in santa pace con lei.

Ho anche organizzato il suo arrivo, un mio collaboratore andrà a prenderla all'aeroporto e la porterà qui da me in maniera discreta.

A dire la verità avrei preferito andare a prenderla io stesso, ma non me la sento di andare ad aspettare una ragazza in un posto pieno di persone. Non l'ho mai fatto, in occasioni del genere ho mandato sempre qualcun altro in aeroporto o in stazione, un po' perché non avevo voglia di andare, un po' perché l'idea che si sappia in giro quello che faccio, con chi mi intrattengo o cose del genere, mi dà immensamente fastidio.

Lancio un'occhiata all'orologio, sarebbe già dovuta essere qui e mi chiedo come mai non sia ancora arrivata. Inizia a balenarmi per la mente l'idea che non abbia preso quell'aereo, forse ha cambiato idea e non me l'ha detto perché non ha modo di contattarmi.

Dai, che motivo avrebbe avuto per darmi buca? E che motivo ho io per farmi 'ste paranoie degne di un ragazzino delle medie?

Tiro fuori il pacchetto di sigarette, faccio per accendermene una, ma non credo che mi calmerebbe. Quindi niente sigaretta, decido di fare una doccia per ingannare l'attesa.

Entro in bagno, mi spoglio e mi bagno sotto il getto d'acqua. Mi passo le mani sul viso e tra i capelli, tirandoli indietro mentre l'acqua che defluisce sul mio corpo, mi aiuta a rilassarmi.

Durante questi giorni i miei pensieri sono stati contrastanti e, molto spesso, ho valutato l'idea di lasciarla perdere e fare come se niente fosse, ma credo che le cose non siano proprio così facili. La preoccupazione che desta in me la sola idea che abbia potuto perdere volutamente quel volo, ne è la conferma.

Se lei oggi non dovesse arrivare, non la chiamerei, non le chiederei spiegazioni, semplicemente chiuderei questo capitolo silenziosamente.

Esco dalla doccia e, mentre mi passo un asciugamano tra i capelli, sento un rumore. Mi giro di scatto verso la porta, è lei? Afferro velocemente un altro asciugamano, me lo sistemo in vita ed esco dal bagno.

- Ah sei arrivata! - esclamo sorpreso e decisamente sollevato.

Mi guarda stupita, forse non si aspettava che fossi qui. Schiude appena la bocca e sbatte le ciglia un paio di volte.

- Che c'è? - le chiedo sorridendo, non capisco se sia una reazione positiva o meno.

- Non pensavo fosse la tua stanza. - dice.

Ho l'impressione che la cosa non le dispiaccia, visto che mi scolla gli occhi di dosso dopo diversi secondi e solo a causa del lieve rossore che ha colorato appena le sue guance.

- È la nostra. - faccio spallucce. - Spero non ti dispiaccia!

La guardo meglio, sembra perfino più bella di quanto ricordassi.

- No, figurati, se dormi sul divano non ho nessun problema! - ironizza.

Sul divano, figuriamoci, la voglia di andarla a cercare sul letto durante la notte, non mi farebbe chiudere occhio.

- Facciamo così: se mi farai dormire sul letto non ti darò alcun fastidio, giuro! - mento spudoratamente, muoio dalla voglia di darle fastidio.

Si mette a ridere perché sa che ho detto una cazzata e la sua risata alleggerisce l'atmosfera.

- Tutto bene? Sei stanca? - mi avvicino a lei, un boccolo bagnato mi cade davanti alla fronte e lei me lo rimette a posto, facendomi sentire coccolato, nonostante la semplicità di questo gesto.

- Sono un po' stanca, in effetti. - dice a bassa voce.

- Così stanca da non riuscire a darmi un bacio?

Mi avvicino alle sue labbra, pronto a divorarle, appoggio le mani sui suoi fianchi e attendo una sua risposta.

- No, non così stanca. - mormora.

Così la bacio e mi ricordo subito di quanto sia piacevole baciare questa morbidezza, di quanto sia delicato il ritmo del suo respiro che si mescola col mio.

Poggio una mano sul suo collo e il pollice sulla guancia, poi avvicino ulteriormente il suo bacino al mio, mentre la sua calda mano accarezza il mio petto nudo.

Sento che mi vuole, è come se mi chiedesse di fare il primo passo ed io non vedo l'ora di farlo.

Infilo le mani sotto al suo maglioncino, la sua pelle è bollente, quindi glielo sfilo e lei si appoggia a me, pelle contro pelle. Quel tocco mi manda fuori di testa e le sue dita tra i miei capelli di certo non aiutano.

Le nostre labbra sono bagnate, i nostri baci tendono sempre a esagerare, a diventare quasi aggressivi e infatti la mordo e lei mugola. Un suono leggero quello che emette, ma abbastanza forte da rimbombarmi nel cervello forte e chiaro, costringendomi a placare l'impulso di sbatterla contro il muro per non spaventarla.

Ania smette di baciarmi, mi guarda dritto negli occhi e poi, inaspettatamente, indietreggia: si siede sul letto, si sbottona i jeans e se li sfila, guardandomi con l'aria da "Che stai aspettando?".

Niente, infatti non aspetto nemmeno un secondo.

La raggiungo, in un istante sono su di lei e faccio volare sul pavimento l'asciugamano che copriva le mie parti intime. Mi guarda con desiderio, i suoi occhi puntano la parte più sensibile del mio corpo e la sua mano la raggiunge. Comincia lentamente ad accarezzarmi, chiudo gli occhi, questo non mi sta aiutando a placare i miei istinti. Il mio respiro si affanna, appoggio la mia fronte contro la sua e non riesco a trattenere i miei sospiri.

Percepisco il suo sguardo, apro gli occhi su di lei, la vedo mordersi il labbro mentre mi osserva e la lascio fare ancora per un po' perché, onestamente, non ho alcuna voglia di fermarla.

Ma mi vedo costretto a farlo qualche istante dopo, non perché io stia arrivando alla fine, ma perché sto per raggiungere la fase in cui forse non sarei più stato in grado di bloccarla.

Così interrompo il suo movimento portando una mano sul suo polso, poi torno a baciarla appoggiandomi completamente al suo corpo e le sfilo gli indumenti intimi credo in una frazione di secondo.

Inverto le posizioni, mi siedo sul materasso e la porto su di me, completamente nuda tra le mie braccia e impaziente di fare l'amore, al punto che è lei a prendermi lentamente dentro sé, lasciando che il suo calore mi avvolga del tutto.

Il modo in cui la mia mente si libera è strabiliante, sento solo lei: lei che inizia a muoversi, lei che porta le mani tra i miei capelli, il suo respiro completamente fuori controllo, le mie mani sul suo fondoschiena... Chiudo gli occhi, gemo senza volerlo e lascio che si appropri di ogni parte di me.

Qualche istante dopo ci baciamo, le nostre labbra si ritrovano incollate ed io mi sdraio, trascinandola su di me per poi dettare un ritmo tutto mio.

Porto le mani sui suoi fianchi infatti, faccio in modo che si muova a mio piacimento, ma i suoi capelli stanno coprendo il mio viso, impedendomi di respirare. Così prendo il suo viso e scivolo con le dita tra i suoi capelli, portandoli indietro e smettendo di baciarla perché entrambi possiamo riprendere aria.

Si solleva appena e geme con le mani appoggiate sul mio petto, mentre mi ritrovo a stringere tra le dita la sua carne, affondandoci quasi le unghie e gemendo sommessamente.

I suoi seni si muovono, sono rotondi, invitanti, quindi mi appoggio sui gomiti e ne accolgo uno nella mia bocca, mentre lei mi fa suo con una passione talmente travolgente che inizio a chiedermi per quale dannato motivo io non l'abbia conosciuta prima.

Senza un Graffio e Senza PaureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora