Capitolo 14 (Revisionato✔️)

778 18 0
                                    

Il letto era ormai completamente disfatto e quella stanza buia era diventata silenziosa, quasi come se non ci fosse nessuno al suo interno. Ma Ermal era ancora lì, con la testa su un cuscino che era stato piegato su se stesso, mentre Ania aveva trovato un cuscino migliore: il suo petto.

Con gli occhi chiusi, la ragazza inspirava il suo profumo e cercava di spiegarsi come fosse successo tutto ciò, come ci fosse finita a fare l'amore con l'uomo più affascinante che avesse mai incontrato e che altre migliaia di ragazze avrebbero voluto avere.

Cercò di analizzare tutte le fasi: l'incontro all'instore, gli sguardi al concerto, le battute nel backstage; poi la coincidenza sul lungomare, il giro in macchina, le chiacchiere nel privè di un pub e ancora la passeggiata al chiaro di luna, il loro primo bacio, così passionale e voluto; infine i saluti e la convinzione di non rivederlo mai più, fino ad arrivare a quel momento, quello in cui avevano finito di fare l'amore da pochi minuti e se ne stavano beatamente l'uno tra le braccia dell'altra ad accarezzarsi a vicenda.

Ania sollevò appena lo sguardo per accertarsi ancora una volta che fosse tutto vero, che lui fosse veramente lì e che fossero davvero sue le dita che le stavano accarezzando la schiena.

Si rese conto che lo sguardo di Ermal era fisso su un punto nel vuoto, stava riflettendo su qualcosa e si chiese se fosse il caso di chiedergli di che natura fossero i suoi pensieri.

- Vorrei chiederti di rimanere a dormire. - esordì lui a bassa voce, dando una risposta alle domande che Ania si stava mentalmente ponendo.

- Allora fallo. - rispose lei lasciandogli un leggero bacio sul petto e facendogli capire che la sua risposta sarebbe stata positiva.

- Non posso, domani sera ho un concerto, il mio volo è domattina presto.

Ania non disse nulla, smise semplicemente di guardarlo e tornò ad appoggiarsi al suo petto, senza più traccia della spensieratezza che fino a poco prima l'aveva fatta sentire bene.

Adesso si chiedeva se l'avrebbe rivisto, che ne sarebbe stato di quei due giorni insieme e del suo cuore ormai coinvolto. Si sarebbe spezzato e lei ci avrebbe messo giorni per provare a rimetterlo a posto.

- Vuoi sapere a cosa stavo pensando? - le chiese a un tratto.

- Mi piacerebbe saperlo. - ammise lei.

Ermal prese un respiro profondo.

- Vorrei rivederti. - disse semplicemente, tornando a fissare il vuoto.

Ania sollevò nuovamente il viso verso di lui e si chiese se avesse sentito bene.

- Davvero? - chiese stupita. - Perché?

- Ania, come posso spiegarmi? - si voltò a guardarla e le accarezzò il viso. - Ieri sera, quando te ne sei andata, ho pensato che era stato bello conoscerti e che tutto sarebbe finito lì, ma... Stamattina mi sono svegliato e ho cambiato idea. Non so esattamente come tu ci riesca, ma mi fai bene ed io in questo periodo ne ho un gran bisogno.

La ragazza continuò a fissarlo, riflettendo sulle parole che aveva appena sentito e che le avevano fatto accelerare il cuore nel petto.

Nemmeno lei sapeva come riuscisse a farlo sentire bene, però era felice di riuscirci e avrebbe fatto qualunque cosa per continuare a farlo... No, forse "qualunque cosa" era un po' azzardato, implicava esporre il proprio cuore e nessuno le avrebbe garantito che quel cuore non si sarebbe rotto in un milione di pezzi.

Magari il suo sarebbe stato solo uno dei tanti cuori spezzati, insomma, Ermal era un cantante con migliaia di fan per lo più di genere femminile, per quale motivo tra tutte quelle ragazze, avrebbe dovuto scegliere proprio lei?

Senza un Graffio e Senza PaureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora