Capitolo 3 (Revisionato✔️)

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Il giorno successivo, Marta non fece altro che parlare di quanto Ermal fosse bello, di quanto Ermal fosse gentile e di quanto luminoso fosse il suo sorriso, cercando di coinvolgere l'amica che si limitava ad annuire e sorridere distrattamente, senza darle realmente ascolto. Per lei era stata senz'altro una bellissima esperienza, ma adesso bisognava pensare allo studio e tornare a concentrarsi sulla vita quotidiana, tenendo i piedi per terra.

Ed Ania era una che teneva ben piantati i piedi al suolo, il sorriso di uno sconosciuto, per quanto splendente, non la catapultava nel mondo dei sogni come spesso capitava a Marta.

La verità era che Ania si imponeva di pensarla in questo modo perché aveva paura di fermarsi a pensarci. Sapeva bene cosa aveva provato standogli vicino e temeva che quelle sensazioni potessero rivelarsi un'enorme distrazione per lei, così tendeva a minimizzarle, a lasciarle lì, in un angolo del suo cuore facendo finta di niente, che tanto non erano importanti e si sarebbero certamente dissolte col tempo.

Le giornate passarono e, lentamente, Marta smise di parlarne, distratta anche lei dalle normali attività della vita di tutti i giorni. La bionda ricominciò a frequentare il White Club, cercando di coinvolgere l'amica che sembrava avere ogni sera una scusa diversa per rimanere in casa.

In realtà Ania stava solamente evitando di incontrare Luca perché, dopo l'ultimo incontro, le cose tra loro erano diventate ancora più strane e lei non sapeva come comportarsi di fronte a quella situazione. Non sapeva se avrebbe dovuto salutarlo o ignorarlo, l'unica cosa che sapeva era che a volte sentiva la sua mancanza e che voleva tanto parlargli, ma continuava a rimandare da giorni, finché un pomeriggio non decise che era arrivato il momento di affrontare la cosa.

Quando Luca entrò in casa di Ania senza quasi guardarla, lei si sentì a disagio e si chiese se fosse stata una buona idea invitarlo.

- Ti va un caffè? - gli chiese cercando di essere gentile.

- No, voglio sapere cos'hai da dirmi. - disse lui scocciato e impaziente.

- Pensi che possiamo sederci e parlare come persone normali? - quell'atteggiamento la infastidì.

Luca la fissò per qualche istante, non disse niente, si diresse verso il divano e ci si lasciò cadere svogliatamente, mentre lei gli sedeva accanto.

- Mi dispiace, Luca. - cominciò a parlare. - Quello che ti ho detto è vero, ho avuto molti impegni in questi giorni, ma è anche vero che non pensavo fosse necessario sentirci così spesso visto che non siamo impegnati...

- Quindi due che non sono impegnati, non devono sentirsi? - la interruppe.

- Beh, non necessariamente. - fece spallucce.

Il ragazzo la guardò a lungo in silenzio prima di rispondere, la sua espressione era accigliata, il che rendeva i suoi occhi azzurri molto più profondi, se possibile.

- Che cosa vuoi da me, Ania? - chiese improvvisamente.

- Vorrei solo non discutere per cazzate. - affermò lei.

- Ma tu mi tratti come un coglione, mi cerchi solo quando hai bisogno di un passaggio o di qualche stronzata come un CD di quello lì! - ribatté nervoso.

"Quello lì", risuonò nella testa di Ania come una sorta di insulto rivolto al suo cantante preferito, così alzò di scatto lo sguardo, fulminandolo. Tuttavia, decise di non rispondere a tono, in fondo non voleva litigare anche per quello.

- Non è così! - disse. - Mi dispiace se ti ho fatto credere questo. Ti voglio bene e ho fiducia in te, per questo pensavo che non ti pesasse venire in mio aiuto quando ne avevo bisogno.

- Ti fidi di me? Allora perché non vuoi stare con me? - sbottò lui.

- Perché non sono innamorata di te! - rispose lei spazientita.

Luca rimase in silenzio per qualche istante, poi abbassò lo sguardo.

- Nemmeno io. - abbassò la voce.

- Allora qual è il problema?

- Nessuno, Ania, non c'è nessun problema, è solo che non sono il tuo giocattolo... - disse in tono calmo.

- Questo lo so perfettamente.

- ...E un giorno mi stancherò! - continuò lui.

- È lecito! - Ania annuì.

- Adesso vado alle prove col gruppo. - annunciò Luca alzandosi in piedi e guardandosi intorno. - Marta non c'è?

- È a lavoro. - rispose la ragazza.

- Sei sola? - le chiese lui inclinando la testa.

- Sì, perché?

Non ebbe quasi il tempo di finire la frase che lui le prese i fianchi e la baciò con passione.

Erano giorni ormai che non si scambiavano un bacio ed Ania lo trovò decisamente fuori luogo, ma non disse nulla e lo lasciò fare. Luca la strinse a sé e la spinse poco alla volta in direzione del tavolo, sul quale Ania appoggiò le mani per tenersi in equilibrio, mentre lui premeva il proprio corpo contro il suo. Quando il ragazzo le infilò una mano sotto il vestito, quel movimento fece accidentalmente cadere qualcosa sul pavimento e quel rumore distrasse Ania, che spezzò immediatamente il bacio. L'oggetto in questione, era proprio il suo CD di Ermal Meta.

Quel viso su sfondo giallo la stava fissando, aspettando di essere raccolto dopo essere stato scaraventato ingiustamente (e accidentalmente) per terra. Ania spinse delicatamente indietro il corpo di Luca e si affrettò a raccoglierlo.

- Forse è meglio che tu vada alle prove, farai tardi. - disse mentre controllava che l'album fosse ancora tutto intero e che la copertina non si fosse rovinata.

- In effetti sono già in ritardo. - notò Luca controllando l'orologio sul suo polso. - Ci vediamo stasera?

- Immagino di sì. - affermò lei voltandosi e accompagnandolo alla porta, con l'improvvisa voglia di mandarlo via il prima possibile.

Quando il ragazzo attraversò la soglia, si voltò e si avvicinò alla bocca di Ania. Ma lei non volle baciarlo, così voltò il viso e lui, incerto e sorpreso, le lasciò un piccolo bacio sulla guancia.

Ad Ania non passò inosservato il suo sguardo infastidito, ma non poté fare altrimenti. Qualcosa era cambiato nel loro rapporto e, stranamente, l'interruzione del loro bacio causata da quel CD caduto sul pavimento, l'aveva turbata decisamente.

Tra l'altro, non riusciva a spiegarsi perché era lì sul tavolo invece che in camera sua, non ricordava nemmeno di averlo spostato, eppure era lì e, in qualche modo, le aveva dato la possibilità di liberarsi di Luca con una scusa, prima che le cose potessero andare oltre.

Senza un Graffio e Senza PaureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora