Il silenzio di questa camera è quasi surreale, l'unico suono a riempirlo è il suo leggero respiro: Ania si è addormentata sul mio petto, forse il viaggio l'ha un po' stancata e adesso è completamente rilassata su di me.
Credo che per addormentarsi tra le braccia di una persona, bisogna innanzitutto sentirsi pienamente a proprio agio e, come seconda cosa, nutrire una certa fiducia per essa. Non so se sia così per lei, ma un minimo di entrambe le cose deve pur esserci se siamo qui insieme.
Il buio della stanza viene illuminato per un attimo dalla fiamma del mio accendino, getto fuori il fumo della mia sigaretta e mi volto ancora verso Ania.
La osservo, sembra fragile, indifesa, accoccolata sul mio petto con l'aria innocente. Il suo corpo è coperto dal lenzuolo, ma io me lo sento addosso, sento la sua pelle, la sua gamba incrociata con la mia che non mi azzardo a muovere per non destarla dal sonno.
Sposto lo sguardo altrove, guardo la stanza poco illuminata, i suoi vestiti buttati un po' ovunque, ripenso a ciò che c'è stato prima e mi rendo conto che l'effetto che mi fa è incontrollabile. Le sensazioni che provo quando mi unisco a lei sono travolgenti, vanno oltre l'atto in sé.
Non me lo so spiegare, mi lega a sé ogni volta un po' di più e non riesco a capire come ci riesca...
Ania si sveglia di colpo, emette un lieve lamento, poi muove il suo corpo contro il mio e infine si solleva a guardarmi.
- Ciao, bella addormentata! - le sorrido, sembra una bambina.
- Ciao! - mormora stanca. - Quanto ho dormito?
- Circa un'oretta.
Solleva entrambe le sopracciglia.
- E sei rimasto un'ora immobile ad aspettare che mi svegliassi? - si mette a ridere, ma sarei rimasto immobile anche più di un'ora, se fosse stato necessario.
- Che potevo fare? Eri stanca e non volevo disturbarti. - sorrido e mi porto la sigaretta tra le labbra.
- Devi per forza fumare qui dentro? - mi chiede con un improvviso tono acido.
Getto fuori il fumo e mi volto a guardarla, cos'è questo repentino cambio di personalità? Sembra che il fumo la indisponga parecchio, oppure c'è un motivo particolare che mi sfugge.
Spengo la sigaretta nel posacenere, ma mi dà molto fastidio non poterla finire, che rompicoglioni!
- No. - rispondo. - Senti, Ania, va tutto bene? - non ci giro intorno.
- Perché?
- Ieri eri strana al telefono e sei strana anche oggi. - le faccio notare.
Non sono un idiota, mi rendo conto che qualcosa non va.
- Te l'ho detto, mi ero appisolata sui libri. - abbassa lo sguardo e mi sa di cazzata.
- Ania, guardarmi!
Non lo fa, non mi guarda e non parla. Credo stia nascondendo qualcosa che non sa come dire. Sta con qualcuno? Ha un fidanzato? Devo saperlo se la sto dividendo con qualcun altro perché non credo che lo sopporterei.
- Ania, devo chiedertelo: c'è qualcuno nella tua vita? - le domando a bruciapelo, senza stare a pensarci troppo.
Finalmente si gira verso me, ma aggrotta la fronte.
- Perché me lo chiedi?
- Perché, se così fosse, non sarebbe corretto da parte tua.
Se così fosse mi sentirei un gran coglione e mi colpevolizzerei per essermi fatto prendere per il culo dalla prima ragazza con gli occhi grandi che mi ha sorriso.
STAI LEGGENDO
Senza un Graffio e Senza Paure
FanfictionERMAL META FANFICTION ⚠️STORIA IN REVISIONE⚠️ Tengo molto a questa storia perché è la prima in assoluto che ho scritto. Mi rendo conto che alcuni fatti sono talvolta assurdi, ma tramite le mie storie potrete assistere alla piccola crescita di una s...