Del cielo notturno ormai non era più rimasto niente, nemmeno una stella. Ania le aveva viste spegnersi tutte e aveva osservato per ore le varie sfumature di colore che il cielo aveva assunto prima di diventare azzurro.
Si era rigirata nel letto diverse volte quella notte, provando invano a prendere sonno, ma poi si era arresa, si era rivolta verso la finestra e aveva assistito al fenomeno dell'alba.
Il sole appena sorto era debole, sembrava stanco, ma non quanto lei che, coccolata dalla fioca luce che emanava, chiuse gli occhi, per poi sobbalzare un attimo dopo, al suono della sveglia. Uno sbuffo risuonò nella sua stanza, si stropicciò gli occhi e si chiese come avrebbe fatto ad affrontare la giornata senza aver letteralmente chiuso occhio.
Si voltò dall'altra parte, abbracciò il cuscino e si sentì ancora addosso il profumo di Ermal. Forse era stato quello a non averla fatta dormire, forse avrebbe dovuto farsi una doccia prima di andare a letto, magari avrebbe dormito meglio. Ma aveva la sensazione che lavare via il suo profumo non sarebbe servito a molto visto che le immagini di quella notte insieme continuavano a scorrere nella sua mente.
Troppe distrazioni per riuscire a riposare come si deve e, come se non bastasse, avrebbe dovuto metterle tutte da parte se voleva prestare attenzione alla lezione che avrebbe avuto di lì a poco.
Si fece forza, si alzò dal letto e si recò in cucina dove Marta, che stava facendo colazione, alla sua vista smise immediatamente di masticare.
- Hai un aspetto orribile! - esclamò con la bocca piena di cereali.
- Buongiorno anche a te! - rispose Ania con una smorfia.
- Sei tornata tardi. Che è successo con Luca? - chiese.
- Non è stato Luca a mandare i fiori. - annunciò sorridendo.
Marta aggrottò la fronte.
- Come no? E chi è stato?
In quel momento, Sara fece irruzione in cucina e le due ragazze smisero immediatamente di parlare.
- Quello cos'è? - domandò la riccia indicando un punto sul collo di Ania.
La bionda spostò lo sguardo su quel punto e sgranò gli occhi.
- Quello cosa? - chiese Ania che, in un primo momento, non si ricordò. - Oh, cazzo! - esclamò un secondo dopo portandosi la mano sul collo.
Si alzò in piedi e si diresse velocemente verso il bagno, dove si guardò allo specchio in cerca dell'ematoma sul suo collo.
- Cazzo! - ripeté ancora davanti al proprio riflesso, mentre Marta bussava alla porta chiedendole di aprire.
Ania la fece entrare e richiuse la porta alle sue spalle.
- Fa' vedere! - disse Marta. - Wow, è bello grosso! - constatò. - Chi te l'ha fatto?
- È stato Ermal. - sussurrò la mora per non farsi sentire da Sara.
- Che stai dicendo? - chiese l'amica dopo aver spalancato la bocca.
- È stato lui a mandare le rose. - Ania fece spallucce.
- Stai scherzando? Oh, cazzo! Ci sei andata a letto?
- Beh, Marta, ho un succhiotto sul collo, fai due più due! - esclamò l'altra.
- Aspetta, ripetimelo un'altra volta: tu hai scopato con Er...
- Abbassa la voce, sei impazzita? - la rimproverò.
- Ania. - la bionda assunse un tono fermo. - Tu mi devi raccontare i dettagli, capisci? Io devo sapere...
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Senza un Graffio e Senza Paure
FanfictionERMAL META FANFICTION ⚠️STORIA IN REVISIONE⚠️ Tengo molto a questa storia perché è la prima in assoluto che ho scritto. Mi rendo conto che alcuni fatti sono talvolta assurdi, ma tramite le mie storie potrete assistere alla piccola crescita di una s...