Capitolo 30 (Revisionato✔️)

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Quando la mattina seguente Ania lo accompagnò alla stazione, lo salutò con una nuova consapevolezza: Ermal era innamorato di lei.

Glielo aveva confessato la notte precedente e subito dopo si erano addormentati abbracciati, sfiniti da una giornata pesante che aveva avuto fortunatamente un lieto fine.

Quel giorno Ania non ebbe ragione di essere triste, il bacio che si scambiarono davanti al binario, incuranti della gente attorno a loro, l'aveva resa la ragazza più felice che si fosse mai vista. Si strinsero le mani durante quel breve ma significativo bacio e, quando si staccarono, lui le sorrise.

- Sta' attenta, ok? - le raccomandò.

Lei annuì, poi le loro mani si lasciarono e lui parlò di nuovo.

- Torno presto, Ania.

Suonava tanto come una promessa, Ania sperò che lo fosse e, soprattutto, che riuscisse a mantenerla.

Lo osservò salire sul treno, sistemarsi gli occhiali scuri sul naso e camminare lungo il corridoio, poi lo perse di vista.

Ania fece un lungo sospiro, era triste vederlo andare via, ma nonostante ciò doveva portare avanti la sua giornata, così, dopo aver guardato il treno allontanarsi, lasciò la stazione e si recò direttamente alla facoltà, dove la prima persona che vide fu Mauro.

Lui non si accorse subito della sua presenza, ma Ania voleva assolutamente parlargli, dopo quello che era successo il giorno prima, il minimo che potesse fare era dargli delle spiegazioni.

- Hey! - disse sorprendendolo alle spalle.

Mauro si voltò, ma non ricambiò il sorriso.

- Ciao. - disse freddamente.

- Come stai? - gli chiese lei nel tentativo di sciogliere il ghiaccio.

- Bene.

- Sei arrabbiato, vero? - domandò la ragazza.

- Non con te. - disse lui abbassando lo sguardo. - È solo che avrei voluto saperlo che ti stai vedendo con Ermal Meta.

Ania si guardò velocemente intorno per assicurarsi che nessuno lo avesse sentito e, quando ne fu certa, tornò a prestargli attenzione.

- Per favore, non dirlo a nessuno! Il fatto è che, probabilmente, se te lo avessi detto non mi avresti creduto. - fece spallucce.

- Ti piace perché ha i soldi? - chiese lui un attimo dopo.

- Cosa? - Ania spalancò gli occhi, non riuscì a credere alle proprie orecchie.

- Non so, mi sembra uno stronzo, mi viene da chiederti perché ti piace! - disse Mauro.

- Non è uno stronzo, è una persona per bene, è solo che ieri era una giornata no... - tentò di spiegare.

- Beh, io potrei darti di più!

- Di più? Mauro, non lo conosci neanche, lui...

- Ho visto abbastanza! - la interruppe.

- Ok, senti, in effetti è stato scorretto nei tuoi confronti, ci ho anche discusso per questo e ti chiedo scusa io per il suo comportamento...

- È un coglione, mi dà fastidio che stai con uno del genere! - sbottò.

- Adesso stai esagerando! - Ania alzò la voce di un tono, il fatto che lo avesse articolato in quel modo le diede decisamente molto fastidio.

- Cazzo, Ania, guardati, prendi le difese di uno che ti fa soffrire...

- Lui non mi fa soffrire. - puntualizzò la ragazza.

Senza un Graffio e Senza PaureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora