Il sedile di quest'auto è molto comodo, getto la testa all'indietro e chiudo gli occhi, sono stanco.
È notte fonda e mi stanno riportando in albergo, il concerto di stasera è andato benissimo, il mio pubblico sempre immenso e straordinario, ma sono sfinito, senza contare che sono stato a bere qualcosa coi ragazzi fino a tardi.
Guardo l'ora sul telefono: le 3:37. È sempre troppo tardi o troppo presto per chiamare Ania.
Da qualche giorno, mi alzo e vado a letto a orari assurdi e quando mi rendo conto di avere un po' di tempo a un orario decente, comincio ad avere dubbi sul chiamarla o meno. Quello che voglio da lei non me lo so ancora spiegare e, nel dubbio, evito di fare passi avanti.
Credo sia meglio per entrambi stare qualche giorno in silenzio per capire meglio l'importanza di quello che c'è stato, per quanto mi riguarda potrebbe anche essere una cosa passeggera, non sono di facile innamoramento. In questo momento della mia vita devo considerare tantissime cose prima affezionarmi a una ragazza e non mi sembra il caso di incasinarmi per qualcuno di cui non sono nemmeno innamorato.
Diciamo che sono abbastanza confuso, mi manca ma allo stesso tempo preferisco non sentirla e capire le mie sensazioni riguardo a questa distanza.
Non ha senso, lo so, volerla ma non chiamarla.
*****
Ci ho pensato molto in questi giorni e sono arrivato alla conclusione che non funziona, starle lontano non cambia le cose e comincio a chiedermi perché mi ostini a credere il contrario.
Mi piace, voglio vederla, cosa può esserci di sbagliato in questo? Lo so, continuo a pensare una cosa e a farne un'altra, mi contraddico, ma si tratta di una battaglia tra mente e... Cuore o non so che altro.
Prendo il telefono e le cerco un volo per domani mattina, voglio che mi raggiunga qui il prima possibile. No, forse sto agendo egoisticamente, magari non vuole vedermi, magari ha deciso di starmi alla larga oppure potrebbe avere degli impegni, non posso pretendere che venga da me solo perché io l'ho deciso.
Ho il suo numero di telefono, quindi non perdo altro tempo, la chiamo senza farle apparire il mio numero. Il telefono squilla a lungo, così inizio a gironzolare distrattamente per la stanza in attesa di una risposta che ancora non arriva.
Parte la segreteria telefonica e una certa delusione si fa spazio in me.
Mi fermo, mi siedo e mi passo una mano tra i capelli mentre mi attraversano la mente decine di motivi per cui potrebbe non rispondere. Forse ha lezione... Ma io ho bisogno di chiamarla adesso, prima di poter cambiare idea.
Ok, ci riprovo, se non dovesse rispondere neanche stavolta, ho chiuso, non ho tempo per starle dietro!
La telefonata riparte e, dopo qualche squillo, lei la accetta, ma non parla.
- Ania? - la chiamo, che succede?
- Chi sei? - mi domanda con un tono incerto.
- Sono Ermal, tutto ok?
Qualcosa non va, me lo sento, la sua voce è tremante ed io ho bisogno di sapere se sta bene.
- Sei ancora in linea? - le chiedo.
- Sì, scusami. - mormora e credo di averla appena sentita tirare su col naso.
- Ania, stai bene?
Dimmi che succede, cazzo!
- Sì, è che mi ero... Addormentata sui libri e non mi aspettavo la tua chiamata.
Mi sa di cazzata, ma forse sono solo paranoico, forse è semplicemente assonnata.
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Senza un Graffio e Senza Paure
FanfictionERMAL META FANFICTION ⚠️STORIA IN REVISIONE⚠️ Tengo molto a questa storia perché è la prima in assoluto che ho scritto. Mi rendo conto che alcuni fatti sono talvolta assurdi, ma tramite le mie storie potrete assistere alla piccola crescita di una s...