Capitolo 22 (Revisionato✔️)

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Quando la luce del giorno costrinse Ania ad aprire gli occhi, la ragazza si mosse assonnata nel grande letto, in cerca del corpo di Ermal, ma si rese ben presto conto che la sua mano stava vagando nel vuoto. Sollevò lo sguardo, la porta finestra era aperta e il venticello, entrando, faceva ondeggiare le tende bianche.

Ania si alzò in piedi e diede un'occhiata all'esterno scorgendo, più in là, dei riccioli e una mano che allontanava la sigaretta dalla bocca, seguita da una nuvoletta di fumo. Sorrise tra sé e sé, non era andato da nessuna parte.

Allora si voltò, si mise alla ricerca dei propri indumenti e indossò gli slip.

- Buongiorno!

Sussultò, Ermal era rientrato improvvisamente.

Il ragazzo si avvicinò alle sue spalle, le cinse la vita e le lasciò un bacio sulla guancia.

- Buongiorno! - sorrise imbarazzata, aveva sperato di riuscire a rivestirsi prima del suo rientro.

Ma Ermal sembrò contento di trovarla in quelle condizioni, anzi, non perse tempo, fece scorrere le sue mani verso l'alto per accarezzare i suoi seni, mentre la sua lingua si accingeva a esplorare il suo collo.

- Sai, io stavo cercando di vestirmi... - mormorò Ania mentre si godeva le sue attenzioni.

- Continua, fai come se non ci fossi. - suggerì lui sussurrando vicino al suo orecchio e lasciandole un leggero morso sul lobo.

- Non posso, stai invadendo il mio spazio. - gli fece notare.

- Mi piace invadere il tuo spazio. - rispose Ermal mentre abbandonava i seni per scivolare più in basso. - Queste mi sembrano di troppo! - continuò infilando le dita sotto i bordi delle sue mutandine e facendole scivolare giù.

Ania lo lasciò fare, ormai incapace di ribattere in qualsiasi modo e quando incontrò i suoi occhi scuri, ci vide dentro un fuoco ardente di passione. Percepì la mano di lui seguire molto lentamente la sua spina dorsale, dirigersi verso il basso e seguire la linea del suo fondoschiena che lo portava direttamente alla sua intimità. Non fece pause quella mano, le dita la invasero subito, facendole bloccare il respiro in gola.

Ania chiuse gli occhi, reclinò la testa all'indietro e tese il proprio corpo.

- Rilassati... - sussurrò Ermal.

Allora la ragazza rilassò i muscoli, si concentrò sui suoi movimenti lenti ma costanti e, quasi senza accorgersene, gemette.

Ermal parve particolarmente rapito da quel gemito, tanto da non riuscire a trattenere un sospiro mentre la osservava perdersi nel proprio piacere.

Desiderò quel piacere, provarlo su sé stesso e godere del calore di quel corpo, così si bloccò, guadagnandosi un lamento di protesta da parte di Ania. Ermal appoggiò le mani sui fianchi della ragazza e la spinse delicatamente verso il letto, invitandola a sdraiarsi a pancia in giù.

A quel punto si liberò dei propri indumenti, si chinò in modo da fare aderire il proprio petto alla sua schiena e si prese quel calore, lasciandosi sfuggire un incontrollabile gemito. Incastrò le dita tra quelle di lei che aveva i palmi appoggiati sul letto e, stringendo, ottenne il giusto slancio per lasciarsi andare a spinte più profonde.

Non durò molto per nessuno dei due, entrambi troppo eccitati per resistere a lungo, troppo coinvolti per riuscire a rimandare l'orgasmo anche solo di qualche minuto.

Così, si ritrovarono ben presto sfiniti sul materasso, le dita ancora incastrate, il corpo di Ermal ansimante sulla schiena di Ania, immobile e senza fiato.

Dopo qualche minuto, Ermal si sollevò a fatica e si sdraiò supino accanto a lei, portandosi le mani sugli occhi e ignorando ciò che sarebbe successo di lì a poco.

Senza un Graffio e Senza PaureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora