Il giorno seguente, come da copione, Marta non fece che parlare di quel concerto dalle prime ore del mattino. "Ti rendi conto che si è ricordato di te?" sembrava essere diventata la sua nuova frase preferita, Ania non riusciva a farla smettere nemmeno spiegandole che non era così e che, anche se fosse, non era una cosa poi così importante.
Ma non ci credeva nemmeno lei che, dal canto suo, non aveva assolutamente bisogno che l'amica le ricordasse ciò che era accaduto il giorno prima perché se ne ricordava fin troppo bene.
Il fatto era che nel mondo delle favole non si era mai trovata a suo agio e aveva sempre fretta e voglia di razionalizzare ogni cosa, così tanto che a un certo punto cominciò a ignorare l'amica per concentrarsi completamente sullo studio.
Quel pomeriggio, mentre Ania tornava a casa dalle lezioni, ebbe la sensazione di scorgere in lontananza la figura di Luca che la osservava. Fu solo un attimo, le parve più che altro un'illusione, così scosse il capo e riprese a camminare smettendo immediatamente di pensarci.
Era fermamente convinta di essersi sbagliata e a confermare ciò, c'era stato l'incontro tra i due al White, la sera stessa, dove lui l'aveva completamente ignorata ed era stato molto attento a mantenersi distante da lei, evitandola a tutti i costi.
- È strano, eh? - osservò Marta mandando giù un sorso del suo drink mentre osservava Luca chiacchierare con alcuni amici.
- Non l'ho mai capito 'sto ragazzo, ma adesso mi sembra addirittura di non averlo mai conosciuto. - ammise Ania.
- Flavio dice che lo vedono sempre più assente, forse si sta mischiando in brutti affari. - la informò l'amica.
- In che senso? - Ania si voltò di scatto e Marta prese un respiro profondo.
- Pensano che stia iniziando ad avere a che fare con certa gente... - bisbigliò.
- Cosa? Con chi?
- Abbassa la voce! - le intimò, anche se l'altra non si era nemmeno resa conto di averla alzata. - Non ne sono sicuri, ma l'hanno visto parlare con brutta gente e addentrarsi in certi posti.
- Marta, stai dicendo che si droga?
- Forse si è messo a venderla. - fece spallucce. - Conosci i suoi problemi e i debiti del padre, probabilmente con la band non riesce a coprire le spese.
- E perché non se ne va a lavorare? - chiese retorica, alterandosi.
- Che vuoi che ti dica, Ania, lo sai com'è fatto!
Ania abbassò lo sguardo e si chiese se non avesse commesso un errore ad allontanarlo. Forse avrebbe potuto tenerlo alla larga da quei giri, con la sua presenza avrebbe potuto in qualche modo evitargli di prendere certe strade...
- Non tormentarti, non è colpa tua! - Marta interruppe i suoi pensieri, conoscendola bene.
- Ma a me dava ascolto, devo parlargli! - disse con decisione.
- Non devi fare niente, Ania, non devi chiamarlo o lo illuderai. - spiegò l'amica.
- Illuderlo di cosa, Marta? Luca non è innamorato di me.
- Questo lo dici tu, ma non possiamo esserne certe, quindi lascia che siano i ragazzi a occuparsene. - suggerì Marta.
E in effetti aveva ragione, adesso Luca sembrava arrabbiato con lei, palesarsi e improvvisarsi amica avrebbe potuto illuderlo che lei provasse qualcosa. Forse avrebbe potuto fargli più male e Ania non ne aveva alcuna intenzione, voleva solo che stesse bene e che conducesse una vita tranquilla, senza stupidaggini che lo mettessero nei guai.
La ragazza si voltò ancora una volta verso Luca, stava fumando una sigaretta seduto a un tavolo, mentre annuiva ascoltando distrattamente un suo amico che parlava gesticolando. Il suo sguardo non era quello di sempre, sembrava stanco, spento e la sua espressione era in realtà persa nel vuoto. Molto probabilmente stava passando un periodo tremendo e lei, inconsapevole di tutto ciò, forse gli aveva dato il colpo di grazia.
STAI LEGGENDO
Senza un Graffio e Senza Paure
FanfictionERMAL META FANFICTION ⚠️STORIA IN REVISIONE⚠️ Tengo molto a questa storia perché è la prima in assoluto che ho scritto. Mi rendo conto che alcuni fatti sono talvolta assurdi, ma tramite le mie storie potrete assistere alla piccola crescita di una s...