Sipario

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Dove eravamo rimasti? Ah si! Ora ricordo...
Allora c'era questo tizio, che voleva fare l'eroe di turno.
Ed intanto io non ero molto,...come posso dire? Ah ecco, libera.
Ero ancora rigida e spaventata. Tutto quello era nuovo per me.

"Non mi dire..." disse Jerome rispondendo al signore che si era alzato.
"Sarà forse presunzione parlare a nome di tutti i cittadini di Gotham, ma siamo stufi di te! Non sei che un piccolo depravato con un ridicolo bisogno di attenzioni!"

 "Sarà forse presunzione parlare a nome di tutti i cittadini di Gotham, ma siamo stufi di te! Non sei che un piccolo depravato con un ridicolo bisogno di attenzioni!"

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Jerome fece un inchino, forse per pavoneggiarsi o semplicemente per affermare quello che aveva detto quel tizio.

Io ero dietro di lui. Immobile ad osservare la scena.

"Beh, adesso basta, per l'amor del cielo basta!"
"Vorrei tanto saper che carte ha in mano signor..."
"Theo Galavan."
"Beh, signor Theo Galavan...se non ti siedi subito, ti sparo...in faccia!" disse il mio Re, facendo un po' di scena come al solito.
"So che c'è ancora un briciolo di umanità in te..."
Jerome lo guardò stranito.
"...se hai bisogno di ostaggi prendi me, ma lascia che queste persone tornino alle loro famiglie, ai loro figli..."
Galavan non riuscì neanche a finire la frase, Barbara lo colpì alla testa, ed egli cadde perdendo i sensi.
"Bel colpo!" disse Jerome facendo i complimenti a Barbie.
"Ed ora?" chiesi io dopo essere rimasta in disparte per tutto il tempo.
"Continuiamo lo show, ovviamente. Vieni accanto a me, mia Regina."
Io cominciai ad incamminarmi verso di lui finché non li fui proprio accanto. Mi mise un braccio intorno alle spalle e mi diede un bacio sulla guancia.
"Per il prossimo numero ho bisogno del mio volontario preferito...il piccolo miliardario...Bruce Wayne!"

Oh, no..

"Jerome che vuoi fare?" gli domandai a bassa voce.
"Non è ovvio? Voglio ucciderlo."
"U..ucciderlo?"
"Che c'è? Non dirmi che tieni a quel ragazzino?"
"No...cioè...si, è un mio amico..."
"Un tuo amico, eh? Beh, questo mi dà un motivo in più per ucciderlo.
Non te l' ho mai detto, ma sono molto geloso. HahaHaha!"
"Jerome, ti prego...è solo un mio amico non fargli male."
"Lo sai che farei di tutto per te...ma..non posso." disse a bassa voce avvicinandosi a me.
"In che senso non puoi?!"
"Ho un compito ben preciso...mi spiace.."
"Ma..."

"Allora, dove sei Bruce?" domandò Jerome ritornando in primo piano vicino alle telecamere, facendo finta di niente.
"Uccidi il suo maggiordomo!" disse Barbara.
Alle sue parole un uomo alto e robusto bloccò Alfred in modo che non riuscisse a muoversi

Io nel frattempo cercavo Bruce tra il pubblico con lo sguardo ma non lo trovai, probabilmente si era nascosto.

"Ultima chiamata Bruce, stiamo per spappolare il cervello di maggiordomo."

Nessuna risposta.

"Brucieeee!"

Dopo un po' vidi Bruce farsi strada tra il pubblico per raggiungere Jerome sul palco.
Appena salì mi rivolse uno sguardo triste e deluso allo stesso tempo.
Io cercai di non ricambiare lo sguardo.
Inutile.
Non potevo non guardarlo, Jerome stava per...per ucciderlo.

Nel frattempo si presentò il detective James Gordon.
Alfred riuscì a liberarsi dalla presa dell'uomo che lo teneva stretto e gli prese la pistola. Poi sia Gordon che il maggiordomo puntarono le loro armi verso Jerome. Ma egli stringeva saldamente Bruce tenendoli un coltello alla gola.

"Jerome

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"Jerome...ti prego..." dissi avvicinandomi a lui. 
"Clelia...torna dietro."disse allentando la presa.
"No. Ti supplico..." gli spostai con fatica la mano dal collo di Bruce.
Ma in fine lui lo lasciò andare facendo cadere a terra il coltello.
Si era arreso, con fatica, ma si era arreso.
"Tengo troppo a te..." disse Jerome.
Bruce tornò da Alfred alla velocità della luce.
Io guardai fisso negli occhi del mio Re, rimasi un secondo incantata, per poi baciarlo.

Ma...

lui si staccò all'improvviso.
Subito dopo lo sentii singhiozzare ed emettere versi strani.

Theo Galavan aveva ripreso i sensi e l'aveva pugnalato alla gola...

"Nooooooooo!" urlai, mentre mi inginocchiavo vicino a Jerome che si era sdraiato a terra in fin di vita.
"Ti prego resta con me! Non puoi abbandonarmi!" dissi piena di lacrime.

Lui con le sue ultime forze poggiò la sua mano sopra la mia è con un fil di voce disse:
"Liberati..mia Regina..ti..am..."
a terminare la frase fu una lacrima che scese dai suoi occhi,
dai suoi splendidi occhi che riuscivamo ad incantarmi ogni volta che incrociavo il suo sguardo.

La sala era in silenzio, Barbara era riuscita a fuggire.
Sul palco rimanevamo solo io e Galavan.

Feci un bel respiro, mi ricomposi, strinsi i pugni e i denti, guardai il corpo sorridente senza vita di Jerome. E con le lacrime agli occhi puntai con lo sguardo la videocamera che aveva ripreso tutta la scena. Poi rivolsi la mia attenzione su Theo...presi un coltello in mano e con una scatto glielo puntai alla gola...

"Ferma!" disse una voce dal pubblico.
"La pagherai per quello che hai fatto!" dissi a Galavan mentre tenevo il coltello contro la sua gola.
"Butta il coltello! Non costringermi a sparare!" era la voce di James Gordon.
Buttai il coltello, ma solo dopo avergli fatto un taglio che gli percorreva tutto il collo.
Gordon, che nel frattempo era salito sul palco mi prese per un braccio.
"Ma che diamine fai!? È lui l'assassino! Perché non sei intervenuto quando l'ha ucciso, eh?!"
"Devi essere interrogata. Ti porto in centrale." disse il detective senza rispondere alla mia domanda.
"Che fai?! Ehi! Non rispondi!?"
Cercavo di liberarmi dalla presa, ma non ebbi successo.

Rivolsi uno sguardo al corpo di Jerome. Poi, mentre Jim, mi stava portando via passammo ancora vicino alla videocamera...
"Tranquilli cari concittadini, oggi avete perso il vostro Re, vero ma, c'è sempre la Regina!"

<Il Re e la Regina dell'Inferno> (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora