Clelia è un'adolescente molto curiosa e testarda. Abita a Gotham city, una cittadina "tranquilla". La sua vita è normale, al quanto monotona.
Ma presto i suoi problemi non avranno fine!
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"Buongiorno Clelia, come ti senti ora?"
"Io..io..sto bene." "Sono felice. E hai ancora tutta quella rabbia dentro di te?" "Io, io non lo so. Torna e se ne va quando vuole. Io...io non riesco a controllarla." "Capisco. Che ne dici di riprovare domani? Potremmo andare ancora più in fondo. E finalmente sarai guarita." "Rivedrò Jerome?" "Oh, io questo non lo so. Dipende tutto dalla tua mente."
Le guardie mi accompagnarono nella mia cella. Mi sentivo chiusa, come se fossi in una bolla e non potevo uscire.
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Il mattino seguente ero di nuovo su quella sedia.
Ero tra le onde come il giorno precedente. Questa volta scendevo più lentamente circondata dall' immensità dei miei pensieri. Scendevo, piano piano...
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Ora ero quasi sul fondale. Intorno a me c'era solo oscurità su oscurità.
"Cleliaaaa, Cleliaaaa, Cleliaaaa..." sentii una voce chiamarmi facendomi sprofondare sempre di più.
"Cleliaaaa, Cleliaaaa, Cleliaaaa..." la voce si fece più forte, la sentivo vicina. Arrivai in fondo. Era tutto solo buio. Una figura si fece strada in quella oscurità. Era...era Annie! Aveva un bellissimo abito bianco che portava luce nel buio. E i suoi capelli erano decorati da delle bellissime perle bianche.
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"Annie!" dissi avvicinandomi a lei. "E tu chi sei? Io stavo cercando Clelia." "Annie, sono io! Non mi riconosci?" "No, non puoi essere tu. La Clelia che conosco io è il tuo perfetto contrario. Tu sei solo una pazza assassina rinchiusa in un manicomio." "Ma..sono io...Annie sono io!" "Tu, non sei più tu." disse Annie svanendo nell'oscurità.
"Annie! Annie! Aspetta, sono io!" gridai, ma senza successo, Annie non tornò in dietro.
Mi misi a vagare nel buio, anche se non sapevo dove andare, io camminavo e non mi arresi, dovevo ritrovare Annie e farle capire che io sono io.
"Clelia? Sei tu?" mi chiese un'altra voce. "Si, sono io, ma chi sei tu?" Ci fu una luce accecante, poi da lì uscii, Bruce!
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"Bruce..." "Clelia, da quanto tempo. Non ho mai avuto l'occasione di ringraziarti. Mi hai salvato la vita ben due volte, anche se inizialmente non era nei tuoi piani visto che la prima volta volevi far vedere a Gotham il lato buono di Jerome. E la seconda, volevi solo dissetare la tua sete di vendetta. Comunque ti sono grato." "Beh, io...cioè...prego?" "Perché non mi sei più venuta a trovare?" "Io mi vergognavo...mi hai rivolto uno sguardo di disprezzo alla festa, non ho voluto immaginare cosa tu possa pensare di me ora." "È vero, ma io non disprezzo te. Ho disprezzato la tua azione. Io so chi sei. Tu sei dolce, gentile, simpatica e aiuti sempre gli altri." "Ma...Jerome..." "È morto. Tu pensavi di essere innamorata di lui solo perché ti è stato vicino in un momento difficile che non riuscivi a superare." "Ma io con lui mi sentivo libera!" "E adesso come ti senti? Lui è morto. Tu sei in manicomio per colpa sua, se non avessi voluto vendicarlo a tutti i costi tu non saresti qui!" "Neanche tu. Perché se io non avessi ucciso Theo Galavan, tu ora saresti morto.'' "E Annie, lei non ti riconosce più!" "Lei non mi riconosce perché non si è mai accorta dell'oscurità che mi tenevo dentro! Era quella a farmi prigioniera! Quello che ci circonda è la mia oscurità! E Jerome mi ha liberata! Ora sono libera perché IO L'HO ACCETTATA!"
Ci fu di nuovo una luce abbagliante, poi mi ritrovai sul fondale e non era più buio.
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