Troppe ferite💔

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I medici stavano per operarmi, quando nella stanza fece irruzione un paziente coi capelli rossi.

"Cosa ci fai tu qui!?! Torna subito nella tua stanza!!" Urlò il dottore.
"No..." Jerome prese un bisturi e lo puntò alla gola di quel dottore, doveva essere pieno di tranquillanti e farmaci, si vedeva benissimo che non era in sé, altrimenti l'avrebbe già ucciso.
"...ora mi ascolti bene, lei mi farà rimanere qui. Cosicché io possa stare vicino alla mia Regina, o io ti taglio la gola a cubetti. Allora?"
OK...forse I tranquillanti non glieli avevano dati...
"D'accordo...p..potrai assistere all'operazione s..se tu vuoi."
"Bene."

Jerome si avvicinò a me e mi disse:
"Tranquilla, fa come me...sorridi."

Gli sorrisi dolorante, ma lui apprezzò comunque e mi accarezzò la guancia

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Gli sorrisi dolorante, ma lui apprezzò comunque e mi accarezzò la guancia.

Però non si era accorto che nel frattempo il dottore aveva chiamato la polizia.

"Fermo!" Urlò un poliziotto entrando nella stanza.
Jerome si girò di scatto e provò a colpirlo, ma tra tutti i farmaci e il dolore perse.
"Lasciatemi!" Urlava Jerome agitandosi.

Sentii un rumore forte. Avevano colpito Jerome pesantemente.

"Cosa state facendo?! CHE COSA STATE FACENDO?!!" Urlò una voce famigliare. Era Jim Gordon.
"Questo è Jerome Valeska! Ha ucciso il capitano Essen, ha terrorizzato tutta la città! E ora stava torturando un medico!" Disse il poliziotto che lo aveva colpito.
"Modestamente..." Disse Jerome sghignazzando.
"Questo non vi dà il diritto di pestarlo oltre al necessario!" Disse Gordon.
"Eh, ha ragione..." Disse Jerome.
"Ora consegnatemelo!"Disse il detective.
"Come?"
"Avete capito benissimo. Datemi Valeska!"
"Per quale motivo dovremmo farlo?"
"Devo portarlo da una persona."
"Chi è questa persona?"
"Non avete il diritto di saperlo."
"Credo che nessuno di noi abbia voglia di dartelo."
Jim alle sue parole caricò la pistola e gliela puntò contro.
"Consegnatemelo. Non lo ripeterò una seconda volta."
"Ok, ok..." Dissero quegli idioti intimoriti.

"Wow! Non sapevo di essere così litigato!" Si pavoneggiò Jerome.
"Taci e cammina."

Proprio mentre i dottori stavano per addormentarmi arrivarono Jim e Jerome dentro la mia stanza.

"Dottore, sono qui per assicurarmi che Jerome Valeska non lo disturbi mentre assiste all'operazione." Disse Jim.
Non ci credevo minimamente a quello che stavo vedendo!
Forse era il suo modo per farsi perdonare...
"Sono onorato della sua presenza detective. Ma non vedo il perché questo pazzo criminale dovrebbe essere presente durante questa semplice operazione."
"Senti brutto idiota, se Gordon ha detto che posso stare qui, io sto qui e tu non rompere le palle!" Disse Jerome.

Il dottore alla fine dovette accettare a malincuore cuore la compagnia di Jerome.

Finalmente vidi avvicinarsi a me il mio Re che si sedette accanto al mio letto e poi quando il dottore mi fece l'anestesia mi addormentai dolcemente con la mano nella sua.



1 ora dopo...

Mi svegliai improvvisamente.
La ferita provocata dalla pistola era stata ricucita, ma mi faceva ancora un po' male.

Vicino a me c'era Jerome che aspettava che gli ricucissero la faccia del tutto.

"Hey...come va?"
"Bene." Dissi un po' frastornata.
"Mi dispiace...." disse Jerome sottovoce. Ed ecco che i farmaci tornano in funzione...
"...non volevo che...beh..."
"Non sei molto bravo con le scuse, sai? E poi non è colpa tua..."
"Hey! Non mi sono mai scusato in vita mia! Apprezza almeno lo sforzo, no?"
"Grazie..." Gli dissi sorridendo lievemente.
Lui ricambiò, ma presto il suo bellissimo sorriso sparì, il suo sguardo si fece basso e malinconico e cominciò a stringere i pugni.
"Hey, hey...cos'hai?"
"N...niente...sto b...bene..."
"Jerome...si può sapere che diavolo ti hanno dato? Non ti riconosco più! Stai...stai piangendo?!"
"A..abbiamo ricevuto della posta...tieni queste due sono per te..."
"Le leggerò dopo. È per il tuo pacchetto che.."
"Si..." Disse interrompendomi.
"Posso vedere?"
"Va bene..." Disse ricomponendosi.

Jerome aveva ricevuto tutte le sue vecchie cose da parte del circo.
Mi fece vedere in particolare uno scrigno abbastanza in tatto.
All'interno di questo scatoloni c'era un disegno, molto ben fatto...almeno in parte.
Somigliava alla piantina di un'edificio. Solo che sopra c'erano un mucchio di macchie colorate.

"L'hai fatto tu?"
Jerome abbassò lo sguardo.
"Non importa tranquillo..."
"Apri le tue lettere, non sei curiosa di vedere chi te le manda?"
Disse asciugandosi le lacrime e cercando di cambiare argomento il più velocemente possibile.

"Vediamo, la prima me la manda Annie, una mia vecchia amica..."
"La seconda?"
"La seconda me la manda...m..mia..m..madre..."





<Il Re e la Regina dell'Inferno> (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora