Una Candela nella Notte - Parte 2

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Rimasi stupito dal vedere Scarlett. Mi salutò timidamente e più il tempo passava più le sue guance diventavano rosse.

N: Ciao..Che vuoi?

S: V-volevo r-ringraziarti p-per ieri. Osservò la mia mano sinistra. 

N: Di nulla...

S: C-che h-hai fatto a-alla mano? Disse timidamente.

N: Niente...

Fummo interrotti da ma mia sorella che mi abbracciò la gamba come un koala abbraccia un albero di eucalipto. 

G: Chi è fratellone? La tua ragazza?

N: No... Osservai Scarlett che guardò di lato coprendosi il volto.

G: E chi è?

N: Una mia amica. Si chiama Scarlett.

G: Beh, sappi che Nash è mio, solo mio! Le fece una linguaccia.

S: o-ok...

N: Smettila Gaia! Vai da mamma. Dille che torno più tardi.

G: Uffa... Ubbidì al fratello.

N: Faccio un giro, vieni con me Scarlett?

Annuì.

Camminammo per il vicinato e comprai un pacco di Winston Blue da un tabaccaio. Ci sedemmo su delle panchine mentre fumavo. Battevo il piede sinistro ripetutamente.

S: S-sembri t-turbato..

N: lo sono..

S: C-che hai?

N: Non mi va di parlarne, piuttosto, perché vorresti morire? Domandai incuriosito.

La ragazza che era seduta alla mia sinistra incrementò la sudorazione e si girò dandomi le spalle. Non mi piaceva ficcare il naso nelle faccende altrui. Non mi interessava la maggior parte delle volte, ma volevo sapere di più di lei. Feci un ultimo tiro alla sigaretta e la buttai per poi prendere le mani di Scarlett che mi guardò rossa in viso. 

N: Forse ho capito perché ti chiami Scarlett, sei sempre rossa in viso.

S: N-No...Scarlett...p-perchè sono una c-candela nella n-notte.

N: Che intendi? Domandi incuriosito.

S: M-mia mamma l-litiga spesso c-con papà. S-speravano che io p-potessi dare s-speranza a loro due c-come una candela nella notte per u-un viaggiatore. 

N: La fiamma di una candela  ha colori tendenti al rosso. Di conseguenza Scarlett. 

S: S-si...

N: Non mi sbagliavo, hai un nome bellissimo Scarlett.

S: G-Grazie.. lasciò le mie mani e si coprì il volto.

N: Non coprire la tua bellezza. Le tolsi le mani dal volto.

S: S-sono b-brutta...

N: no, sei bellissima. Almeno per me lo sei.  Dai vieni devo tornare a casa. Mi alzai.

S: Sta mentendo, sono brutta. anche ieri lo diceva solo per pietà. Però.... Pensò nella sua mente.

(quando una frase o più sono sottolineate, il personaggio sta pensando nella propria mente)

Camminammo verso casa passando per il parco. Quando tre ragazzi della nostra età vestiti malamente con diversi piercing e tatuaggi sul corpo ci fermarono. Emanavano un odore di erba e alcool, avevano un'aria prepotente e sguardi arroganti. Uno dei tre, aveva un pallone da calcio tra i piedi.

?: hai una sigaretta fraté? Mi domandò.

N: No.

??: Non mentire dai. 

N: Ho detto di no.

???: Dacci le sigarette.

N: Sentite, non sprecate il mio tempo. Andate a buttare le vostre inutili vite altrove. Dissi a Scarlett di accelerare il passo e di seguirmi.

Fui bloccato da due di loro mentre il ragazzo con il pallone prese Scarlett. 

?: Non fare il fenomeno con noi OK!? Strinse il polso di Scarlett.

N: Lasciala! Provai a liberarmi ma in vano venendo colpito più volte.

?: Voglio divertirmi con te. Leccò Scarlett sulla guancia.

N: LASCIALA! Fui colpito ancora.

?: Voglio divertirmi, giochiamo a calcio! io contro di te, se vinci puoi riaverla, altrimenti...

N: Non vincerai contro di me...



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