Eravamo negli spogliatoi. Eravamo pieni di dubbi, confusione e pensieri vari. Sapevamo che il pareggio non ci sarebbe bastato.
A: Nash hai capito il loro punto debole?
N: Non ancora...Mi dia ancora un po di tempo
A: Sai bene che il pareggio non ci basta, hai 45 minuti per farci vincere la partita
A: Se non ci riesci da solo....chiedi a Caterina.
C: C-cosa m-me?!
A: Sai la loro tattica vero?
C: O-ogni giocatore della G. Mesto sta accanto a uno della nostra squadra...
N: Marcatura a uomo...
Ragionammo su come superare la marcatura a uomo e vincere la partita. Sarei entrato in campo dopo qualche minuto, giusto il tempo di analizzare meglio gli avversari e capire al meglio i loro movimenti.
P: N-nash i-il doppio disastro?
N: Avremo quasi 45 minuti per provarlo nel secondo tempo. Se riuscissimo a eseguirla con successo, la marcatura a uomo sarebbe vana.
M: Ragazzi, ci giochiamo tutto nei prossimi 45 minuti, andiamo a vincere!
Tutti: SIII!
Entrammo nel secondo tempo pieni di speranze. Sapevamo come giocavo e avevamo una tattica per superare gli avversari, dovevamo solamente perfezionare il doppio disastro.Il secondo tempo iniziò e per i primi 5 minuti riuscivamo a difendere ma non ad attaccare. Notai, insieme a Cat, che la G. Mesto non aveva una tattica offensiva e basava tutto sul contropiede. La palla uscì ed io entrai in campo.
N: Pietro, useremo il doppio disastro come ultima risorsa, dovessimo fallire, capirebbero come fermarci.
P: O-ok..
N: Un goal Nash, un cazzo di goal e mandi la squadra agli ottavi.
Per 30 minuti provammo a superare la loro difesa ma non riuscimmo a trovare varchi. Erano chiusi in difesa. 11 giocatori dietro la palla, non riuscivamo a fare nulla. Eravamo disperati, mancavano ormai 15 minuti e le nostre possibilità di passare diminuivano. Un difensore della G. Mesto perse il pallone e Caleb la recuperò. Corse per qualche metro per poi tirare con il destro. La palla prese una velocità incredibile ma andò a sbattere sul palo.
C: Svegliati Caleb Cazzo! Caleb tirò un pugno al terreno dalla rabbia.
N: Alzati, non abbiamo tempo di disperarci adesso. Abbiamo una partita da vincere.
LD: Era un'occasione da non buttare Diego Milito, non credo ne avrete altre...
D: Fratellone...
Il nostro faro nel primo tempo non illuminò per una seconda volta. Il tempo scorreva, mancavano meno di 5 minuti. Un infortunio di un avversario ci diede tempo di riflettere.
N: Pietro, come ai vecchi tempi, è il momento del doppio disastro.
P: O-ok..
N: Pietro, il numero 8 ti marca, il 5 marca me. Teniamolo a mente.
La partita riprese, eravamo tutti in attacco ormai, non aveva senso difendere, dovevamo vincere. Luke rubò il pallone sulla fascia per poi passare il pallone a me e Pietro, mancavano meno di 2 minuti. Un tentativo, avevamo tempo per un tentativo. L'ultima volta che il doppio disastro funzionò era circa 7 anni fa.
N: Andiamo Pietro.
P: O-ok!
Avanzammo con il mio dribbling e il suo senso di posizionamento. Superammo alcuni avversari che non erano in grado di fermarci poiché non eravamo i loro uomini da marcare. Arrivò il turno dei nostri marcatori ma grazie a finte di corpo e passaggi potenti e precisi li superammo. Mancava solamente la linea difensiva e ci saremo trovati davanti al portiere. Sbagliai il passaggio e il pallone rotolava via verso la bandiera dell'angolo.
N: No perchè?!
La palla stava andando via, come le nostre speranze ma Marco che era salito dalla propria porta recuperò il pallone e la passò a me e Pietro.
M: NON VI FERMATE ORA
Continuammo l'azione e superammo la difesa. Eravamo davanti al portiere e lo superammo.Passai il pallone a Pietro che segnò il goal del 2-1. Arrivò il triplice fischio dell'arbitro e vincemmo la partita. Eravamo passati.
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Amo il Calcio
Ficción GeneralUn ragazzo appassionato di calcio si trasferisce in una nuova città con la sua famiglia. Vorrebbe giocare per la scuola ma a causa di un evento passato, non riesce.