L'allenatore - Parte 3

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1 contro 4. Non era facile, considerando che Caleb era più veloce di me, Pietro era bravissimo tatticamente e nei contrasti, Luke era incredibilmente più forte a livello fisico e poi cera il capitano in porta. Per di più non potevo perdere il possesso della palla. Inoltre, non sarebbe bastato segnare, dovevo far rivivere emozioni legate al calcio ad un uomo sui 50 anni che ha visto il suo "figlio calcistico" morire. Perfetto. 

M: quando sei pronto Nash, noi ci siamo!

N: Devo fare una cosa prima. Corsi verso bordo campo da Scarlett.

N: Mi daresti un bacio sulla guancia? Chiesi guardandola negli occhi.

S: S-sì... La ragazza non resse lo sguardo del ragazzo e guardò di lato arrossendo. Passarono alcuni secondi e poi la ragazza baciò il ragazzo sulla guancia.

Cat: TSK...

N: Grazie. Tornai in campo pronto per iniziare.

S: S-se n-non segni dopo q-questo bacio.....va bene lo stesso. Disse la ragazza tra se e se incrociato le braccia e gonfiando le guance.

La sfida iniziò. Provai ad avanzare ma avere tre giocatori contro mi impediva ogni movimento di dribbling. Riuscivo a tenere la palla ma questo era tutto. Per diversi minuti dovevo proteggere il pallone dai contrasti precisi di Pietro e dagli scontri fisici di Luke e allo stesso tempo superare in velocità Caleb. Il capitano non aveva ancora ancora fatto nulla. Lo scontro era poco davanti al cerchio di centrocampo ma più passava il tempo più indietreggiavo. 

N: Non va bene così...

Calciai il pallone dietro di me per ricominciare. Ero nella mia metà campo, dentro l'area di rigore. Chiusi gli occhi e respirai piano. Avevo un'idea, molto rischiosa, il minimo errore mi sarebbe costata la sfida. 

N: Franco Scoglio, guardami e ricorda quanto è bello il calcio! 

Iniziai ad avanzare palla al piede e mi ritrovai davanti Caleb, non potevo batterlo in velocità. Ma essendo lui un attaccante, potevo superarlo in dribbling. Una serie di doppi passi che imparai nel vari diari di papà mi permise di superarlo.

C: TSK...

Non passarono nemmeno 3 secondi che mi ritrovai Pietro dinnanzi a me. Era preciso nei contrasti perché giocava di anticipo. Basava i suoi contrasti su ragionamenti precisi e ben studiati. Io conoscevo benissimo i suoi movimenti. Erano gli stessi di quando vivevamo a Brescia, solo più efficaci. D'altro canto lui non sapeva della mia evoluzione calcistica. Avevo completamente cambiato stile di gioco. Più passaggi, dribbling e padronanza perfetta del piede debole. Migliorai i miei passaggi e dribbling dopo aver letto uno dei diari di papà. Per quando riguarda il piede debole, praticare kick-boxing per 3 anni mi ha aiutato. Ero mancino e Pietro lo sapeva quindi lo sorpresi con una finta incentrata sul piede destro. 

P: N-non è p-possibile!

Rimaneva solo Luke. Il suo fisico colossale era una montagna enorme da scalare. Non potevo batterlo fisicamente e il difensore conosceva le mie solite finte. Non mi rimaneva che provare la finta fatta da papà contro il Milan in finale di Coppa Italia. Non avevo altre alternative. Feci una serie di doppi passi e poco prima che Luke mi rubò il pallone feci un elastico facendo passare il pallone sotto le gambe del titano. Luke cadde per terra cecando di recuperare. 

N: Devo solo segnare ora!

Mi posizionai e tirai con un collo pieno di sinistro. Il pallone viaggiava verso l'incrocio dei pali ma il capitano toccò la palla che andò a sbattere sulla traversa e poi uscì. 

Era finita, tutta quella fatica per...nulla. Eravamo tutti disperati. Io ero arrabbiatissimo con me stesso. Strinsi i pugni fino a sentire le dita fratturarsi. 

F: Bravo figliolo! Franco iniziò ad applaudire. 

N: Non sono riuscito a segnare....

F: Perché sei arrivato stanco al tiro tutto qui, dalla prossima settimana ti insegno a calciare meglio ok figliolo? 

N: Intende che?

F: Sì, sarò il vostro allenatore.

Cat: Ma aveva detto che odiava il calcio...

F: Era per farmi due risate hahaha! 

Andai a bordo campo a riposare. La nausea mi aveva preso dopo la sfida. Scarlett era seduta accanto a me.

N: Grazie..

S: D-di cosa?

N: Del bacio...

S: F-figurati...

F: Sei stato bravo figliolo.

N: Grazie...

F: Non so se Fidio era forte quanto te alla tua età lo sai? Franco se ne andò dopo aver detto quelle parole. 



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