Era il giorno prima della finale, noi della Diego Milito avremo affrontato la Marco Rossi. Entrambe le squadre arrivarono in finale senza troppe difficoltà.
C: Finalmente avrai la tua rivincita con Donatelli.
N: Già....
L: Che c'é? Credi di non essere al suo livello?
N: Non lo so...
M: Il calcio si gioca 11 contro 11, anche se Donatelli fosse più forte di te, possiamo batterli come squadra, ricordatelo Nash.
N: Ok... Anche se le parole del capitano erano vere, per me era molto di più questa partita. Fossi stato in grado di superare Donatelli, la nostra squadra avrebbe avuto più possibilità di vincere. Inoltre, superarlo mi avrebbe permesso di vedere quanto ero migliorato dalla prima partita.
La squadra andò in campo per allenarsi ma il mister mi fermò.
A: Hai 90 minuti nelle gambe, vero?
N: Sì.
A: Invece ti sbagli figliolo.
N: Ma il medico ha dett..
A: Il medico non sa che fumi vero?
N: N-no..
A: Ho parlato con il medico e gli ho detto che fumi.
N: Come fa a saperlo?
A: Sono il tuo allenatore Nash. So che Marco ha paura degli aghi, che Francesco dorme con una candela accesa e che ami Scarlett, etc...
N: N-non mi piace S-scarlett.
A: HAHAHAHAH. Comunque, non hai non più di 75 minuti, figliolo, perché hai mentito?
N: Non volevo deludere Gaia e mamma....
L'allenatore mi tirò un colpo sulla nuca.
A: Uguale a Fidio sei! Pazzesco. Parti dopo 30 minuti domani. Ora vai in campo. Mi allenai pensando alle parole del mister. Non sembrava sveglio ma leggeva le persone come pochi al mondo. Stavo osservando Scarlett pensando alle parole del mister.
N: Non è il primo che lo dice, ma perché? Non mi piace Scarlett. Cioè è una bella ragazza e parlo di tutto con lei...pure di papà....ci teniamo per mano....abbiamo dormito nella stessa stanza...l'ho chiamata "amore mio"...c-ci s-siamo b-baciati Mentre ero assorto nei miei pensieri, ricevetti una pallonata in volto da Caleb.
C: Svegliati fenomeno, dobbiamo vincere domani, non possiamo farlo se fantastichi sulla tua ragazza.
N: Scusami. Mi rialzai barcollante e continuai ad allenarmi.
Finimmo l'allenamento e il mister ci diede alcuni consigli individualmente e come squadra.
M: Allora Scarlett, sei pronta?
S: S-sì, domani d-dobbiamo vincere!
M: Sì, sì, ma non ti dimenticare della nostra promessa. La ragazza guardò Nash ed arrossì.
S: O-ok...
M: Non ti preoccupare ce la faremo!
L: Marco, ti conviene giocare bene domani. Se vinciamo la tipa con cui esco me la da.
M: Troppi dettagli Luke...
S: S-sei d-disgustoso!
Finirono gli allenamenti e le lezioni. Tornammo a casa. La mia mente un tornado che incontra un vulcano. Non capivo niente, non sapevo a chi o cosa pensare. Il fumo, il mio minutaggio, Donatelli e....Scarlett. Ero sul punto di esplodere mentalmente ma mi prese la mano.
S: V-va tutto b-bene Nash?
N: Sì, scusami, ho troppi pensieri per la testa.
S: A-a essere sincera pure io... la squadra, scuola, famiglia, te....
N: Sono nei tuoi pensieri?
S: S-sì, n-no, c-cioè...m-mi f-fai p-preoccupare a volte Nash. La ragazza pensò alla promessa fatta con Marco.
N: Ti prometto che domani vinceremo ok?
S: Uffa! S-sei cattivo!
N: Che ho fatto adesso?
S: T-te l-lo d-dico d-dopo l-la p-partita
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Amo il Calcio
Ficción GeneralUn ragazzo appassionato di calcio si trasferisce in una nuova città con la sua famiglia. Vorrebbe giocare per la scuola ma a causa di un evento passato, non riesce.