L'allenatore - Parte 1

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Ore 12:36. Scuola Diego Milito. Campo da calcio. Ci stavamo allenando con costanza, determinazione e passione. Giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, i nostri movimenti miglioravano. Sia come individui sia come collettivo. Avevamo il capitano in porta che sprigionava carisma e fiducia a tutta la squadra per 90 minuti, un terzino fisico e possente in Luke, un mediano grintoso che non si arrende mai come Pietro e un finalizzatore veloce e astuto come Caleb. In fine, io, che secondo il capitano ero tatticamente e tecnicamente una spanna sopra gli altri. Giocavamo molto bene. Tanti passaggi, uno-due, pressing e determinazione nel gioco. Potevamo arrivare lontano nella fase regionale. 

A fine allenamento.

M: Ragazzi venite qui un momento.

C: Che vuoi ora? Chiese Caleb.

M: Tra una settimana inizia la fase regionale, siamo carichi? Urlò Marco.

Tutti: SI! Urlammo alzando le braccia.

M: Beh...ci sarebbe un problema..

L: Ovvero?

M: Ci serve un allenatore..

P: E-e te ne sei r-ricordato s-solo adesso?!

M: G-già. Ridacchiò.

O: Che facciamo adesso?

N: Avrei un'idea..

M: Sentiamo.

N: Andrò a cercare un'allenatore tra gli insegnanti durante gli allenamenti.

M: Non mi sembra una cattiva idea anzi. Ti permetterebbe di riposarti in vista del torneo.

N: Perfetto, oggi mi informo sugli insegnanti e domani inizio a chiedere.

M: Non ti conviene andare con una manager?

N: Forse...

Cat: Verrò io c-con N-Nash!

M: Perchè no dai, allora domani Nash e Caterina andranno a cercare l'allenatore. Noi dobbiamo continuare con grinta ok?

Tutti SI!

Cat: L-lo faccio p-per il b-bene della squadra. N-non farti s-strane idee!

N: Fa come vuoi...

S: E ora?! Avrei dovuto impormi prima! La ragazza era visibilmente triste. Una mano si appoggiò sulla sua spalla.

Cal: S-Scarlett dobbiamo impegnarci domani ok? Non possiamo rimanere indietro!

S: S-sì hai ragione. Grazie Caleb. La ragazza sorrise e abbracciò il ragazzo. Le sue insicurezze e i suoi dubbi sparirono. 

I giorni seguenti Nash e Caterina andarono a cercare l'allenatore ma senza successo. Era ormai Giovedì, penultimo giorno disponibile per trovare un allenatore.

Cat: E ora?! Rimangono pochi candidati ma nessuno fino ad ora ha voluto unirsi.

N: Non ti preoccupare, ce la faremo..

I due andarono avanti ma senza successo.

Cat: Rimane solo lui...Franco Scoglio...insegna pedagogia a 3/4 studenti mi sembra...

N: Andiamo..

I ragazzi arrivarono davanti all'aula del prof e bussarono.

Cat: Permesso? Disse Caterina bussando.

Passarono diversi secondi di silenzio.

Cat: Noi entriamo..

I ragazzi notarono un uomo sulla 50ina che guardava una partita di calcio del Brescia su una videocassetta. Era vestito con una tuta e aveva una coppola marrone in testa. 

F: Che volete? Disse guardando la partita

Cat: Ecco...l-le andrebbe di fare il n-nostro allenatore di calcio?

F: No, non ho più gli stimoli per il calcio...

Cat: U-uffa! Dai N-Nash aiutami anche te! Al sentire quel nome, Franco Scoglio fu attirato dai due ragazzi.

F: Hai detto N-Nash?! Ho sentito bene?

Cat: S-sì perché?

F: Ragazzo, sei il figlio di Fidio Ardena? 

N: Si, perché? Chiesi confuso.

F: Io allenavo tuo padre nel Brescia!

N: Cosa!?

F: Dovresti riconoscere questa partita. Mi fece guardare la partita.

N: Brescia-Milan. Finale di Coppa Italia. Risultato finale3-2 Brescia e tra 30 secondi papà dovrebbe fare il gol del 3-2.

F: Sei veramente suo figlio allora.

N: Senta, ci alleni per il torneo regionale per favore!

F: Ho chiuso con il calcio mi dispiace...

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