Passarono diversi giorni da quando io e Scarlett fummo attaccati da quei tre ragazzi. Era Venerdì, mamma tornò da lavoro con qualche ora di ritardo, poiché doveva completare alcuni documenti. Badai tutta la giornata a Gaia. Dalle 7 alle 18 dovevo tenere un occhio affinché non facesse nulla di pericoloso. Dopo un paio di ore eravamo a tavola a parlare del più e del meno quando mamma non inizia a parlare di scuola. Non ero uno studioso, me la cavavo a scuola 8 di media in pagella. Studiavo un'oretta al giorno ma nulla di più, non ho mai rischiato di essere bocciato dato che i miei non mi avrebbero permesso di giocare a calcio, quando giocavo.
M: Gaia inizi Lunedì, andrai in prima elementare.
G: Urrà! La prima elementary è facile fratellone?
N: Sì...
M: Anche te inizi Lunedì Nash, andrai alla Diego Milito
N: Va bene....
M: Dovrai indossare una divisa scolastica
N: No....
M: E andrai a scuola in autobus, ecco il biglietto annuale
N: Che palle...
Il giorno seguente ero in casa con Scarlett, Gaia dormiva in camera sua. Non la vedevo da quando non mi baciò. Io ero occupato a badare a Gaia e aiutare mamma con faccende domestiche, lei doveva finire i compiti delle vacanze.
N: Lunedì inizio scuola....
S: C-che scuola frequenterai?
N: La Diego Milito, la conosci?
S: S-sì. Arrossì.
N: Conosci qualcuno che va la?
S: C-ci vado io...
N: Almeno conosco qualcuno...
S: G-già, s-sono contenta che a-andremo a scuola insieme
N: Pure io, com è la scuola?
S: G-grande, m-mi perdevo s-sempre all'inizio.
N: E l'uniforme è comoda?
S: S-sì
N: Quindi Lunedì ti vedrò in divisa? Sorrisi.
S: S-si....
N: Perché stai guardando di lato?
S: N-nulla! La divisa fa intrevedere le mie forme. NON posso dirglielo...uffa, mi vedrà comunque Lunedì uffa!
N: Spero di essere in classe con te Scarlett
S: P-Pure io, a-almeno avrei qualcuno c-con cui parlare..
N: Perché, non parli con nessuno a scuola?
S: N-no...n-non ho amici.....Guardò per terra.
N: Ora ci sono io. Le misi una mano sulla testa accarezzandola.
Mentre stavo accarezzando Scarlett entrò Gaia in stanza che si precipitò su di noi.
G: Lui è MIO! Mi tolse la mano dal volto di Scarlett e si buttò tra le mie braccia.
N: Gaia smettila, non sono "tuo" ne tantomeno "suo" capito?
G: NO! Sei il MIO fratellone!
S: S-scusami
N: Non ti scusare anzi dille cosa è successo qualche giorno fa.
S: C-ci siamo b-baciati...Disse sottovoce.
G: Fratellone! M-mi tradisci con lei? Gonfiò le guance.
N: Già, e andremo a scuola insieme...
G: Sei cattivo! Fece una smorfia a Scarlett e se ne andò.
N. Scusami per il suo comportamento
S: T-tranquillo, è-è piccola
N: Non ha molti amici ed è gelosa quando parlo con ragazze che non siano lei o mamma.
S: P-però è carinissima. Ci tiene a te Nash.
N: Sarà...
S: H-hai già la divisa?
N: Sì, dovrei provarla, vuoi vedere?
S: S-se vuoi...
N: Ok....Presi la divisa e iniziai a cambiarmi.
S: C-che fai!? Si coprì gli occhi.
N: Mi cambio perché?
S: D-davanti a me?
N: Perché non posso?
S: C-chiamami q-quando h-hai f-fatto! Uscì dalla stanza.
N: Ho fatto..
S: S-sei carino....
N: Quando potrò vederti in divisa?
S: L-lunedì!
N: Perchè sei preoccupata?
S: N-non l-lo sono!
N: ok....
Arrivò Lunedì e usci di casa per andare a scuola con Scarlett. Era fuori da casa nostra in divisa. Rimasi sorpreso dal fatto che era mano nella mano con un altro ragazzo.
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Amo il Calcio
General FictionUn ragazzo appassionato di calcio si trasferisce in una nuova città con la sua famiglia. Vorrebbe giocare per la scuola ma a causa di un evento passato, non riesce.