Erano le 23:21. Ero dalle altalene a fumare le mie Winston Blue. Durante la giornata, passata con Gaia, persi diverse volte sangue dal naso. Il vento di fine estate faceva volare via le ceneri prodotte dalle mie sigarette così come il mio respiro al tabacco. Stavo fumando quando un sapore di sangue riempiva la mia bocca.
N: Ecco che riparte... Sputai sangue per qualche minuto e buttai la sigaretta oramai contaminata.
S: T-tutto ok Nash? Mi chiese Scarlett che era appena arrivata.
N: S-sì... Dissi tossendo su un fazzoletto ormai pieno di sangue. Andai dalla fontana a pulirmi la bocca e poi tornai da Scarlett.
S: Meglio?
N: Sì...
S: Non te la prendere per la partita ok?
N: Come faccio Scarlett....eravamo vicinissimi al pareggio. Se solo avessi tirato meglio! TSK.
S: A-abbiamo ancora due partite! S-se le vinciamo passiamo. La ragazza voleva prendermi la mano ma non se la sentii.
N: Forse hai ragione...
Parlammo per diversi minuti. Era quasi mezzanotte.
N: Grazie del bacio, ne avevo bisogno.
S: F-figurati...l-l'ho f-fatto p-perchè... Misi le mie dita sulle sue labbra.
N: So perché l'hai fatto. Andiamo? Si è fatto tardi.
S: Ok.
Camminammo verso casa.
Il giorno dopo a scuola. Invece di allenarci andammo nell'ufficio del mister a rivedere la partita analizzando i nostri movimenti. Poco prima della fine della sessione l'allenatore disse.
A: Ragazzi, abbiamo giocato molto bene ieri e non siamo ancora fuori.
C: Ma abbiamo perso....
A: Perché non ti concentri sul fatto che abbiamo tenuto testa alla squadra più forte della regione? O che hai segnato ieri? O che adesso siamo consapevoli delle nostre abilità?
M: Il mister ha ragione. Siamo forti quanto la Marco Rossi, battere le altre due squadre sarà un gioco da ragazzi. Tra una settimana affronteremo la Giuseppe Sculli, dobbiamo distruggerli ok?
Tutti: SIIIII
A: Abbiamo ancora 20 minuti, andate ad allenarvi ragazzi. Stavo per andare pure io, ero l'ultimo rimasto nell'ufficio.
A: Nash, tu rimani qua.
N: Posso aiutarla.
A: Giocherai tutte le restanti partite partendo dalla panchina.
N: Perché?! Fulminai l'allenatore.
A: Non fare il finto tonto. Pensi di reggere ancora molto? Sei una candela dentro una tormenta. Ti basta pochissimo per mandarti in coma o ancora peggio.
N: Va bene.... Strinsi i pugni.
N: Voleva dirmi solo questo?
A: No, hai notato una cosa ieri?
N: No...mi dica lei.
A: Sei proprio come Fidio. Hai capacità di osservazione fuori dal comune. Hai notato i nostri e i loro problemi in 45 minuti.
N: Quindi?
A: Stare in panchina ti aiuterà a leggere le partite e aggiustarle quando entrerai.
N: Quindi è questo il mio nuovo ruolo?
A: Finchè non sarai in grado di giocare 90 minuti sì.
N: Quando pensa che potrò giocare 90 minuti?
A: Non lo so, secondo i medici dovessimo arrivare alla finale, sarai in grado di giocare 90 minuti.
N: Mi impegnerò per raggiungere la finale.
A: Non esagerare...Ora vai, gli altri ti aspettano
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Amo il Calcio
General FictionUn ragazzo appassionato di calcio si trasferisce in una nuova città con la sua famiglia. Vorrebbe giocare per la scuola ma a causa di un evento passato, non riesce.