Vecchie Conoscenze

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Poco prima dell'allenamento questo ragazzo di nome Pietro di chiese se mi ricordassi di lui.

P: Allora Nash, t-ti ricordi di me?

N: Sì... Risposi guardando di lato con tono cupo.

P: S-sei d-diveso

N: Lo so...

P: Sono felice che tu abbia ripreso a giocare, m-mi fa piacere.

M: Ragazzi, Pietro gioca a centrocampo. Il suo ruolo è il mediano.

M: Che maglia vorresti?

P: L-la 6 p-perfavore

M: Tieni. Disse Marco lanciandogli la maglia.

Iniziammo l'allenamento, era da tre anni che non vedevo Pietro. Eravamo migliori amici quando abitavamo a Brescia. Poi l'incidente e non ci siamo più visti. Non sapevo che si fosse trasferito a Genova. Avevo una miriade di domande da chiedergli e sono sicuro pure lui. Caratterialmente non sembrava cambiato, sempre timido, impacciato e sbadato. D'altro canto io, non ero più solare, positivo e felice anzi; tutto l'opposto. 

M: Bravo Pietro! Disse Marco l'ennesimo recupero a centrocampo del giocatore dai capelli ricci. 

Calcisticamente invece, un miglioramento pazzesco. Rispetto a tre anni fa era più preciso nei contrasti, leggeva meglio la manovra degli avversari e correva di più. Sarebbe stato un elemento prezioso a centrocampo. Finì l'allenamento. Tutti fecero i complimenti a Pietro per il suo gioco. Ma lui rispose sempre con molta modestia. 

L: Non sei male ragazzo

P: G-grazie..

L: E sei un amico di Nash?

P: D-diciamo...

L: com era Nash da piccolo?

P: N-Nash era...s-solare, a-amichevole e....f-felice

L: Che ti è succ...Luke capì che il cambiamento era dovuto dall'incidente e dalla scomparsa del padre. Ora è propio un ragazzaccio.

P: G-già...

Andai in disparte a fumare le mie Winston Blue. Dopo pochi minuti mi raggiunse Pietro.

P: N-non sapevo f-fumassi..

N: Ora lo sai.

P: N-non sapevo avessi ripreso a g-giocare..

N: Già.

P: O-ora v-vado, t-ti lascio solo... Stava camminando via.

N: Sei migliorato parecchio. Bravo.

Pietro andò dal resto della squadra.

La stessa sera alle 7:23. Ero a casa con Scarlett, Gaia e mamma. Luke era a casa di una sua "amica" e sarebbe rimasto la notte lì. 

N: Perché non passi la notte qua da noi?

M: Mi sembra un'ottima idea, tutta sola a casa, non vorrei ti succedesse qualcosa.

S: E-ecco, n-non saprei...

M: Tranquilla, lego Nash al letto e barrico la porta di camera sua. 

N: potevi evitarti queste parole.. Al sentire le parole della madre la ragazza bionda diventò rossa.

S: V-va bene..

La ragazza prese le sue robe e tornò. 

Erano le 8:22. Gaia era a nanna e mamma era in camera sua.

N: Ti va un film?

S: S-si...

Dopo una lunga discussione su quale film, decidemmo di guardare Spirited Away. Eravamo in camera mia, misi il CD e partì il film. Ci sedemmo per terra uno accanto all'altro. 

N: Vieni più vicino, ci avvolgiamo con la coperta.

S: O-ok... Eravamo attaccati. Sentivamo i nostri corpi toccarsi e la coperta ci avvicinava di più.

S: Non sono sicura di potercela fare! Siamo troppo vicini, il mio cuore non reggerà!

N: Che succede?

S: N-nulla! Guardò di lato.

Passarono diversi minuti e Scarlett si abituò al stare accanto a Nash, tanto che si addormentò su di lui. Il ragazzo la prese e la mise a letto. Rimboccò le coperte e le diede il suo orsetto Filippo. 

N: Notte amore mio. Disse il ragazzo mentre baciò sulla fronte la ragazza.

Nash dormì per terra accanto alla ragazza.

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