Capitolo 71

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Jk's pov
"Jimin sai dove abita Taehyung?" Metto il viva voce appoggiando il telefono al mio fianco, sul letto "si perché?" Sbuffo sonoramente, se adesso gli racconto quello che è successo mi prenderà di sicuro a voci "perché non lo trovo da nessuna parte, comunque mi puoi mandare il suo indirizzo?" Incrocio le dita sperando in un si "Kook non mi ricordo l'indirizzo però mi ricordo dove è la casa" beh, sempre meglio di niente "mi puoi accompagnare per favore?" Chiedo con una vocina da bambino, già lo vedo come assottiglia le labbra e chiude gli occhi "aish e va bene, tra dieci minuti sono da te ciao" con la mano faccio un pugno in segno di vittoria nel mentre che chiudo la chiamata.
È passata una cazzo di mezz'ora e ancora di quella troia di Jimin manco l'ombra, così decido di chiamarlo "o ma dove cazzo sei!?" Sbraito iniziando a camminare avanti e indietro per tutta la stanza "scendi" chiudo la chiamata, ha risposto con così tanta naturalezza che mi viene voglia di prenderlo a schiaffi. "Ma lo sai quanto mi hai fatto aspettare?" Entro in macchina sbattendo la portiera "si scusa ma ho dovuto far addormentare prima Yoongi" lo guardo male, annuendo lo stesso però "Jungkook...Taehyung ha scoperto della scommessa?" Mette in moto la macchina, concentrandosi interamente sulla strada "si, Hobi mi stava mandando dei messaggi dove diceva che l'avevo vinta e Tae li ha visti" scuote la testa mandandomi un'occhiataccia "ma quanto potete essere stupidi!? Cretini madonn-e io lo sapevo che succedeva e sai che ti dico Kook, te lo meriti" annuisco, voglio prendermi a pugni per il solo motivo di aver accettato di fare quella scommessa "guarda la casa di Tae è l'ultima, quella all'angolo".
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Tae's pov
Spalanco gli occhi non appena mi accorgo dei tagli che ha sul braccio "c-cosa ti sei fatto?" Giro la testa verso la poltrona dove poco prima era seduto, e solo adesso mi rendo conto della quantità di sangue che c'è sul bracciolo della poltrona "niente che dovrebbe interessarti" avanza ancora, ma io invece di indietreggiare questa volta lo affronto "molla il coltello...papà ti voglio solo aiutare, per favore" un ghigno alquanto raccapricciante si disegna sul suo volto "dicono tutti che mi vogliono aiutare, ma sai qual è la verità? Vogliono solo sottomettermi ai loro ordini!" Chiudo gli occhi iniziando a tremare leggermente "nessuno in questo mondo è disposto ad aiutare qualcun'altro, lo vuoi capire che pensano tutti a se stessi!" Continua ad avanzare impugnando il coltellino e puntandomelo contro "qualunque cosa f-farai te ne pentirai papà" sussurro prima di essere spinto. Cadendo ho sbattuto il gomito, ma per fortuna nient'altro, a passo spedito si avvicina per poi prendermi un braccio facendomi alzare, giro velocemente la testa verso la poltrona constatando che visto che ha perso molto sangue dovrebbe essere molto più debole. Senza pensarci due volte gli tiro un pugno, facendolo cadere a terra e per fortuna nel mentre che perdeva l'equilibrio ha mollato il coltellino, "brutto figlio di puttana, lo vuoi capire che lo sto facendo per te!" si alza subito e neanche il tempo di metabolizzare che mi prende per i capelli e mi trascina fino a raggiungere il divano, inizia a tirarmi una serie di schiaffi su tutta la faccia, però poi all'improvviso si alza lasciandomi da solo e facendomi finalmente respirare, o almeno così pensavo. Mi raggiunge e si siede a cavalcioni sulle mie cosce nel mentre che mi alza la maglietta fino al petto, lo squadro dalla testa al busto soffermandomi a osservare la strana scintilla nei suoi occhi che non ho mai visto, all'improvviso qualcosa di freddo e tremendamente appuntito si appoggia contro il mio stomaco, abbasso lo sguardo sul coltellino con la punta che fa pressione sulla mia epidermide. Con mani tremanti raggiungo le sue che tengono il coltellino, adagiandole delicatamente sopra e cercando di allontanare l'arma ma inutilmente "ti ho già detto che lo sto facendo per te" all'improvviso un dolore lancinante colpisce lo stomaco a causa dell'azione compiuta da mio padre, ha infilato metà del coltellino dentro la mia carne "t-tu mi stai ammazzan-ndo come fai a d-dire che lo st-tai facendo per me?" Chiedo in preda agli spasmi, cerco di scalciare ma inutilmente visto che è seduto sulle mie cosce e questo impedisce ogni minimo movimento di esse, così uso le braccia...pessima mossa. Non appena muovo un braccio estrae il coltellino dal mio stomaco e mi infilza una spalla, facendo la stessa cosa con l'altra e infine infilza nuovamente il coltellino nel mio stomaco andando però più a fondo questa volta. "I-io lo sto facendo per te! Questa vita è uno schifo! Una merda! Tu per me sei speciale-mi accarezza il volto con una mano, passando il pollice sulle lacrime-e non voglio che tu soffra, voglio che tu sia felice e qui di sicuro non lo puoi essere" ormai non ho più forze per fare niente, neanche per ribattere, solo per sentire ancora una volta la lama del coltellino penetrare sempre più affondo raggiungendo finalmente la fine dell'arma.
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Jk's pov
"Siamo arrivati" senza neanche salutarlo scendo dall'auto, iniziando a correre verso la casa "aspettami lì, aspettaci!" Urlo prima di raggiungere la casa e rimanere fermo davanti alla porta, guardo un pò in giro prima di realizzare che qui non c'è un cazzo di campanello...inizio a bussare ma niente. Mi prendo i capelli fra le mani iniziando a tirarli, se magari trovo una finestra da qualche parte posso romperla e entrare da li! Cazzo ma quanto sono un genio. Inizio a perlustrare tutta la casa da fuori notando finalmente una finestra, ma quello che vedo mi fa raggelare il sangue. Ci sono parecchie macchie rosse per terra e non serve un esperto per sapere che quello è sangue, l'ansia cresce e quando finalmente decido di reagire mi giro per cercare una pietra o qualcosa con qui rompere il vetro. Finalmente trovo una pietra bella grossa e non perdo tempo, la lancio con tutta la forza che ho in corpo contro di essa rompendola in tanti frammenti, con un salto la raggiungo sedendomi sulle ginocchia ma sbucciandomele visto che è pieno di ciocchi di vetro "aish..." salto raggiungendo finalmente il pavimento. Osservo un pò la casa decidendo poi di andare a cercare Tae, cammino dritto arrivando a una specie di salotto e non appena giro la testa trovo la scena più brutta della mia vita. Inizio a correre verso di loro tirando un pugno in faccia all'uomo che dev'essere il padre di Tae, cade a terra a pancia in su e non perdo tempo, inizio a riempirlo di pugni ovunque fino a quando non perde la coscienza. Mi catapulto da Taehyung e rimango a bocca aperta non appena vedo chiaramente le sue condizioni "TaeTae...rispondimi ti prego" sposto il corpo dell'uomo per potermi inginocchiare di fianco a lui "K-kookie io st-to bene" mi sorride, un sorriso delicato e tremendamente sofferente, estraggo dalla tesca il telefono e chiamo Jimin. "Oh chiama in fretta l'ambulanza, nom fare domande tu chiama e basta" chiudo e lascio il telefono per terra, ricambio il sorriso di Tae facendomi più vicino, "Taehyung ti giuro che io ti amo, ti amo con tutto il cuore per favore credimi" cerca di muovere le braccia e grazie a questo vedo che anche dalle spalle perde sangue "J-jungkook ti amo" sussurra, gli occhi si riempiono di lacrime mentre passo una mano sulla pelle delicata della sua guancia rigata di lacrime "sono stato un cretino, un deficiente tutto quello che vuoi però ti amo" porto l'altra mano sulla sua intrecciando le dita, con la testa mi avvicino piano alle sue labbra lasciandoci un dolce bacio a stampo "m-mia madre prima di mor-rire mi disse continua p-per la tua strada, anche se vivi per u-un giorno f-fa qualcosa" scuoto la testa capendo immediatamente cosa vuole dirmi "K-kookie ora io lo dico a te, per favore f-fallo" continuo a scuotere la testa portandomi la sua mano alle labbra lasciandoci dei piccoli baci "Taehyung non morirai, non lo dire neanche per scherzo" una flebile risata esce dalle sue labbra, mentre gli occhi felini iniziano pian piano a diventare pesanti "sei s-stato il dolore più bello della mia v-vita Jungkook, ti amo" sorride prima di chiudere gli occhi, prima di dirmi addio per sempre.

2 settimane dopo
Il vento mi scompiglia i capelli, ma chi se ne frega tanto non li ho nemmeno lavati. Entro al cimitero e come ogni mattina saluto il custode con un cenno del capo, non perdo altro tempo e vado verso la tomba di Tae. Osservo per minuti interminabili la sua foto, è così bello...mi siedo per terra a gambe incrociate e oggi invece di rimanere in silenzio come le altre volte, decido di parlare, di parlargli. "Ciao amore, mi manchi, manchi a tutti. Ti voglio dire qualcosa, partiamo dal fatto che eri una persona difficile, con il carattere di merda ma ci mettevi tutto l'amore possibile in ogni cosa e soprattutto questo mi piaceva e mi piace tutt'ora di te. Quando ancora non ti amavo, rimasi sorpreso quando quel giorno a scuola ci stavamo tirando bigliettini dove scrivevi che volevi delle scuse da parte mia per come mi sono comportato la sera prima, prima di lanciarlo controllavi almeno due volte che non ci fosse niente di sbagliato e rimasi ancora più sorpreso quando ti osservavo scrivere, ci mettevi tutta la concentrazione che avevi in corpo solo per scrivere un misero bigliettino. La morte è terribile non per il non esserci più, ma al contrario, per l'esserci ancora e in balìa dei mutevoli ricordi, dei mutevoli pensieri, dei mutevoli sentimenti. Mi manca il suono della tua voce, mi mancano le tue carezze, i tuoi sorrisi, il tuo tocco.... ho bisogno di vederti, di abbracciarti, di baciarti, ho bisogno di parlarti, di stare in silenzio a guardarti, io ho bisogno di te. Ripensando a tutti i nostri momenti, per un lungo periodo mi faranno soffrire, ma una volta aver accettato che tu non sarai più con me, almeno non in modo fisico, mi faranno sorridere. Io aspetterò, aspetterò il giorno in cui anche io me ne andrò e ti verrò incontro Tae, a braccia aperte e sarà li che potremo stare di nuovo insieme, l'uno accanto all'altro. Ti amo e lo urlerò così forte che anche ai sordi verranno i brividi. Sai, temo che ti porterò dentro di me per sempre e in un certo senso ne sono contento non ti avrei mai dimenticato comunque. Continuerò a vivere aspettando quel giorno, continuerò a vivere senza di te anche se mi sembrerà di morire, ma continuerò solo per te perché questo era il tuo mondo, il nostro mondo. Devi solo aspettarmi alieno" appoggio le mani per terra tenendomi in equilibrio nel mentre che alzo la testa finendo per osservare il cielo.

Fine

Un parto.
Anche questa ff è finita, spero sia piaciuta e soprattutto vi voglio ringraziare per le 8mila visualizzazioni, detto questo io mi dileguo bye👋🏻

Il nostro mondo {Kooktae}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora